COP or DROP: Lucas Paquetá x AC Milan
Il nuovo brasiliano del Milan che spera di seguire le orme di un suo illustre predecessore
05 Gennaio 2019
Item: Lucas Paquetá
Brand: AC Milan
Made in: Brasile
Release date: 27/08/1997
Price: €35M
Il primo acquisto del mercato invernale del Milan ha un nome e un cognome già da tempo conosciuti. Come quando la notte di capodanno un bambino chiede con insistenza al padre di poter scoppiare qualche botto prima della mezzanotte, così ha fatto Leonardo: il dirigente brasiliano ha piazzato il colpo già da un paio di mesi. E adesso l’unboxing è diventato ufficiale: Lucas Paquetá è un nuovo giocatore del Milan.
I tifosi sognano, con quell’accento finale sulla “a” che riporta alla mente dolci ricordi dalla decade precedente. Nel frattempo, Gattuso cerca di risolvere un piacevole rompicapo: come utilizzare il classe 1997? Nel suo ultimo periodo al Flamengo, Paquetá si è evoluto come giocatore, è passato dall’essere un trequartista all’essere un "tuttocampista", un po’ il ruolo che l’allenatore rossonero ha disegnato per Calhanoglu. Sembra che Ringhio voglia giocare la sua nuova carta in mezzo al campo, da mezz’ala, stile Bonaventura. Staremo a vedere.
Nel frattempo, i tifosi si interrogano: com’è realmente questo Paquetá? Vale i 35 milioni spesi per lui? Quanto giocherà? Ad adattarsi al nostro campionato, quanto tempo impiegherà? Quante frasi possono terminare con l’accento sulla “a”? A questa e ad altre domande proverò a rispondere di seguito con un nuovo COP or DROP.
Best Case scenario: Ricardo Kaká
Meglio chiarire subito: Paquetá è un giocatore completamente diverso rispetto a Kaká. Il numero 22 era esplosivo, veloce nel lungo, devastante a campo aperto, molto verticale. Paquetá, al contrario, preferisce giocare più internamente e più lontano dalla porta. Non ha lo scatto bruciante di Ricardo, Lucas preferisce dribbling cervellotici che mandano in tilt le gambe dei giocatori avversari. Però il best case scenario resta un Ricardo 2.0, almeno negli effetti: il nuovo talento di Gattuso potrebbe rompere subito il giacchio e adattarsi alla svelta alla Serie A, anche alla luce del lavoro che Barbieri (ex allenatore del Flamengo) ha fatto su di lui, arretrando il suo raggio d’azione e rendendolo più partecipe alla manovra della squadra, anche dal basso. Paquetá resta un giocatore molto tecnico, e nel gioco di Gattuso uno come lui può trovarsi a meraviglia. Un’arma in più per la lotta quarto posto, che riporterebbe il Milan in Champions League, che a sua volta ci riporta al nome di Kakà.
Worst Case scenario: André Silva
Di worst case scenari ce n’erano parecchi, in questo caso (Ricardo Oliveira, Gourcuff, eccetera), ma abbiamo preferito far riemergere un ricordo fresco: il portoghese è stato pagato tanto e ha reso davvero poco, sia con Montella che con Gattuso. Non è sceso in campo troppo spesso (Europa League a parte), veniva scavalcato nelle gerarchie sia da Kalinic che da Cutrone, evidentemente gli allenatori vedevano una lentezza cronica nell’adattamento al calcio italiano. E, stando alle sue prestazioni, avevano ragione entrambi. La peggior cosa possibile sarebbe quindi un minutaggio scarso e sporadico, con giocate giocate sbagliate e primi mugugni del pubblico e l’appellativo “pacco” appiccicato addosso a giugno. Infine il ritorno in Brasile, stile Gabigol (altro esempio calzante).
Expected scenario: Suso
Vale a dire: la tecnica c’è, ma probabilmente servirà un periodo di rodaggio non indifferente. Tra l’altro hanno lo stesso piede, il mancino, anche se le loro zone di campo sono diverse. Suso ci ha messo un po’ a prendersi il Milan, è dovuto andare in pellegrinaggio a Genova per trovare se stesso, chissà se una cosa simile succederà anche con Paquetá. I tifosi si augurano di vederlo subito all’opera, ma “pazienza” è la parola d’ordine in casi come questi, perché il rischio è quello di bruciarsi troppo in fretta. Dopo un sano adattamento alla Serie A, il brasiliano potrebbe davvero assicurarsi un posto in prima fila nel Milan che verrà.
Curiosità
Qualche pillola per innamorarsi Paquetá: il suo nome in realtà è Lucas Tolentino, però è nato nell’isola di Paquetá e allora voilà, il soprannome è servito; altro soprannome: viene chiamato “Mago”; all’età di 15 anni era alto appena 152 cm, poi ha seguito delle cure specifiche e oggi è alto 182 cm; può sembrare strano, ma è forte di testa; il suo primo gol con la maglia del Flamengo è arrivato da centrocampo e a questo punto salutiamoci così: