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Riportare la bellezza nel calcio

Questa è la missione di Spensley, brand che sta ridando alla maglietta da calcio lo splendore che merita

Riportare la bellezza nel calcio Questa è la missione di Spensley, brand che sta ridando alla maglietta da calcio lo splendore che merita

La missione di nss sports è sempre stata quella di scovare e raccontare i progetti e le idee più fresche, originali e - sopratutto - belli. E proprio attorno alla bellezza e all’estetica ruota il progetto di Spensley, un brand che vuole riportare la maglia da calcio al centro dell’attenzione, privandola di tutte le patch, gli sponsor e le scritte, per lasciare spazio alla sua storia, le icone e i simboli che l’hanno resa l’oggetto di culto per eccellenza di tutti gli amanti del Football. Parola utilizzata non a caso, visto che Spensley si ispira alla cultura calcistica del Regno Unito, terra da cui proviene l’omonimo dottore (e marinaio, e sportivo, e tanto altro) che nel 1893 fondò il Genoa Cricket and Football Club, dando di fatto vita al calcio in Italia.

Abbiamo raggiunto Lorenzo Bertorello e Davide Fiz, per farci raccontare chi sta dietro a Spensley, quale sia la loro “missione” e i loro sogni per il brand.

 

Ciao ragazzi, come avranno fatto tanti altri (immaginiamo), noi vi abbiamo scoperto sui social, trovandovi quasi per caso. Vorremmo quindi sapere, cos’è Spensley?

La domanda mi ricorda troppo da vicino la nostra prima, avventurosa, sognante e domestica brochure in cui rispondevamo con una poesia alla domanda cosa è Spensley? Spensley è:

“Il mito del viaggio e della fondazione/Gli scali del Levante e le luci d'Oriente: ogni nuova partenza/Le trame del tessuto e quelle del canto/Parola, narrazione, incantamento: incontri con uomini straordinari/I colori della pace e quelli della memoria/Segni tracciati coraggiosamente/Linee rette accarezzano la materia/mutandosi in curve ininterrotte per mano dello Stile/Un viaggio sempre da ricominciare/Ogni stella sconfinata.”

 

Ci pare evidente che l’estetica della maglia da calcio sia una linea guida molto forte nel vostro lavoro. È così? In che modo vi ha ispirato nel cominciare il vostro progetto?

Il nostro progetto ruota intorno alla bellezza. Con tutta l'umiltà del caso, cerchiamo di riportare bellezza nel mondo del football, che sembra averla smarrita del tutto. La maglia è il simbolo essenziale dell'appartenenza ad una comunità sportiva: ci pareva giusto partire da lì. Ripulire la maglia da scritte varie, riscoprire il giusto tono dei colori in cui gli appassionati si riconoscono, far splendere stemmi e ricami, significa il più delle volte ritrovare una bellezza che già esiste e attende di essere svelata.

 

James Richardson Spensley è stato l’uomo che, di fatto, ha portato il calcio in Italia fondando il Genoa nel 1893. Portate il suo nome più come omaggio alla squadra rossoblù o come tributo al medico inglese?

Entrambe le cose e qualcosa di più. Spensley, che fu anche teosofo e quindi grande ricercatore spirituale, rappresenta il mito della fondazione, che ci è molto caro. Nell'inizio di ogni cosa risiede una magia unica, un'emozione creativa che contribuisce a dare senso all'esistenza. Chiamarci Spensley significa anche rendere omaggio a questa bellissima energia vitale e cercare di viverla quotidianamente.

 

Nel vostro portfolio si trovano tante maglie del Genoa, ma anche Swansea, Hellas, Empoli, Pescara e Catania. Dove prendete ispirazione per le vostre maglie? C’è un filo che unisce tutte le vostre creazioni?

Quando lavoriamo con un Club, è meraviglioso il momento in cui andiamo a scovare le maglie che a noi paiono più belle nella sua storia, incrociandole con la storia dei giocatori che le hanno indossate. Per poi disegnarle cercando di dar loro qualcosa di speciale, uno stile, che le renda non solo un omaggio al passato ma anche qualcosa di bello, di autentico, da indossare nel presente. Direi che il filo conduttore è proprio la costante ricerca di uno stile. Senza dimenticare mai la dimensione umana delle storie che andiamo a toccare. Tra tutte, per me resta indimenticabile la commozione nel sentire le parole di ringraziamento del figlio di Memo Prenna alla conferenza stampa di presentazione della collezione storica del Catania Calcio.

 

Club più antico d’Italia, tifoseria caldissima e uno degli stadi più belli del mondo. È giusto dire che il Genoa, la sua storia, la sua maglia e il modo in cui viene vissuto dai tifosi vi ha ispirato nel vostro lavoro?

Certo che sì! Il Genoa e la sua storia ci hanno insegnato l’amore per i simboli e per la bellezza. Che a sua volta è patrimonio della maggior parte dei Club in Italia e nel mondo, va solo riscoperta. In un certo senso, è legittimo dire che Spensley sia il padre di tutti i club italiani e che il suo sguardo benevolo e orgoglioso li abbracci tutti quanti (o quasi!).

 

Quali sono i vostri sogni futuri per Spensley? Qual’è la vostra tanto agognata “Stella”?

I sogni non ci mancano. Vogliamo esplorare e dare spazio alle molteplici e interessantissime connessioni tra Football e arte. Se andiamo in cerca di bellezza, è naturale imbatterci nell’arte, ed è un incontro per noi graditissimo! Stiamo lavorando, ad esempio, alla creazione di bandiere più simili ad arazzi o quadri che non alle tradizionali bandiere da stadio: piccole opere d’arte da appendere alle pareti di casa, di un Club o di un locale pubblico. Stiamo esplorando le potenzialità del fumetto come mezzo di narrazione visiva della storia di una squadra e dei grandi giocatori del passato.

 

Salutandoci, volete dire ai nostri lettori come/dove possono trovarvi e mettere le mani su una delle vostre bellissime maglie? 

A breve sarà on line lo “shop” all’interno del nostro sito spensley.it. O se no scriveteci e chiamateci, chissà che non salti fuori qualche sorpresa!