Lettera d'amore alla maglia del Genoa
A poche ore dal Derby della Lanterna
04 Novembre 2017
La maglia da calcio è una cosa su cui non si scherza. Tanto meno se la maglia in questione è quella del Genoa e, da che hai memoria, sei stato educato ad “amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita” (semi-cit). Perché sì, tifare il club più antico d’Italia non differisce tanto dall’essere sposati e non è un caso se uno degli adagi più in voga tra i tifosi rossoblù è “più mi tradisci, più ti amo”. Nessun genoano, infatti, si illude che la sua storia d’amore con il Vecchio Balordo - anche il soprannome dice tanto - sia priva di sofferenze e patimenti. Nonostante ciò, non troverete in nessun’altra parte del mondo tifosi altrettanto visceralmente legati alla squadra della loro città.
E nonostante le professioni di fede rivolte solo e soltanto alla “maglia del Genoa”, anche la tifoseria rossoblù è legata, come tutte le altre, ai grandi giocatori, agli allenatori, alle vittorie e alle tradizioni che hanno scritto la storia del club. La storia della maglia del Genoa parte prima di tutte le altre - almeno in Italia - e passa inevitabilmente per i personaggi che hanno lasciato un marchio indelebile nei ricordi dei tifosi genoani. Anche di quelli che, come il sottoscritto, non hanno potuto vivere alcune delle storie leggendarie del club più antico d’Italia dal vivo. Ecco quindi, a poche ore dal Derby della Lanterna numero 115, le maglie più belle, per varie ragioni, del Genoa 1893.
1991/92, Home e Away
L’anno domini 1992 rappresenta una pietra miliare nella storia di ogni genoano, a prescindere da quando sia nato. I più fortunati lo hanno vissuto sulla loro pelle, mentre altri, come me, lo hanno visto e vissuto su VHS, DVD, Youtube o attraverso le parole di genitori/nonni. Il 4 e 18 marzo 1992, infatti, il Grifone batteva per due volte consecutive il Liverpool di Ian Rush e Steve McManaman. Prima un secco 2-0 al Luigi Ferraris (o “a Marassi”, che dir si voglia), con gol di Valeriano Fiorin e Claudio Branco - punizione che è diventata una delle cartoline più famose della storia rossoblù, insieme a un’altra simile contro la Samp - e poi un sofferto 1-2 ad Anfield Road con una doppietta di Pato Aguilera. Questa partita, in particolare, è probabilmente ancora considerata come al più bella e importante della storia del Genoa, che per inciso diventò la prima squadra italiana ad espugnare lo stadio dei Reds in competizioni internazionali.
Insomma, quella maglia, a classicissimi quarti rossoblu e realizzata da Errea, occupa un posto speciale nel cuore di ogni genoano. Per i grandi risultati sportivi, certo, ma soprattutto perché tutti ce la immaginiamo indossata dal nostro indimenticato capitano Gianluca Signorini, scomparso troppo presto per colpa della SLA, ma sempre presente nel cuore di ogni tifoso.
1982-88, Home
Delle squadre che affrontarono le stagioni dal 1982 alll'88 non ho alcun ricordo particolare, né aneddoti memorabili, almeno dal punto di vista sportivo. Di fatto, però, le magliette realizzate in quegli anni da adidas restano secondo me tra quelle esteticamente più belle. Sarà perché la mia generazione - mettendo un attimo da parte le solite uscite tipo “ah, ma la maglia del Genoa è sempre bella” (sacrosanta verità universale) - ha vissuto un’epoca in cui l’estetica non l’ha sempre fatta da padrona, per usare un eufemismo. adidas, invece, ha realizzato un gioiello che spero un giorno di aggiungere alla mia collezione.
2008/09, Home
Nella storia del Genoa, c’è una stagione particolare che viene considerata dai più giovani come la versione moderna del 1992 (si veda sopra). Si parla ovviamente di quello che viene definito “L’Anno di Motta e Milito”, il che la dice già lunga su chi furono i protagonisti indiscussi di quel campionato. In realtà, per quella stagione che valse la Champions sfiorata e l’approdo in Europa League, i meriti andrebbero condivisi anche da tanti altri, tra cui sicuramente il mister Gian Piero Gasperini e i tanti giocatori che svolsero un ruolo più marginale ma altrettanto importante.
La copertina - che poi è anche il motivo per cui questa maglia occupa un posto così speciale nel mio cuore - non possono che prenderla le due partite che il Principe Diego Milito giocò contro la Sampdoria. Quattro gol, sei punti, supremazia cittadina e chi non ricorda il “Due contro…Zero” pronunciato dal telecronista di Sky Maurizio Compagnoni, non può definirsi un vero genoano.
2015/16, Third
Nella pochezza estetica a cui facevo riferimento poco fa, c’è comunque una luce che brilla più di tutte le altre. Parlo della terza maglia che Lotto ha realizzato nel 2015, come celebrazione per il primo scudetto della storia del calcio italiano, conquistato dal Genoa l’8 maggio 1898. Per l’occasione, Lotto ha realizzato una divisa basata sulla prima frase dell’inno del Genoa: “Coi pantaloni rossi e la maglietta blu”. A mio avviso, una delle maglie in assoluto più belle degli ultimi 15 anni.
2005/06, Home
Questa maglia non può che rievocare emozioni contrastanti, visto che è quella con cui il Genoa ha affrontato la Serie C dopo le vicende della combine contro il Venezia e il conseguente passaggio dalla promozione in Serie A alla retrocessione in C. La maglia, di per sé, è una delle tante prodotte da Errea come sponsor tecnico del Grifone e di particolare può giusto avere l’immagine filigranata della Lanterna (simbolo di Genova) sulla parte anteriore. Per me, però, rappresenta un momento di grande orgoglio, perché mai come in quel momento mi sono sentito così vicino alla mia squadra del cuore.
Quell’anno ho fatto il mio primo abbonamento in Gradinata, ho fatto parte dei dodicimila che hanno invaso il vecchio Delle Alpi per la partita contro il Pizzighettone (ebbene sì) ed ero ovviamente tra quelli che hanno tirato un sospiro di sollievo alla fine della finale playoff contro il Monza. Un’annata infernale, tra squalifiche, sconfitte a tavolino e sofferenze a non finire. Un’annata da Genoa, insomma.
Bonus: 2004/05, Home / Maglia celebrativa 110 e 120 anni
Un piccolo extra per aggiungere alcune maglie particolari della storia rossoblù. La prima, quella utilizzata nella stagione 2004/05 in cui Serse Cosmi ci condusse alla promozione in Serie A (poi retrocessione, si veda sopra) è una delle più particolari indossate dal Genoa negli ultimi anni, visto che Errea optò per una scelta cromatica particolare, scurendo sia il rosso (quasi granata) che il blu. Non ricordo chiaramente, ma sono sicuro che un sacco di tifosi avranno mugugnato.
Le altre due sono maglie celebrative, rispettivamente per i 110 anni (2003) e 120 anni (2013) del Genoa, ispirate alle vecchie casacche rossoblù. A mio avviso stupende e infatti una - quella del 2013 - è incorniciata in bella vista sul muro di casa. Per “amarla e onorarla tutti i giorni della mia vita”.