Tre storie pazze su uno degli attaccanti più forti di tutti i tempi
Stiamo ovviamente parlando di Romário, "O Baixinho"
29 Gennaio 2019
"Pelé è un poeta. Quando sta zitto."
(Romário de Souza Faria)
757 gol in gare ufficiali, campione del mondo nel 1994 e movenze da serpente velenoso in area di rigore.
Uno degli attaccanti più forti della storia del gioco e nello stesso tempo personaggio picaresco, un malandro, termine portoghese che definisce una persona con uno stile di vita che tende all'ozio, che vive di espedienti che sfociano anche nell'illecito e che viene tradizionalmente celebrato nelle canzoni di samba.
Romário de Souza Faria, meglio noto solo come Romário, oppure con il suo soprannome "O Baixinho" (il bassino), 167 cm di cazzimma brasiliana, linguacciuto, assolutamente indifferente e distaccato rispetto tutto ciò che lo circondava e una sinistra e implacabile capacità di trasformare in gol qualsiasi palla gli arrivasse in area di rigore.
Secondo i difensori degli anni '90, Romário era l'attaccante più immarcabile nei 16-18 metri, assolutamente imprendibile.
Alessandro "Billy" Costacurta, ne parla così:
"Romário quando tocca il pallone emette un suono magico, tum tum tum, lo tocca tantissime volte in pochi metri e poi ha la capacità di capire quando il suo avversario si muove ma sopratutto capisce prima i movimenti dei suoi compagni per passare il pallone. Dentro l'area è immarcabile."
La sua indole ci affascina in modo quasi feticista, siamo attratti dalla sua capacità di demolire le difese avversarie con movenze da sambodromo segnando una tripletta e magari la notte prima l'aveva passata a bere cachaça in compagnia di giovani pulzelle.
Queste sono tre storie pazze della rocambolesca vita di Romário de Souza Faria:
3. La scommessa con Johan Cruijff
Quando Romário giocava per il Barcellona e Cruijff ne era l'allenatore, i due fecero una scommessa e fu lo stesso Johan a raccontare come andò la faccenda:
“Un giorno Romário mi chiese 3 giorni di permesso per andare al carnevale di Rio. Gli risposi: ‘Se domani segni 2 gol, ti concederò 2 giorni di riposo in più degli altri’. Il giorno seguente Romario segnò 2 gol nei primi 20 minuti e subito dopo aver segnato il secondo mi chiese di uscire. Gli chiesi cose fosse successo e avvicinatosi mi disse: ‘Mister, il mio aereo per Rio parte tra un’ora’. Non ebbi scelta e mantenni la mia promessa.”
2. Il taxi, Ronaldo e la Copa America 1997
Anche in questo caso la storia è stata resa nota da chi ha vissuto l'accaduto, Ronaldo ha raccontato di come durante la Copa America del '97, vinta dal Brasile dopo otto anni di astinenza, Romário "iniziò" al sesso il suo giovane compagno di nazionale e le cose andavano così, ogni notte:
"Scendevamo dal retro dell'albergo del nostro ritiro: Romário era il primo a scavalcare il muro e subito dopo arrivavo io. Intanto dall'altra parte, per strada, c'era un taxi ad aspettarci e passavamo le notti in dolce compagnia."
1. La notte prima della finale dei mondiali di USA '94
Subito dopo quei maledetti (per noi) rigori che regalarono al Brasile "o tetra", ovvero il quarto campionato del mondo, Romário ammise candidamente di aver fatto sesso la sera prima della finale di Pasadena ma che a differenza del nostro numero 10, Roberto Baggio, lui il suo rigore lo aveva segnato, mentre Baggio no, e quindi per assonanza, immagina e insinua che Roberto abbia passato una notte di vigilia più noiosa della sua e che non gli fosse servito a nulla. Di lì a poco la signora Monica, moglie di Romário, chiederà il divorzio. Divorzio che effettivamente arrivò l’anno successivo. Evidentemente non era lei la donna con la quale "O Baixinho" trascorse la notte prima del grande trionfo.