Intervista a Marco Materazzi
Abbiamo fatto quattro chiacchere con Matrix sul suo amore per le sneaker, il fenomeno calcio-moda e chi vincerà la Serie A
27 Febbraio 2018
Quando arriviamo a piazza Roosevelt a Bologna, Marco Materazzi ci aspetta fuori da Space23 chiuso nella sua felpa nike con uno swoosh bianco in bella vista. Matrix ha ancora l'aspetto del difensore arcigno fisico che ci ha regalato la coppa del mondo nel 2006, ma in mezzo a tutte quelle sneaker sembra a suo agio come quando difendeva l'area a San Siro. Da quando Matrix ha lasciato il calcio - da giocatore prima e da allenatore poi - si è concentrato su l’altra passione che ha accompagnato tutta la sua carriera: lo streetwear e le sneaker. Insieme a Stefano Mancinelli - giocatore di basket in forza alla Fortitudo Bologna - ha aperto Space 23 punto di riferimento per sneaker e streetwear che oggi conta 5 punti vendita in tutta italia. Lo incontriamo nello store bolognese in occasione dell'inizio dello Sneaker Market: un temporary event che durerà fino a domenica 4 marzo dedicato agli sneakehead che si chiuderà in bellezza con un secret party in centro Bologna.
Abbiamo colto l'occasione per fare quattro chiacchere con Matrix a proposito delle Jordan XI, del fenomeno calcio-moda, di Ronaldo - indovinate quale - e sullo stato del calcio italiano.
#1 Visto dove ci troviamo, raccontaci com’è nata la tua passione per le sneaker?
Ho iniziato da quando sono arrivato a Perugia nel ‘95, avevo 22 anni e iniziai a collezionare Jordan. Scelsi la maglia numero 23 per Micheal Jordan e il primo regalo della mia fidanzata fu un paio di Jordan XI concord.
#2 Quindi è iniziato tutto con l’NBA?
Si l'ho iniziata a seguire quando la potevi guardare ancora in tv, su Italia 1 Passavamo i sabato pomeriggio in ritiro guardando le sintesi delle partite, mi piacevano le canotte e lo stile di gioco. Oggi la seguo un po’ meno è complicato seguire tutte le partite live e lo spettacolo vero inizia solamente nei playoff.
#3 Anche il calcio ha iniziato a sperimentare la contaminazione con la moda, basti pensare a Gosha Rubchinskiy e Virgil Abloh. Cosa ne pensi delle maglie da calcio in passerella e del fenomeno calcio-moda in generale?
Mi piace, soprattutto perché vedo che c’è della ricerca e dello studio dietro non si tratta solo di estetica. Mi piace moltissimo il lavoro di Virgil Abloh e di off-white che sta ripercorrendo la storia della Nike. Per quanto riguarda le maglie, dopo un’amichevole a San Siro con il Portogallo, chiesi la maglietta a Figo (era quella rossa, con il 7 dietro, bellissima!) e ci andavo in giro a Milano, ti parlo di quindici anni fa...
#4 Maglia da calcio esteticamente preferita?
Il mio cuore dice quella del centenario dell’Inter.
Altrimenti quelle della Sampdoria, non ho un anno specifico, è bello che sono riusciti a preservare il design.
#5 sneaker e scarpini preferiti degli ultimi anni?
Ti dico: le Superfly di off-white per sneaker. E le R9 della Nike in particolare una versione che uscì qualche anno fa che ripercorrono una storia di un campione senza precedenti.
#6 Parlando di calcio giocato, dobbiamo parlare della Nazionale e dei mancati Mondiali di quest’estate. C’è chi ha detto che la crisi del nostro calcio è iniziata nel 2006, dopo che il Mondiale vinto ha rimandato la rifondazione della Serie A...
Ah quindi è colpa nostra? (dice ridendo ma non troppo ndr). No, ho capito cosa dici ma l’approccio deve essere diverso: è come quando prendi un gol non è mai colpa del portiere, del difensore è sempre un insieme di errori. Troppo facile dare la colpa alla gente vecchia al potere o i giovani non si impegnano.
#7 Che cosa dobbiamo cambiare nel nostro calcio?
Secondo me la priorità dovrebbero averle le strutture a partire dai giovani. Io sono stato in un campionato che per quanto di livello basso (quello indiano, ndr), c’era l’obbligo di far giocare 5 calciatori indiani e da manager di assicuro non è semplice perché non è facile scovare elementi utili alla causa, ma con delle buone scuole calcio tutto migliora.
#8 Com’è stata l’esperienza da allenatore in India?
Bella, mi hanno dato la possibilità di imparare a fare il manager, mentre qua in italia non te lo permettono.
#9 Ma allenerai in italia?
Oggi ti dico di no, ma non si sa mai.
#10 Chi vince la Serie A quest’anno?
Spero il Napoli perché è la squadra più divertente. La squadra più forte è la Juve, lo dissi 7 anni fa che stava dieci anni avanti a tutti....
#11 Squadra che ti ha sorpreso e deluso di più?
Deluso il Sassuolo ha una struttura societaria incredibile, non ha avuto fortuna all'inizio dell'anno. Sorpreso il Napoli per i ritmi incredibili che sta tenendo.
#12 Chi è calciatore più forte che c'è in Serie A?
Pjanic e Higuain.
#13 Il calciatore italiano più forte in questo momento?
Immobile e Insigne.
#14 E quello più forte contro cui tu hai giocato nella tua carriera?
Per fortuna non ho mai giocato contro Messi e Cristiano Ronaldo, e anche contro contro il primo Ronaldo. Ci giocai nella seconda parte della sua carriera quando giocava al Milan ed era diverso, poi era un amico e sapeva che non doveva mettermi in imbarazzo…. Però si è lui il più forte secondo me.
#15 L'inter arriva in Champions League?
Deve farcela, sarà una bella lotta, dipende da dove la lazio arriverà in Europa League, può arrivare in fondo perché ha dei giocatori che fanno la differenza, per esempio felipe anderson è uno dei più forti del campionato secondo me. Deve migliorare sotto l’aspetto psicologico, sono stato straniero all'estero anche io e non è semplice, bisogna trovare la giusta alchimia, ma per sua fortuna c’è Simone Inzaghi che sta facendo un ottimo lavoro.
#16 E la Champions League chi la vince?
È l'anno di un inglese.
#17 Qualche pensiero sparso sul PSG, sia a livello sportivo che societario?
La squadra è fatta di fenomeni, la maglia è una delle più iconiche della storia del calcio. In molti si sono scordati che anche vent’anni fa il PSG era fico, per appeal internazionale è un club che non è secondo a nessuno nel panorama europeo anche se gioca in un campionato inferiore agli altri.
#17 chiudiamola con un pensiero nostalgico miglior peggior ricordo della carriera?
Senza dubbio il migliore è la notte di Berlino, in cui non ricevetti solo una testata ma segnai due gol. Il peggiore forse è il 5 maggio all’Olimpico.