Chris Smalling è una rivelazione continua
Dietro alle performance del difensore della Roma c'è il veganismo, la beneficienza e un progetto sulla sostenibilità
22 Novembre 2019
Alzi la mano chi, quando il suo nome è iniziato ad essere accostato alla Roma di Paulo Fonseca, alla ricerca di un centrale difensivo low cost con esperienza alle spalle, ha subito pensato che si trattasse di un affare random, di quelli che possono succedere solamente su Football Manager. E invece tutto vero: Chris Smalling è sbarcato in Italia da poco più di due mesi portandosi con se tutto lo scetticismo che contraddistingue i calciatori inglesi che vanno a giocare lontano dalla Premier League. E oltretutto, con quale coraggio tentare l'esperienza in Italia - avranno pensato in tanti - dove la tattica difensiva viene esasperata e dove ai difensori non si perdona nessuna sbavatura? L'ex difensore del Manchester United, invece, relegato come riserve dopo l'arrivo di Lindelof prima e Maguire poi, ha già conquistato il posto da titolare nella difesa dei giallorossi, ha segnato la sua prima rete italiana qualche giorno fa contro l'Udinese ma soprattutto può vantarsi di un record invidiabile: non ha ancora subito il dribbling di un avversario, un dato che non è sfuggito a quelli di ESPN, che hanno subito tirato fuori un azzardato paragone con Maldini, e che farà rosicare tanti suoi illustri colleghi di reparto (Koulibaly, de Ligt, Skriniar) e che la scorsa stagione è stato per mesi il tormentone legato al successo di Van Dijk.
Prestazioni a parte, il primo periodo italiano di Smalling è servito per fare intravedere le sue qualità extracalcistiche, quelle che sono emerse anche grazie ad una lunga intervista rilasciata dai canali ufficiali della Roma e che probabilmente erano già servite, in estate, a rafforzare le convinzioni dei dirigenti romanisti in procinto di acquistarlo, in prestito. Perché accanto alle sue skills sportive ci sono quelle umane, la sua infanzia trascorsa nel Kent senza padre insieme al fratello e alla madre, il rapporto con i suoi ex allenatori Roy Hodgson e Alex Ferguson, i suoi interessi, la convinzione che nella vita di un calciatore l'impegno sociale valga più di tanti risultati e che i social network possono essere utilizzati in maniera differente e costruttiva. Proprio la prematura scomparsa del padre, quando Chris aveva solo cinque anni, ha inevitabilmente segnato la vita e la carriera sportiva del ragazzo nato a Greenwich, che nel febbraio 2019 ha deciso di sposare una causa molto importante diventando patron di Football Beyond Borders, il progetto benefico nato a Londra nel 2012 per aiutare e assistere i ragazzi meno fortunati e garantire loro la possibilità di studiare, su cui crede tantissimo e di cui è diventato, tra i contributors, il volto più rappresentativo.
Già, lo studio, un percorso a cui Smalling decise di rinunciare a malincuore poche settimana prima di accettare la proposta del Fulham, quando invece per lui si profilava la possibilità di continuare con l'università: tra le materie preferite c'erano sicuramente quelle economiche, ma anche lo spagnolo, una lingua che Chris ha dichiarato di aver voluto imparare in modo da poter trovarsi più a suo agio durante i viaggi. L'Italia lo ha sempre affascinato, tanto da aver scelto Villa Balbianello sul Lago di Como come location per il suo matrimonio con la modella inglese Sam Cooke, nel 2017. Proprio dall'unione con la wag, famosa per essere apparsa sulla Page 3 del The Sun qualche anno fa, Smalling ha sperimentato una nuova dieta vegana sviluppando un approccio completamente diverso nei confronti del cibo e dell'importanza di un nutrizione corretta, come avevamo già raccontato qui. Tanto che alla domanda su come fare a resistere ad un assaggio di carbonara, il difensore inglese ha risposto che sarà necessario provarne una versione vegana, pur di non rinunciare ai benefici della nuova alimentazione. Per restare in tema, c'è un video recente che spiega perfettamente la sua posizione nei confronti della community FBB e dell'importanza di una vita sana, ed è un episodio in cui si trova a parlare con un Pierre, un bambino cicciottello che sogna di fare il portiere ma che è stato scartato dai suoi allenatori, a cui dispensa consigli preziosi.
L'altruismo di Smalling sembra far parte dello stesso 'fascio' di qualità che la società sportiva romana ha dimostrato nei mesi scorsi, soprattutto grazie ai social network, tra cui la scelta di sostenere la ricerca di bambini scomparsi attraverso una campagna comunicativa ad hoc apparsa durante la presentazione dei nuovi acquisti e anche alcune nette prese di posizione nei confronti del razzismo nel mondo del calcio. Questo comunque sensibilità si è tradotta in un feeling particolare, che sommato alle buone prestazioni fornite sul campo sta contribuendo a velocizzare le operazioni per convincere il Manchester United a prolungare il prestito e far si che Smalling possa restare alla Roma a titolo definitivo.
Se il futuro professionale è ancora incerto, sul resto le idee sono molto chiare: qualche giorno fa il difensore di origini giamaicane ha svelato su Instagram l'ultimo progetto su cui ha deciso di investire, legato alla sostenibilità ambientale, raccontato meglio nel dettaglio in questo interessante articolo apparso recentemente su Forbes, in cui si parla pure della sua svolta imprenditoriale e del suo animo animalista: si chiama Piñatex ed è una fibra tessile naturale derivata dalle foglie di ananas, con cui poter realizzare scarpe e vestiti, alternativa a pelle e materiali sintetici e con cui ha collaborato già anche Hugo Boss.