Perché la Nazionale thailandese cambia maglia ogni anno?

La Thailandia non è certamente una delle Nazionali più famose nel calcio, con zero presenze nella fase finale di un Mondiale e un terzo posto nella Coppa d'Asia del 1972 da considerare come il miglior piazzamento della sua storia calcistica. Attualmente è impegnata nelle qualificazioni ai Mondiali del 2022, e dopo aver presentato solo un anno fa i quattro kit ufficiali, alla vigilia delle sfide con Malesia e Vietnam lo sponsor Warrix ha lanciato altre cinque nuove maglie.
I kit sono essenziali e ricalcati sui modelli presentati da Nike per i Mondiali del 2018, la prima maglia (Third 1) è gialla con colletto e loghi blu, la seconda total-white mentre le tre nuove maglie da portiere sono color pesca e in due diverse tonalità di azzurro. 
La vera qualità di queste jersey è forse il tessuto, ultra resistente, allungabile come la Kappa Kombat e prodotto dallo stesso brand thailandese Warrix. 

La produzione di ulteriori kit da parte della federazione sembra un modo per allargare la passione per il calcio attraverso il merchandising della Nazionale. Gli ultras con i fumogeni per le strade mostrano come il calcio sia una passione popolare consolidata, che grazie alle maglie e all'occidentalizzazione dello stile delle jersey sta puntando su un immagine più estetica del calcio, considerato ancora sport secondario rispetto a Muay Thai e Takraw. 
Anche i colori scelti, come il pesca, volt o l'azzurro, che non richiamano la bandiera thailandese, sembrano percorrere l'intenzione di rendere più fashion possibili i kit, sfruttando il successo delle football jersey nello streetwear e perché no, favorire la curiosità verso il calcio Thailandese. 
Bangkok e più in generale tutto lo stato Asiatico d'altro canto sono da sempre i territori nei quali vengono prodotte le collezioni di alcuni top brand dello sportswear come Nike o adidas, dalle quali sono state assorbite le tecniche e il gusto.