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Quando Luanvi dominava l’estetica del calcio europeo
Come un piccolo brand spagnolo ha scritto la storia
27 Febbraio 2025
Il fatto che più o meno siano sempre le stesse squadre a raggiungere la finale di una competizione europea fa sì che siano sempre più o meno gli stessi brand a prendersi la maggior parte delle luci della ribalta. Le squadre piccole faticano ad emergere in campo europeo e di conseguenza faticano anche piccoli brand che si legano a questi club e che in termini di popolarità non possono reggere il confronto con i grandi marchi mondiali. È l’ennesima conseguenza del calcio moderno dove molto banalmente chi è più ricco ha più probabilità di vincere. Ma è anche un peccato perché ci toglie la possibilità di celebrare il lavoro di piccoli brand che proprio per il motivo per cui collaborano con club fuori dall’elite, sono in grado di creare prodotti unici. Prendete il caso di Luanvi. Si tratta di una casa di abbigliamento sportivo fondata in Spagna alla fine degli anni ‘70 in una piccola città della Comunidad Valenciana. Oggi l’azienda opera principalmente nella vendita on line di prodotti legati all’attività sportiva, dall’abbigliamento agli accessori. C’è stato però un momento in cui Luanvi ha condizionato, anzi dominato, l’estetica del calcio europeo grazie alla partnership con Valencia e Alaves, due squadre spagnole che contro il pronostico generale raggiunsero la finale di Champions League e di Coppa UEFA.
Nel caso del Valencia la stagione di riferimento è la 1999/00, ma la collaborazione con Luanvi andava avanti già da qualche anno, più precisamente dal 1993 quando l’azienda spagnola prese il posto di PUMA. La produzione estetica inizialmente non si allontanò mai dalla tradizione per cui una prima maglia bianca con pantaloncini neri e una seconda maglia blu. La rivoluzione si compie nel 1998 quando Luanvi decide di sposare in pieno la cultura del territorio e per la maglia away realizzò un kit interamente arancione, riportando in auge un kit visto per la prima volta negli anni ‘70 e prodotto per celebrare la produzione di arance, agrume caratteristico del territorio.
Nella stagione successiva il kit arancione venne confermato e venne introdotto anche un terzo kit divenuto iconico a distanza di oltre vent'anni. Una maglia a bande orizzontali grigio e nere spezzate da una barra orizzontale arancione più sottile, impreziosita da un colletto a polo oltre che un giromanica sempre in stile polo con una fantasia a coste ripresa anche per il colletto. Una maglia indossata in una sola occasione lungo il cammino verso la finale di Champions League poi persa contro il Real Madrid ma che, riprendendo anche la fantasia dell’iconica maglia realizzata da Umbro per l’Inter nella stagione 1997/98, ha conquistato l’amore dei tifosi prima e dei collezionisti successivamente. Quella linea di kit resterà l’ultima prodotta da Luanvi per il Valencia dato che nella stagione successiva passo poi proprio a Nike.
La fine della relazione con il Valencia ebbe probabilmente come conseguenza quella di rafforzare la collaborazione tra Luanvi e Alaves, un rapporto che nella stagione 2000/01 culminò in una sorprendente finale di Coppa UEFA persa a Dortmund contro il Liverpool. Anche per la squadra basca Luanvi propose un kit arancione per le gare in trasferta, senza una particolare ragione per giustificare la scelta cromatica. Il kit venne utilizzato solo per le competizioni domestiche dato che per la Coppa UEFA venne realizzato un kit sorprendente. Una maglia rosa con dettagli navy blue accompagnata a volte da pantaloncini navy blue oppure bianchi a seconda degli avversari. Maglia, quasi superfluo da sottolineare, divenuto un cult tra tifosi e appassionati dato che era la maglia indossata dall’Alaves la sera della storica vittoria per 2-0 a San Siro dall’Inter nella gara di ritorno degli ottavi di finale e che venne indossata anche in occasione di quarti di finale e semifinale.
La vera particolarità è che sulla maglia erano stati riportati tutti i nomi dei soci del club, dettaglio difficilmente rintracciabile dalla televisione ma che una svolta scovato restituisce l’impressione di una maglia con una fantasia a pallini. Il dettaglio dei nomi soci stampato sulla maglia venne ripetuto anche in occasione della finale quando l’Alaves di fatto sfoggiò una one-off jersey blu con barra orizzontale gialla che riprendeva la fantasia della home jersey del Boca Juniors. L’elemento sorprendente è che anche colletto e giromanica erano gialli ma di una tonalità leggermente più scura rispetto alla banda centrale. La maglia non venne accolta con grande favore dai tifosi, arrabbiati per il fatto che il club nella sua prima e sino ad ora unica finale europea non abbia indossato i suoi colori sociali, ma questa produzione fu pensata proprio per i tifosi dato che il club regalò una replica di questa maglia da indossare allo stadio a chiunque avesse comprato il biglietto per la partita.