Il calendario della Serie A femminile 2019/2020
Dal 14 settembre la Juventus dovrà difendere il titolo conquistato l'anno scorso
08 Agosto 2019
La stagione 2018/2019 è stata quella della consacrazione per il movimento calcistico femminile, che ha ottenuto la visibilità e il rispetto per il quale da tempo stava lottando.
La stagione è stata coronata poi con il Mondiale, che abbiamo seguito nei nostri eventi "Women do Football", vinto di forza dagli Stati Uniti di Rapinoe e Morgan in finale contro l'Olanda di Van de Sanden e Miedema, che con il suo gol aveva spezzato i sogni delle azzurre.
Il 14 settembre ripartirà il campionato e oggi è stato presentato ufficialmente il calendario, con tante novità e un mercato estivo che ha riscritto alcune gerarchie. Alla partenza saranno 12 le squadre, tra le quali non ci sarà però l'Atalanta Mozzanica, che a inizio luglio aveva annunciato la rinuncia ad iscriversi alla massima serie dopo 20 anni. La rinuncia all'iscrizione anche da parte del Filmauto Valpolicella ha portato così al ripescaggio del Pink Bari e dell'Orobica, arrivate ultima e penultima nella stagione 2018/2019.
Tra le new entry ci saranno Empoli e Inter, neopromosse e pronte a dare fastidio alle big del torneo come Juventus Women, Fiorentina Women, Milan e Roma, la squadra che più di ogni altra si è rinforzata nell'ultimo mercato, togliendo una giocatrice importante alle rossonere come Manuela Giuliano.
Proprio alla prima giornata si sfideranno le giallorosse e il Milan, che ha visto anche un cambio in panchina, con Maurizio Ganz arrivato a sostituire Carolina Morace. Altra grande sfida alla prima giornata sarà il derby di Firenze e al quale seguirà quello di Milano alla terza giornata. 7° e 8° giornata saranno particolarmente impegnative per le bianconere Sara Gama e Bonansea, con le sfide di vertice con Roma e Fiorentina, prima di chiudere il girone col Tavagnacco.
In attesa che inizi il campionato non ci resta che sperare che le basi poste lo scorso anno dal movimento femminile italiano ed mondiale siano solamente un primo passo verso la nascita di un movimento professionistico. Allo stesso modo l'auspicio è che i forfait di squadre come l'Atalanta Mozzanica siano solamente casi isolati e non segnali di un problema più ampio, che possa far sprofondare nuovamente il calcio femminile nel dimenticatoio.