Gianluca Busio, il ragazzo prodigio della MLS
E' nato nel 2002, ha origini italiane e sta scrivendo nuovi record nel campionato americano
09 Aprile 2019
Tra Carlos Vela e Zlatan Ibrahimovic, tra Wayne Rooney e Jozy Altidore, spulciando la classifica dei cannonieri della MLS appena iniziata c'è un ragazzo dal cognome italiano che ha già segnato due reti: si chiama Gianluca Busio e ha solamente 16 anni. Qualcuno di voi avrà forse sentito parlarne già la scorsa stagione, quando l'italo americano ha esordito e segnato a Vancouver il suo primo gol americano con la maglia dello Sporting Kansas City. Un tap-in a porta vuota quasi impossibile da sbagliare, che l'attaccante dei Wizards stava quasi per fallire lo stesso.
Quest'anno però è iniziato diversamente, visto che coach Vermes sta impiegando Busio con più regolarità, confermando di essere stato letteralmente stregato dal numero 13. Busio ha giocato quattro delle ultime cinque partite, due di queste da titolare, mettendo a segno due reti ed un assist. E poco importa se il gol del pareggio realizzato contro Cincinnati sia stato un autentico regalo della difesa ospite, oppure quello contro Montreal sia stato praticamente inutile perché arrivato sul punteggio di 5-0.
One to remember for Gianluca Busio!
— Major League Soccer (@MLS) 30 marzo 2019
It's the first goal the @SportingKC 16-year-old has scored at home. #SKCvMTL pic.twitter.com/rGtXI4diK5
Gianluca è figlio di un bresciano (interista), Alex, e di una californiana, Dionne, è nato nella Carolina nel Nord e vive in Kansas, dove è stato ospitato da nuova famiglia grazie al Residential Program organizzato dall'Academy dello Sporting Kansas City per i ragazzi che arrivano da altri stati, circa il 25% dei giovani calciatori: di fatto è americano a tutti gli effetti ma possiede la cittadinanza italiana, e con il nostro Paese ha un rapporto molto solido perché passa ancora le feste natalizie in Lombardia. La passione del calcio gli è stata trasmessa soprattutto dal fratello maggiore, Matteo, ma lui è senza dubbio di un altro livello. Se fisicamente Busio è ancora esageratamente leggero, utilizzato spesso come terzo di centrocampo, Busio è in realtà un playmaker offensivo, che ama ricevere e giocare il pallone tra le linee partendo dall'out sinistro.
Persistence pays off for the 16-year-old! #CINvSKC 1-1 // #ForGloryForCity pic.twitter.com/cWDg90o2NN
— Sporting KC (@SportingKC) 7 aprile 2019
A 15 anni e 89 giorni il suo ingresso nelle fila dello Sporting Kansas City; l'assist decisivo alla prima da titolare; a 16 anni e 314 giorni, invece, negli USA è stato celebrato come più giovane calciatore ad aver segnato due gol consecutivi: i suoi record di precocità hanno fatto scattare subito i primi paragoni pesanti, su tutti quello di nuovo Freddy Adu: l'ex attaccante dei DC United considerato una assoluta promessa e che col passare del tempo si è definitivamente perso, non diventando mai il calciatore che tutti si aspettavano. L'esempio che Busio non deve affatto seguire.
Dietro alla sua esplosione non c'è solo Vermes, ma anche Jon Parry, lo scout italo americano che lavora per lo Sporting Kansas City: al momento Busio è in rosa con lo status di homegrown player (che ha giocato nelle giovanili del club e proviene dalla stessa area geografica, senza incidere nel salary cap) e ha un contratto che scadrà nel 2020 ma che potrà essere rinnovato. Sulle sue tracce pare si siano già fiondati numerosi top club americani ma anche europei, su tutti Fulham e Inter, che hanno approfittato della finestra di fine anno per corteggiarlo. Ma Busio al momento continuerà a crescere in MLS, perciò non ci resta che seguirlo a distanza sperando di vederlo un giorno in azzurro.