Le frasi più significative della conferenza di Sarri alla Juventus
La prima volta del tecnico di Napoli e Chelsea da allenatore della Juve
20 Giugno 2019
Abito blu scuro, camicia bianca e cravatta, alle 11:00 puntuali è iniziata ufficialmente l'avventura di Maurizio Sarri sulla panchina della Juventus: dopo essere atterrato a Torino ieri il tecnico toscano ha parlato per oltre un'ora nella prima uscita pubblica da neo-allenatore della squadra bianconera, insieme al direttore della comunicazione Claudio Albanese e al Chief Football Officer, Fabio Paratici, e sotto gli occhi del presidente Andrea Agnelli e del vice, Pavel Nedved. Incalzato dalle domande dei tanti giornalisti presenti nella sala Gianni e Umberto Agnelli dell'Allianz Stadium, Sarri ha distribuito verità, chiarito alcuni trascorsi del passato e raccontato com'è andata la trattativa che l'ha portato a Torino tra richieste scontate e ripetitive su Cristiano Ronaldo e il Napoli, e altre decisamente più curiose. Noi abbiamo raccolto le dichiarazioni che ci hanno colpito di più:
Pronti, via: "Ho offerte da società italiane importanti ma ho preferito andare all'estero per non passare direttamente dal Napoli ad un'altra società italiana".
I primi contatti con la Juventus: "La sensazione è stata...forte, non per il quando ma per il come, ho visto una società determinatissima, mai visto nei miei 30 anni, a prendermi come allenatore".
Riguardo alle differenze tra calcio italiano e calcio inglese: "Il gioco è una conseguenza della mentalità, e quindi il nostro gioco in questo momento fa più fatica a decollare rispetto a loro perché là il risultato è un po' meno importante che qui e quindi le squadre mentalmente tendono più a giocare perché rischiano meno in caso di risultato negativo".
Su cosa si aspetta da questa nuova avventura in una squadra che ha vinto 8 scudetti di fila: "Mi aspetto di alzarmi la mattina e studiare il modo di vincere le partite".
Le ambizioni europee: "Ci sono otto, nove squadre al livello della Juventus, la Champions League è un sogno da perseguire con una determinazione feroce".
Sulle emozioni vissute da quando è alla Juventus: "A livello emozionale, se avessi avuto tutte le emozioni che mi avete attribuito voi sarei morto di infarto una ventina d'anni fa".
CR7: "E' un ragazzo che ha quasi tutti i record che si possono avere nel calcio mondiale, mi piacerebbe fargliene battere qualcun altro". E poi ancora: "Io sono l'allenatore che ha allenato il giocatore che il record di gol in Serie A, mi piacerebbe averne due, sarebbe una soddisfazione enorme".
Quando era allenatore del Napoli: "Ho vissuto tre anni in cui mi svegliavo la mattina ed il mio primo pensiero era quello di sconfiggere la Juventus, noi eravamo l'alternativa probabilmente più credibile ed il mio dovere morale e professionale era quello di creare tutte le situazioni possibili per sconfiggere la Juventus".
Sullo scetticismo sul suo arrivo alla Juve: "Io nel calcio conosco solo un modo per togliere lo scetticismo: vincere e convincere".
La tuta: "Tuta in campo? Non lo so, parlerò con la società. Non abbiamo parlato di questo aspetto, io preferirei non andare in divisa sociale. Sul terreno di gioco mi piacerebbe andare in tuta. L'importante è che a quest'età non mi mandino nudo".
La sua filosofia di gioco: "I giocatori che ci possono cambiare la storia penso siano quelli offensivi".
Sul suo predecessore, Massimiliano Allegri: "Ancora non l'ho sentito, spero di avere un paio di settimane per sentirlo. Ma di solito parliamo di "cazzeggio".
A Torino, Sarri ritroverà Higuain: "Non ci siamo sentiti, La mia sensazione è che Gonzalo abbia vissuto male il post Juve".
Dove può migliorare la Juventus e su quale reparto? "Vorrei vedere Pjanic toccare 150 palloni a partita".
Bonus: Paratici sui due obiettivi di mercato della Juventus, i francesi Pogba e Rabiot: "Pogba e Rabiot sono due bravi giocatori".