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Antonio Percassi e il miracolo Atalanta

Un successo sportivo che passa attraverso Nike, Starbucks e Kiko

Antonio Percassi e il miracolo Atalanta  Un successo sportivo che passa attraverso Nike, Starbucks e Kiko

La squadra bergamasca l'anno prossimo giocherà la Champions League, il terzo posto in classifica e il miglior attacco della Serie A nonostante il 14° monte ingaggi elevano la galassia Percassi a un modello esemplare di gestione imprenditoriale, costruito grazie al mercato, al gioco, alla comunicazione e al centro sportivo giovanile di Zingonia.
Prima di diventarne il presidente, Antonio Percassi di professione faceva il difensore dell'Atalanta, di quelli massicci e presenti, tipici del nostro calcio intorno agli anni 70. Dopo soli 7 anni tra Serie A e B la svolta avviene nel 1978, quando conclude la sua carriera calcistica e decide di dedicarsi all'attività imprenditoriale, favorita dall'incontro con Luciano Benetton, il quale gli concede di aprire a Bergamo i primi negozi del marchio veneto.
Solo nel 1990 per la prima volta e poi definitivamente nel 2010 Percassi torna a occuparsi della sua Atalanta, garantendo una solidità economica molto diversa dalle altre squadre di provincia.
Quella di Percassi è una perfetta operazione di marketing territoriale, che sfrutta una forte connessione da parte della città con la squadra, costruito anche attraverso tradizioni come quella, portata avanti da oltre 10 anni, di inviare ad ogni bambino nato negli ospedali di Bergamo una maglia nerazzurra.
La Dea è un modello di perseveranza e lungimiranza, la storia di un legame di appartenenza e sogni realizzati.

Molti club italiani faticano a trovare sicurezza ed acquirenti credibili, la garanzia di percassi si chiama Odissea srl, una holding controllata al 100% dall'imprenditore classe '53 e da 5 dei suoi 6 figli, tra cui Stefano e Luca occupano l'incarico di vicepresidenti dell'azienda. La società non opera solamente nel mondo del calcio, ma anche in quello immobiliare, alimentare e nella cosmetica, con attività che nell'ultimo decennio hanno visto una crescita e l'ampliamento nella distribizione in tutto il mondo. 

Portati avanti i suoi investimenti, un' ulteriore svolta per Percassi arriva nel 1997, quando fonda il proprio brand di cosmetica Kiko Milano, principale attività della società, con oltre 1100 punti vendita in 20 paesi. Nel 2001 l'imprenditore apre i primi negozi Zara in Italia, dopo un accordo con il presidente del gruppo Inditex Amancio Ortega, al quale seguiranno negli anni seguenti altri contratti per la gestione e lo sviluppo delle reti di vendita di brand di primo livello. Ralph Lauren, Gucci, Levi'sSwatch, Vergelio, Victoria Secret's e Billionaire Italian Couture - in società con Briatore prima e Philippe Plein poi - sono alcuni dei brand di abbigliamento che nel 2017 hanno fatto fruttare 100 dei 360 milioni di patrimonio netto, con ricavi in crescita a 805 milioni e un rosso a 34, come analizzato da un recente articolo apparso su Calcio e Finanza
Nel 2014 i rapporti tra il presidente e Nike avevano portato per tre stagioni lo swoosh sulle divise dell'Atalanta, grazie ai rapporti stretti che legano Odissea Holding al brand di Beaverton. Percasi è infatti punto di riferimento in Italia dal 2002, da quando ha aperto 18 negozi targati Nike, tra i quali il primo mono-marca in Corso Buenos Aires a Milano, Nike Lab o quello da 300 metri quadrati a Oriocenter. 

Percassi Cosmetics si è ampliata poi con Mandina Womo e Bullfrog mentre negli ultimi anni grandi investimenti sono stati fatti dalla famiglia nella sezione Food&Beverage, che ha raggiunto il massimo livello nel 2018 quando è stato aperto a Milano il primo negozio in Italia della catena americana Starbucks Coffee. Per continuare a volare più alto possibile, nel 2016 Percassi ha anche acquistato il 3,9% di Alitalia.
Nel 2014 a Impresa Percassi era stato assegnato l’appalto dei lavori di ristrutturazione della Galleria Vittorio Emanuele a Milano, un intervento di pulizia e restauro commissionato da Prada e Versace per un importo di circa 3 milioni di euro. Per garantire l’affluenza l'impresa ha ideato un sistema innovativo ad hoc: la creazione di uno speciale ponteggio mobile su rotaie, che ha portato i lavori a concludersi per l'inaugurazione di Expo 2015. Le attività di riqualificazione negli ultimi anni hanno anche coinvolto l'ex cotonificio Crespi d'Adda, patrimonio dell'UNESCO dal 1995 e dal 2016 sede delle attività terziarie della società.

 

L'esercizio chiuso il 31 dicembre 2018 ha fatto registrare il terzo bilancio in utile consecutivo per l'Atalanta, grazie a una filosofia che punta a conciliare i risultati sportivi con l’equilibrio economico e finanziario. Nel 2018 il fatturato è stato di 155 milioni di euro, di cui 68 dalle plusvalenze, uno dei grandi segreti del successo anche sportivo della Dea. Zingonia è noto come uno dei più floridi e programmatici settori giovanili del calcio italiano, anche grazie al lavoro che per anni ha svolto Mino Favini, scomparso appena prima di poter vedere l'impresa di Gomez e Ilicic e Zapata. La stagione dell'Atalanta è un premio al coraggio, non solo dimostrato attraverso un gioco verticale e proiettato all'attacco, ma anche alla capacità di saper cedere senza disfarsi agli assalti dei grandi club, rilanciando ogni anno giovani di primissimo livello. Le plusvalenze di Gagliardini, Conti, Bastoni, Caldara, Cristante e Kessiè, così come quelle in passato di Bonaventura, Baselli o Montolivo hanno permesso di sanare i bilanci fino ad arrivare alla costruzione di un nuovo stadio, inizita alla fine di questa stagione e che dovrebbe concludersi per l'inizio del prossimo campionato.

Questa estate a Bergamo dovranno difendersi dagli attachi per Castagne e Ilicic, desinati al Napoli, sarà un impresa trattenere Zapata (23 gol quest'anno) così come Gian Piero Gasperini
Alla fine della partita contro il Sassuolo, Antonio Percassi ha chiesto proprio all'allenatore di rimanere anche il prossimo anno, a conferma di come Gasp sia doppiamente manager del suo club, nel senso aziendale e sportivo del termine. La gestione, la valorizzazione e le plusvalenze sono inevitabilmente merito dell'allenatore e per questo uno degli uomini d'affari della Odissea Holding srl.

 

Dati By Calcio e Finanza