Chiedimi chi è James "Jimmy" Goldstein
Uno dei personaggi più pittoreschi dello showbiz americano
01 Marzo 2019
Iniziamo col dire che è molto difficile spiegare chi sia James F. Goldstein detto "Jimmy".
Wikipedia lo apostrofa come "milionarie NBA Superfan", grande eminenza grigia della NBA, grande amico dei giocatori, guru del basket americano dietro le quinte, imprenditore nel mondo del fashion, appassionato di architettura - parleremo poi della sua umile dimora - oppure tutte queste cose insieme e molto altro.
Ha l'abbonamento a bordo a campo con i Los Angeles Lakers (da quando la franchigia si spostò in California da Minneapolis) e con i Clippers, prima delle partite tutti vanno a portare il loro saluto a Jimmy e quando dico tutti intendo proprio tutti, giocatori, allenatori, giornalisti, operatori, celebrities, il che in NBA è molto raro anzi in realtà succede soltanto con lui.
L'ex commisioner della NBA, David Stern, una volta disse di lui: "Probabilmente è il più grande investitore d'America in biglietti per le partite" e infatti oltre a vederle TUTTE a Los Angeles, quando iniziano i playoff gira come una trottola tutte le arene della lega per non perdersi nemmeno un partita che conta.
Definire il suo look eccentrico è eufemistico: i vestiti li prende qui in Italia tra l'altro e quando arriva occupa un intero piano al Four Seasons di via Gesù, a Milano. Quando entra Mr. Goldstein nei negozi dove è solito servirsi si ferma qualsiasi altra attività, il negozio chiude e riapre quando ha finito e se n'è andato.
La sua notorietà e sopratutto la sua credibilità presso i giocatori NBA crebbe vertiginosamente toccando picchi inarrivabili quando, durante una serie di playoff tra gli Houston Rockets e i San Antonio Spurs, Hakeem Olajuwon uno dei primi tre pivot di tutti i tempi, si trovava sotto contro David Robinson, Goldstein gli si avvicinò e gli disse: "Ehi Hakeem, ascolta un attimo: contro David devi fare questi tipi di movimenti, devi batterlo in questo modo, lui soffre in quella determinata situazione attaccalo lì. Fidati."
Sapete come è andata quella serie di playoff? Hakeem spazza via Robinson e gli Houston Rockets la vincono.
Non si sa cosa Jimmy ad Hakeem si siano detti, nessuno dei due ha mai voluto rivelare i segreti di quella conversazione ma sta di fatto che da quel giorno in avanti, Jimmy become Jimmy.
Con lui si parla "via satellite", se gli fate una domanda vi risponderà dopo circa 5/6 secondi; personaggio troppo irripetibile; nella sua camera da letto c'è una collezione di giacche assurda, ne sfoggia una diversa in ogni occasione e ne ha anche una di cravatte. Ne avrà mille che si muovono su un porta indumenti elettrico come in tintoria, non ne mette una. Ecco, la sua casa. Sembra quella di un super cattivo dei film di James Bond degli anni '60 - ci hanno girato uno dei film di culto della storia del cinema, "Il Grande Lebowsky" - un assoluto capolavoro firmato da uno dei più geniali architetti contemporanei, John Lautner con il quale Jimmy ha lavorato braccio a braccio per realizzare il progetto fino al giorno della sua morte avvenuta nel 1994. Una delle più belle ville di Los Angeles (se non la più bella in assoluto) è situata sulle colline di Bel Air, a 150 metri dal 10050 di Cielo Drive (oggi 10066 Cielo Drive), dove nel 1969 nella sua villa, Sharon Tate (all'epoca moglie di Roman Polanski) fu brutalmente uccisa insieme a quattro amici da Charles Manson e la sua setta.
Dopo quell'immane tragedia le case lì attorno, che valevano intorno ai 10 milioni di dollari per capirci, ebbero un crollo e non le voleva più nessuno, per 4/5 anni il loro valore scese più di un terzo. Jimmy acquistò quella che poi è diventata la Sheats–Goldstein Residence nel 1972 per 182.000 dollari e insieme a Lautner ha reso quella casa una meraviglia dell'architettura contemporanea.
Per quindici anni i due hanno parlato di come migliorare la casa, Jimmy ricorda il lavoro con John così:
"Ho voluto portare la casa ad un livello molto più alto rispetto a come era originariamente. Io e lui abbiamo lavorato insieme su questa casa per 15 anni prima che lui morisse nel 1994. Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto, non ha mai voluto imporre il suo punto di vista e ha sempre ascoltato le mie proposte.
È stato molto bello lavorare con lui tutto questo tempo"
ESTERNO
CAMERA DA LETTO
SALOTTO
INGRESSO / CUCINA
CAMPO DA TENNIS
Nessuno sa come bene come sia diventato un multimilionario e a specifica domanda tende ad abbozzare, oltre che a bordo campo in NBA non fa mancare la sua presenza ad ogni settimana della moda nel mondo, avvistato sia qui a Milano la settimana scorsa che a Parigi e ha fondato un suo brand, James Goldestein Couture.
Nel caso glielo chiedeste, le sue tre passioni sono: "Fashion, Architecture and Basketball" e sono tutte segnate sul suo unico e incredibile biglietto da visita. Un'altra sua peculiarità sono le donne con le quali si accompagna, tutte super modelle oltre il metro e ottanta, bellissime.
Esiste soltanto un James "Jimmy" Goldstein.