A cosa era ispirata la maglia dell'Italia nel 1995?
Il designer di Nike, Drake Ramberg, ha raccontato tutto sul suo profilo Instagram
09 Maggio 2019
Gli anni '90 sono stati i tempi delle maglie fantasiose, delle linee originali o delle strutture in bold, in cui ai designer era concesso 'osare' moltissimo, puntando molto sulle illuminazioni creative provenienti del passato a costo di incappare in scelte estreme e radicali. Per ogni progetto si lavorava su un modello preciso, ed era impensabile che lo stesso venisse 'riciclato' poi per altre squadre come avviene oggi. Tra i kit più iconici c'è sicuramente quello indossato dall'Italia durante la breve parentesi della Nazionale azzurra con Nike: l'ispirazione più grande fu quella delle pavimentazioni di strade e marciapiedi, lastricati in maniera rustica e allo stesso tempo geometrica, e l'effetto che si decise di dare al template fu un contrasto di lucido e opaco.
Nella parte frontale della maglia, invece, fu rivisitato in chiave fantastica il vecchio e tradizionale badge della Repubblica Italiana modellandolo con la bandiera italiana sullo sfondo e da tre stelle, ad indicare i Campionati del Mondo vinti dagli azzurri nel 1934, 1938 e 1982. I più attenti noteranno anche gli altri dettagli che rendono questa maglia assolutamente unica: il grande colletto bianco, l'estremità delle maniche dei colori della bandiera italiana e soprattutto l'assenza dello swoosh, che non figurava nell'attuale posizione (nella parte sinistra del petto) ma soltanto al centro del grande badge centrale, quasi nascosto nella serigrafia.
A rivelare idee e segreti del processo creativo di questa vecchia casacca è stato lo storico graphic designer di Nike, Drake Ramberg, attraverso un post su Instagram. Ramberg, autore di molti celebri kit degli anni '90 (non solo quello dell'Italia, ma pure quelli di Nigeria, Arsenal, Paris Saint-Germain, Borussia Dortmund e PSV Eindhoven) noto anche per essere stato l'ideatore dei loghi Flight e Premiere, dal 1990 al 1996 ha lasciato la sua Portland e ha vissuto per lunghi periodi in Europa 'in missione'.
Come confessato anche in un'intervista rilasciata a Classic Football Shirts, Ramberg spiega come fosse davvero necessario 'immergersi' nella storia e nella cultura di una squadra o di un intero Paese per creare la maglia perfetta. E anche nel caso dell'Italia, per lui che era abituato a guardare i Timbers in TV e conosceva poco o nulla delle tradizioni europee, fu necessaria una ricerca approfondita tra stadi, monumenti, spogliatoi e bar di tifosi. L'obiettivo? Fare in modo che i giocatori fossero orgogliosi di indossare quella maglia, così densa di richiami identitari.
Durante uno di questi nacque l'ispirazione per disegnare la maglia dell'Italia, che gli azzurri indossarono nel 1995, dopo aver concluso il rapporto con Diadora. Finito il Mondiale di USA '94, l'Italia infatti si affidò al brand statunitense per affrontare le gare di qualificazione ad Euro 1996: è la Nazionale di Maldini, Zola, Ravanelli e di un giovane Alessandro Del Piero, ed in panca c'è ancora Arrigo Sacchi.