Tammy Abraham è l'attaccante del momento
La giovane punta del Chelsea è uno dei simboli della new wave del calcio inglese
15 Novembre 2019
"Mentre voi giocate a FIFA, io lavoro duro per essere su FIFA"
Smontando e rimontando il post su Facebook di Tammy Abraham, che nel novembre del 2011 aveva appena 14 anni, emerge tutta la tempra e personalità del predestinato, così come i suoi obiettivi per il futuro. L'attaccante di origini nigeriane si esprime con il coraggio, la determinazione e la sicurezza - forse addirittura peccando di spavalderia, un classico dei giovani dal talento cristallino come lui - tipica dei ragazzini, lasciando intendere di avere già le idee chiare nonostante l'età. La citazione, però, al di là della semplice impressione immediata, comunica qualcosa in più. Fra le righe, in mezzo a quelle poche parole, si intravede il desiderio di emergere di un giovane attaccante cresciuto nel Sud di Londra, impaziente di esplodere e farsi notare.
La storia della giovane punta del nuovo Chelsea di Frank Lampard è tutt'altro che complessa come le classiche storie di rivalsa e successo. Tammy Abraham ha sempre avuto il gol nel sangue, un tratto distintivo che si era intuito già nella stagione 2016/2017, durante la sua prima vera esperienza lontano da Londra quando fu il primo a superare la soglia dei venti gol in Championship con la maglia del Bristol City (segnandone alla fine 23). La conferma del suo senso del gol è arrivata nella terza e ultima stagione disputata in seconda divisione, in cui si è particolarmente distinto per la freddezza sotto porta (25 gol in 37 partite), utile per poi condurre alla promozione nel massimo campionato nazionale l'Aston Villa, a discapito del Derby County allenato proprio dal suo attuale allenatore. Che nonostante il blocco del mercato in entrata imposto ai Blues, si è ritrovato in squadra uno dei migliori prospetti in circolazione, tra i migliori prodotti del vivaio del club londinese negli ultimi anni. Abraham ha subito risposto presente all'appello del suo allenatore, il primo a garantirgli la fiducia necessaria, senza farsi attendere troppo.
La stagione del nuovo numero 9 del Chelsea, però, non era iniziata nel migliore dei modi: il suo rigore sbagliato in finale di Supercoppa Europea, infatti, era costato la vittoria ai suoi nuovi compagni di squadra, nonostante una brillante prestazione contro il favoritissimo Liverpool. Tuttavia, l'attaccante non si è demoralizzato e, appurando che "non è da questi particolari che si giudica un giocatore", si è messo subito alle spalle il penalty fallito e ha ripreso a segnare a ripetizione in Premier League, assicurandosi in fretta il posto da titolare ai danni di Olivier Giroud e Michy Batshuayi e meritandosi l'inserimento nella lista dei giovani più promettenti della Champions League 2019/2020: nel momento in cui scriviamo sono 10 reti in 12 partite (tra cui una tripletta) nel campionato di calcio più impegnativo del mondo, più un centro in Europa.
Oggi alcune peculiarità del carattere della punta classe 1997 sono rintracciabili, oltre che sul campo, nei contenuti pubblicati sui profili social. In particolare su Instagram, dove Abraham ha appena superato quota 1 milione di follower e non risparmia mai un post in cui sorride contento, o una scena di festeggiamenti per una vittoria personale o di squadra. E mentre l’attaccante del Chelsea appare perennemente concentrato sul suo progresso come giocatore e come uomo, è già diventato uno dei volti più rappresentativi della new wave calcistica inglese. Già chiamato in Nazionale così come i giovani compagni di squadra Mason Mount, Fikayo Tomori, Ross Barkley e Ruben Loftus-Cheek (e in attesa di Reece James e Callum Hudson-Odoi), nonostante le pressanti avances da parte della selezione nigeriana, Abraham è stato scelto come modello per presentare la terza maglia del Chelsea, così come è stato invitato a partecipare al photo shooting per la nuova divisa antirazzismo di Nike in collaborazione con la Nazionale dei Tre Leoni per il Black History Month, assieme a calciatori di colore già da tempo affermati in Premier come Raheem Sterling o Marcus Rashford. Dalla periferia di Camberwell, Kevin Oghenetega Tamaraebi Bakumo-Abraham adesso è diventato l'idolo family friendly dei tifosi Blues, uno dei seri candidati al titolo di capocannoniere della Premier League, ma soprattutto un altro personaggio ideale per rappresentare la nuova e brillante generazione melting pot del calcio inglese, quella di Jadon Sancho, Dele Alli e Harry Kane. E di conseguenza Nike non ha perso tempo nel metterlo sotto contratto.
Il 14 novembre sarà ricordato per la sua prima rete con la maglia della Nazionale maggiore: subentrato nel corso della ripresa ad Harry Kane nel corso della partita di qualificazione ad Euro 2020 tra Inghilterra e Montenegro, Abraham ha siglato la rete del 7-0 con un tap-in sotto porta - quelli di cui sta diventando uno specialista infallibile - il primo di una lunga serie come affermato pubblicamente dall'ex leggenda del calcio inglese, Gary Lineker. Un gol che potrebbe servire per rafforzare la sua posizione in vista dei prossimi Europei, dove l'Inghilterra si presenterà con una squadra giovanissima (contro il Montenegro il più vecchio della squadra aveva 26 anni) e con un reparto offensivo davvero spaziale.