La prima squadra italiana sponsorizzata Nike
Giocava in serie C1 e ha cambiato la storia delle scarpe da calcio
12 Luglio 2019
Qualche settimana fa Nike ha prolungato la partnership con il Paris Saint-Germain fino al 2032, annunciando così il più lungo contratto di sponsorizzazione con una squadra di calcio. Il comunicato da parte delle due società mostrava tutto l'entusiasmo nel condividere gli stessi sogni e le stesse ambizioni per il futuro del calcio, lasciando sottinteso che sponsorizzare la squadra della città più cool del pianeta nello sport più popolare al mondo è già un buon punto di partenza per una bella storia d'amore.
Qualche tempo fa vi avevamo parlato dell'ingresso di Nike nel mondo del calcio, con una prima sponsorizzazione nel 1978 ai Portland Timbers e l'arrivo in Europa quattro anni più tardi, realizzado prima gli scarpini per Ian Rush e compagni - vincitori della Coppa dei Campioni con l'Aston Villa - e poi le divise del Sunderland.
La prima vera squadra italiana a vestire Nike è la Nazionale, infatti lo swoosh realizzerà le maglie azzurre dal 1995 fino ai Mondiali del 1998, dopo i quali lascerà il posto a Kappa. Ma qual è il primo club italiano ad essere stato sponsorizzato Nike? Il Brescello, squadra della provincia di Reggio Emilia all'epoca in Serie C1, la cui storia si intreccia proprio con i Mondiali di Francia 98 e con i gol del più forte giocatore dei tempi: Ronaldo "Il Fenomeno".
Abitanti poco più di 5000, segni particolari nessuno se non quello di essere la città di Don Camillo e Peppone. L'US Brescello dal 1993 al 1995 riuscirà a scalare dalla lega dilettanti alla Serie C, rischiando la promozione in B e fermando sull'1 a 1 in una gara dei sedicesimi di Coppa Italia la Juventus di Lippi, Zidane, Del Piero e Inzaghi, con il fratello Simone che giocava proprio per i gialloblu. La vicinanza alla sede di Nike Italia - in quegli anni a Reggio Emilia - nel 1997 convinse il brand di Beaverton che il Brescello fosse la squadra perfetta per testare i prototipi usciti dalla fabbrica italiana di Montebelluna (TV), e tutte le calzature che sarebbero state lanciate ai Mondiali dell'estate seguente, vinti proprio da Zizou contro Ronaldo.
Durante tutta la stagione 96/97 Nike affidò a Corrado Oldoni, centrocampista offensivo del Brescello, il compito di testare il prototipo delle prime Mercurial Vapor R9, il modello che di fatto ha cambiato il paradigma delle scarpe anche nel calcio, dopo che Nike aveva fatto lo stesso nel basket con Jordan. Per una stagione "Il codino della bassa", come era chiamato Oldani per la sua somiglianza con Baggio, testò le nuove Nike scrivendo anche una relazione con pregi e difetti della nuova scarpa alla fine di ogni partita.
Una storia di altri tempi che racconta un momento di svolta del design e della tecnologia applicata allo sport, così come l'inizio di quell'approccio che vede l'atleta al centro del processo produttivo, e non solo come l'ultimo destinatario.
Il design e i colori - diversi dal nero e bianco testati dai giocatori del Brescello - andavano contro tutte le tendenze dell'epoca in fatto di scarpini. Una suola più sottile, estrema leggerezza e un rivestimento morbido utilizzato nelle moto da corsa diedero vita a un prodotto rivoluzionario che avrebbe gettato le basi per vent'anni di innovazione. Dalla Serie C Nike già dall'anno successivo iniziò la sponorizazione di grandi club come il Napoli, realizzando anche una campagna pubblicitaria difficilmente replicabile.