5 buoni motivi per seguire la MLS 2018
1. Vedere ancora giocare "el frasquito" Maxi Moralez in tutti i suoi 160 cm di fantasia
02 Marzo 2018
Il calcio negli Stati Uniti va tutt'altro che bene. Lo scorso anno la Nazionale ha clamorosamente fallito la qualificazione al Mondiale e l'MLS non riesce a fare il salto di qualità necessaria per competere economicamente e calcisticamente con il resto del mondo calcistico. Se dovessi elencare le ragioni per NON seguire la MLS probabilmente finiremmo domani, per vostra fortuna invece sono qui a cercare di convicervi del contrario. Quindi aprite la mente, scordatevi la noia dei campionati europei in cui sappiamo chi vincerà dalla prima giornata e calatevi nel caos calcistico a stelle e striscie. Ecco i 5 motivi per seguire la MLS 2018:
#1 LAFC
La cosa-più-americana della MLS di quest'anno è sicuramente la nuova squadra della lega: il Los Angeles Football Club. Il 2018 sarà la stagione d'esordio di un club costruito a tavolino per riempire il mercato losangelino del calcio, gestito malamente dal club posh LA Galaxy che non è mai riuscito a conquistare i cuori della comunità ispanica della città degli angeli. Dal 2014 ad oggi si è trattato quindi di mettere su una gigantesca operazione di marketing che convicesse appassionati di calcio a diventare tifosi di una squadrà che non aveva ancora mai giocato una singola partita. Proverò a fare la stessa cosa con voi, elencando una breve serie di motivi che rendono fico tifare LAFC:
- i colori sociali sono nero&oro
- il logo è in stile Art-Deco
- Fanno dell'ottimo Twitter
- Uno dei proprietari è Magic Johnson
- Un altro è Will Ferrell
- lo sponsor sulla maglia è YouTube TV
Non facciamoci grandi illusioni, la squadra è scarsa. L'unica stella è il capitano Carlos Vela: ve lo potete ricordare all'Arsenal (pupillo di Wenger) e alla Real Sociedad (dove fu multato perché saltò un allenamento per andare a un concerto di Chris Brown). L'allenatore è il leggendario Bob Bradley, papà di Micheal, e allenatore della nazionale dal 2006 al 2011, esperienza seguita da poco entusiasmanti esperienze con la nazionale egiziana, lo Swansea e una formazione norvegese di cui vi risparmio il nome. In fin dei conti il LAFC è la migliore ragione per seguire la MLS perché offre la possibilità di sessioni di hate-watching a chi odia il capitalismo e gli Stati Uniti: immaginate di poter assistere domenica dopo domenica allo spettacolare fallimento di questo mostro post capitalista, sarà come guardare un lancio di un razzo di Elon Musk in cui va tutto storto, esplode la stazione e muoiono tutti.
#2 Giocatori strani a cui potersi affezionare
Fino a qualche anno fa la MLS era un ottimo ospizio per i grandi giocatori europei: verso i 36 anni si trasferivano negli Stati Uniti, guadagnavano una decina di milioni e passeggivano placidamente per il campo. Ha funzionato con Lampard, Pirlo, Gerrard, Henry e molti altri. Tuttavia, a causa del salary cap l'appeal del MLS come buen ritiro dei campioni è sceso e gli unici calciatori di livello europei che riesce ad attrarre oggi sono quelli a metà fra il mediocre e il simpatico, che magari avevi in rosa al fantacalcio qualche anno fa o compravi a Football Manager. Questa lista può essere un modo per trovare la vostra squadra del cuore.
Maxi Moralez - New York FC
Nico Lodeiro - Seattle Sounders
Ashley Cole - LA Galaxy
Samuel Armenteros - Portland Timbers
Josef Martinez - Atlanta United
DaMarcus Beasley - Houston Dynamo
Jonathan & Giovani dos Santos - LA Galaxy
Federico Higuain - Columbus Crew
Matteo Mancosu - Montreal Impact
Bastian Schweinsteiger - Chicago Fire
Philippe Senderos - Houston Dynamo
Saphir Taider - Montreal Impact
Gregory van der Wiel - Toronto
Bradley Wright-Phillips - New York Red Bulls
Reto Ziegler - FC Dallas
#3 La disperata missione di Toronto FC
Tra tutte le squadre della MLS ce n'è una sola che gioca a calcio in maniera decente: il Toronto FC, non a caso campioni in carica della lega. Nella squadra canadese giocano Sebastian Giovinco, Jozy Altidore e il capitano della nazionale americana Micheal Bradley (passato per il Chievo e per la Roma(!)). La loro missione disperata è portare il soccer americano ad un livello europeo: il problema principale della MLS non sono i big match - alcuni sono pure divertenti - ma le partite minori, che a volte risultano al limite del doloroso da guardare in televisione. Per questo motivo il Toronto FC sembra avanti alle altre franchigie della lega: ha tenuto una costanza di rendimento quasi di livello europeo, oggi i più ambiziosi sperano che possano spezzare l'egemonia delle squadre messicane nella Champions League centroamericana, operazione difficile quasi impossibile. A fargli concorrenza per il titolo quest'anno sembra esserci solamente l'Atlanta United, che ha in rosa Miguel Almiròn, trequartista paraguaiano che per tecnica individuale è l'unico che può competere con Sebastian Giovinco nella Lega.
Il Toronto FC si presta ad alcune masturbazioni intellettuali calcistiche come: "come arriverebbe nell'attuale Serie A?", domanda a cui può rispondere solamente il simulatore di FIFA 18.
#4 La geografia, gli hot dog e gli ultras
Insomma tutto quello che non riguarda il calcio giocato. Partiamo dalla geografia degli Stati Uniti, per esempio sapete dirmi in che stato si trova Salt Lake City?
Negli stadi americani - a prescindere dallo sport che si sta giocando - si mangia sempre. Costa tantissimo, ma le cose sono buone. Qui c'è una selezione dei migliori piatti serviti negli stadi americani selezionati da Four Four Two:
Un'altra cosa incredilmente divertente della MLS è il complesso di inferiorità che i tifosi di calcio americani nutrono nei confronti del loro corrispettivo europeo. Sono sempre rimasti a metà tra il diventare veri ultras o passivi consumatori di uno spettacolo di intrattenimento come avviene in NBA o in MLB. Per questo motivo molti gruppi si adoperano in tentativi goffi ma in qualche modo carini nel diventare ultras cattivi.
#5 Perché Donald Trump giocava a calcio alle medie
SCOOOOOOP!