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La nuova maglia del Genoa ispirata ai colori del Boca Juniors

Un binomio unico nel suo genere che unisce Europa e Sudamerica

La nuova maglia del Genoa ispirata ai colori del Boca Juniors Un binomio unico nel suo genere che unisce Europa e Sudamerica
La nuova maglia del Genoa ispirata ai colori del Boca Juniors Un binomio unico nel suo genere che unisce Europa e Sudamerica

Il Genoa CFC e Kappa hanno presentato la quarta maglia 2024/25, dedicata al legame con la squadra più prestigiosa e folkloristica del calcio sudamericano: il Boca Juniors. Dopo qualche spoiler girato sul web a inizio marzo, nelle ultime ore è stata svelata al pubblico la versione ufficiale della divisa, che per schema colori e design si sgancia dallo stile classico del Grifone, sposando l’inconfondibile estetica del club argentino. Il kit da gara, ideato per celebrare il 120esimo compleanno del Boca Juniors (3 aprile), farà il suo debutto nella sfida di sabato prossimo previsto per il 29 marzo sul campo della Juventus. L’occasione ideale per garantire visibilità all’ennesima, brillante intuizione di brand storytelling firmata Genoa e Kappa, che hanno confezionato una vera e propria hit per i cultori di maglie calcistiche.

Non si tratta soltanto di estetica, però. Quella tra Genoa e Boca Juniors è una collaborazione che va oltre il colpo d’occhio e che porta in dote un profondo valore simbolico. Il progetto parte infatti dalla voglia di raccontare, valorizzare e in un certo senso recuperare qualche pezzo di storia del club e della città. E soprattutto dei loro legami culturali, a partire da quello più sentito in assoluto, con il Boca Juniors appunto. Pur non essendo formalmente gemellate (l’idea di un’amichevole, incastri di calendario permettendo, sussiste da decenni), le due realtà sono unite infatti, si può dire, da un legame di sangue. E questa è una buona occasione per riscoprire dove, quando e perché è nata la fratellanza.

Un binomio storico

Tutto ha origine il 3 aprile 1905, giorno in cui il Boca Juniors fu fondato da Esteban Baglietto, Alfredo Scarpatti, Santiago Sana, Juan Farenga, Teodoro Farenga e una manciata di altri emigranti italiani, quasi tutti di origine genovese. Il contesto è noto: le ondate migratorie di inizio Novecento, che hanno plasmato la vasta comunità ligure presente a Buenos Aires, e in particolare nel quartiere popolare La Boca; il cui nome richiama, non per caso, l’omologo genovese Boccadasse, e dove ha sede il leggendario stadio La Bombonera. I punti di contatto tra i due mondi, trasmessi da una generazione all’altra, si estendono ad un’infinità di sfere. Ad esempio la cucina, come potrebbe confermare chiunque abbia messo le gambe sotto al tavolo in un ristorante della capitale argentina, magari assaggiando una delle specialità del posto: la fainá, discendente della farinata ligure.

Oppure il termine Los Xeneizes, con cui si identificano i tifosi del Boca Juniors e che significa proprio i genovesi, con una storpiatura del dialetto locale. Passando per gli atleti che hanno giocato prima a La Bombonera e poi a Marassi, come Rodrigo Palacio, Nicolás Burdisso e Mauricio Boselli. C’è tanto da raccontare, insomma. Ed è quello che il Genoa sta facendo in questi giorni, presentando la divisa al MEI (Museo dell’Emigrazione Italiana, nel complesso medievale della Commenda di San Giovanni di Prè), ma anche con una collezione fotografica dedicata a cura di Sam Alexander Gregg e con un video di lancio della campagna ideato e scritto da Gibbo e Lori, e prodotto da No Panic.

Una maglia che attraversa le epoche

L’idea della collaborazione è emersa per la prima volta all'interno del team creativo dei rossoblù un paio d’anni fa. E dall'altra parte dell’oceano, a Buenos Aires, è stata accolta fin da subito con grande entusiasmo, come ci è stato raccontato in occasione di un recente evento per il rinnovo della partnership tra Genoa e Pulsee Luce & Gas, il cui logo, a proposito, sarà ben visibile anche sul fronte di questa limited edition. La maglia aderisce all’iconico design del Boca Juniors: tinta unita in blu navy attraversata nella parte frontale da una spessa banda orizzontale in giallo oro.

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Con qualche elemento distintivo: il Grifone sul petto ovviamente, ma anche la scritta sul retro ZENEIXI (versione genovese di Xeneizes) e il colletto in stile polo, classica signature di Kappa. Realizzata in tessuto interlock, con tecnologia Kappa Kombat Pro e trattamento Hidro-Way Protection, la divisa è caratterizzata da un design essenziale ed elegante, con bordi delle maniche e del collo rifiniti in tessitura a costina. 

Il Genoa nel mondo

Il progetto, grazie anche alla visibilità di Juventus-Genoa e alla popolarità del Boca Juniors, punta tra le altre cose ad accrescere la gittata globale del club. Che per ragioni storiche ha connessioni con città di tutto il mondo, non solo Buenos Aires. Ad Istanbul, ad esempio, si può trovare una forte influenza genovese nel quartiere Galata, noto per l’omonima torre, che fu costruita nel quattordicesimo secolo proprio da mercanti genovesi. Testimonianze del genere, poi, sono presenti anche a Marsiglia, Barcellona, New York, Montevideo e Valparaiso; oltre al nesso con il Regno Unito, ben presente nel DNA (e nel nome: Genoa Football and Cricket Club, in origine Genoa Cricket and Athletic Club) di una società fondata nel 1893 proprio da un gruppo di espatriati britannici.

Il mondo latino non è un mercato marginale per il Genoa. Appartengono proprio al Sud e Centro America, infatti, le prime tre Nazioni di provenienza del pubblico straniero sui social network. In primis il Messico (6.5%), che dall’arrivo di Johan Vásquez in squadra è diventato il secondo Paese in assoluto dopo l’Italia; segue a ruota il Brasile (6.1%), dove la crescita è stata trainata dai progetti condivisi con il Vasco da Gama (club controllato dalla precedente proprietà del Genoa, 777 Partners); e più distanziata - fino ad oggi almeno - l’Argentina (2.7%), al quarto posto assoluto. Completa la top-5 l’Uzbekistan (2.5%), per cui si può parlare di effetto-Shomurodov. Una serie di possibili legami da recuperare e valorizzare, dunque, ma anche qualche nuova connessione. E il rossoblù, o gialloblù per l’occasione, da continuare ad esportare. Seguendo le rotte di una città che parla tante lingue quante ne conosce il mondo, inclusa quella universale del fútbol.

La maglia è disponibile sull'e-commerce del Genoa FC