Le ispirazioni dietro al Trenino della nuova maglia del Bari di LC23 e Kappa
Abbiamo intervistato il designer Leo Colacicco che ha realizzato l'ultima maglia della squadra barese
24 Febbraio 2023
Come nella passata stagione anche quest'anno è tornata puntuale la collaborazione tra Kappa, LC23 e Bari. Un'occasione per mostrare storia, tradizione e tutta la creatività che caratterizza la città bagnata dal Mar Adriatico in una sola, bellissima collezione che quest'anno comprende ben due maglie da gioco e una pre-match. Una collaborazione rara per la Serie C prima e adesso per la Serie B, dove nessun club fino ad ora ha mai pensato di realizzare qualcosa di simile ricevendo inoltre risultati così positivi. Così come quelle dedicate al polpo lo scorso anno anche le maglie infatti quest'anno sono state molto richieste, finendo sold-out in pochissimo tempo. Ma oltre il tipo di collaborazione anche il design è una completa novità, chi prima d'ora aveva deciso di usare un simile design nella realizzazione di un kit?
Merito di un ricordo, di una partita ancora oggi indimenticabile per ogni tifoso del galletto nella quale la squadra pugliese riuscì ad imporsi a San Siro con il risultato a sorpresa di 2-1. I marcatori ancora oggi eroi cittadini furono Miguel Angel Guerrero e Sandro “Cobra” Tovaglieri, e fu proprio l'attaccante colombiano, come si vede nel video, a suggerire ai compagni quest’esultanza destinata a rimanere negli annali del calcio. Una esultanza rimasta nella memoria dei baresi per diverse ragioni e che ovviamente rievoca forti emozioni. Il Bari si trovava in una categoria e in un palcoscenico differente, prendendosi la briga di fare uno sgambetto ad una delle squadra in corsa per il titolo.
E dopo quasi 28 anni da quel gol e quel momento iconico, il founder di LC23 Leo Colacicco ha voluto aprire l'armadio dei ricordi, facendolo diventare una silhouette da appoggiare su un pattern caratterizzato dal logo societario. Il trenino caratterizza tutta la collezione del Bari ed è infatti presente anche nella maglia pre-match con cui i calciatori sono scesi in campo nella partita agguantata all'ultimo respiro da Antenucci contro il Cagliari. Design che rivedremo già in campo nel prossimo turno infrasettimanale, quando la squadra barese sarà impegnata nella delicata sfida contro il Venezia, altro fiore all'occhiello di Kappa. Una collezione che ovviamente non poteva che attirare il nostro interesse e per questo abbiamo deciso di fare due chiacchiere con chi l'ha disegnata, cercando di scoprire cosa realmente rappresenta il trenino per il pubblico barese.
Cosa rappresenta per te quella esultanza e come hai deciso di inserirla nella nuova maglia?
"Il "Trenino" rappresenta il Bari Calcio. Questo del Bari credo sia un caso più unico che raro: associare una esultanza non ad un giocatore ma ad una società calcistica penso sia capitato pochissime volte nella storia del calcio. Era sicuramente una cosa da prendere in considerazione un anno fa nella progettazione di questa nuova maglia speciale. E cosi ho preso subito la palla al balzo e ho deciso che fosse proprio il trenino (quello inventato dal Cobra Tovalieri a San Siro nell'Ottobre del 94 ma prima ancora "importato" in Italia per la prima volta da Miguel Angel Guerrero in occasione di Padova-Bari nel Settembre del 94) a diventare il simbolo di questo nuovo progetto."
Questo è il secondo anno che firmi una maglia del Bari, ripetersi non è mai facile, come hai accolto questa sfida quando ti è stato riproposto di farlo?
"Ripetersi era difficilissimo, perché con la maglia a righe dell'anno scorso avevamo fatto un rumore incredibile in tutto il mondo, riscuotendo i consensi di tutti, tifosi compresi (che di solito sono sempre i più difficili da convincere!). Ero consapevole di questa "mission impossible", ma nello stesso tempo convinto che si potesse arrivare ad un risultato simile, anche alzando l'asticella del design sulla nuova maglia. E così è stato: sicuramente quella del trenino è una maglia più complessa a livello di design e molto meno "facile" da comprendere rispetto a quella dello scorso anno. Però sono molto contento di come sia andata, ho ricevuto apprezzamenti sia da addetti ai lavori che da tifosi... e non era per niente facile."
Dal polpo al trenino, quanto è importante mostrare l’appartenenza su una maglia da calcio?
"Fondamentale! Io parto sempre da un'idea che rappresenta in pieno la Società e la Città, perchè è giusto che sia cosi. Non ha senso per me inventare una maglia che non abbia un concetto o dei colori legati in qualche modo alla squadra. Non farlo mi sembra quasi una mancanza di rispetto nei confronti della Società e dei tifosi."
Anche questa, come quella dell’anno scorsa, l’hai disegnata pensando che potesse essere indossata fuori dal campo?
"Assolutamente si! Credo che oggi più che mai si debba pensare a questo, perchè ormai il calcio è entrato nella vita della gente. Le maglie da calcio le si vede ovunque, dai campetti alle discoteche, ai concerti, alla strada in generale."
Facendo tutti gli scongiuri del caso, qualora il Bari dovesse compiere l’impresa, ti piacerebbe vedere il logo LC23 anche nei campi di Serie A?
"Mi farebbe molto piacere. La piazza di Bari merita la serie A, e non lo dico solo io, lo dicono anche i numeri. Fare 50000 spettatori in serie B è una follia, a Bari c'è una voglia incredibile di grande Calcio e spero che prestissimo possa avverarsi il grande sogno. Sarebbe bellissimo per me disegnare una maglia speciale per la serie A, anche per confrontarmi con tutte quelle grandi società che questi progetti sono abituati a farli ogni anno. Perchè non dobbiamo scordarci che un progetto come quello che abbiamo fatto con Kappa e SSC Bari sia in serie C l'anno scorso che in serie B quest'anno non era stato mai fatto da nessun altro in queste categorie."
Come mai quest’anno hai deciso di differenziare e creare due maglie da gioco una bianca e una nera?
"Mi piaceva che fossero utilizzate in due partite differenti e non in una sola (come lo scorso anno); il motivo è principalmente questo."