Tatuaggi incredibili e dove trovarli
Quali sono i tatuaggi peggiori che possiamo vedere durante una partita di calcio
11 Febbraio 2020
''Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace'', soprattutto quando si parla di tatuaggi. C’è chi si tatua un maori, chi dei fiori di loto, chi il nome della mamma, c’è chi si marchia a vita dei disegni giapponesi, c'è chi lo fa per noia e chi per moda.
E poi c’è un mondo a parte, quello dei calciatori: qui si può trovare di tutto.
Quando guadagni valangate di soldi, non hai problemi di autostima e le ragazze arrivano a fiumi, tatuarsi la prima cosa che viene in mente non è altro che una formalità. Tutte scelte che quando hai 25 anni possono essere motivi di vanto, ma che, quando arrivi 50, possono solo portare pentimento.
Ecco chi sono, secondo noi, quelli che si pentiranno:
Mariano Andujar
Portiere argentino ex Catania e Napoli, ora tra i pali dell’Estudiantes, Andujar ha deciso di farsi tatuare ''la dignità’’ di Kirk, che non è un artista contemporaneo, bensì un personaggio dei Simpson. Infatti nel sesto episodio dell’ottava stagione, il marito della coppia Van Houten cerca di far indovinare uno scarabocchio incomprensibile alla moglie durante una partita a Pictionary. Disegno che non verrà capito e che provocherà la separazione dei due. Ecco, Mariano si è tatuato quello scarabocchio.
Dele Alli
Stellina del Tottenham il cui nome completo è Bamidelle Jeremain Alli, ha voluto omaggiare il suo soprannome d’infanzia che fa riferimento al famoso personaggio dei The Flinstones ''BamBam’’ tatuandoselo sul braccio.
Amato Ciciretti
Il giocatore dell'Empoli per ora non si è fatto notare per la sua carriera, non per lo Scudetto vinto con gli Allievi della Roma nel 2010 (che si è comunque tatuato) ma perchè ha chiesto 500 retweet per tatuarsi il logo di Twitter; come ci si poteva immaginare i retweet sono stati più delle aspettative e Ciciretti si è tatuato il simpatico uccellino.
Jay Bothroyd
37enne ex attaccante della nazionale inglese e del Perugia, ora al Consadole Sapporo in prima lega giapponese, Jay sfoggia un pacifico tatuaggio con la scritta LOVE. Le lettere che compongono la parola sono però una pistola, una bomba a mano, un coltello e un mitra.
Artur Boruc
Il 39enne portiere del Bournemouth si è fatto un tatuaggio tanto goliardico quanto volgare sulla pancia: si tratta di una scimmia piegata a novanta gradi con il ''di dietro’’ rivolto verso l’osservatore. La cosa più assurda è che l’ombelico corrisponde ad un buco…
Marcelo Brozovic
Un altro esempio di autoreferenza è il centrocampista dell’Inter che decide di tatuarsi l’emoticon della sua famosa esultanza sulla mano. Quella stessa mano che utilizza durante l’esultanza. L’esultanza nell’esultanza. Sempre più epic.
Ederson
Il 23enne portiere del Manchester City vuole farci sapere che ha una vita felice. Effettivamente, un brasiliano in Inghilterra che guadagna quasi 9 milioni di Euro all'anno, come può non esserlo?
John Carew
L'attaccante ex Roma ha voluto ricordare a tutti quanto importante sia ''la sua vita, le sue mestruazioni’’. Un errore che chiaramente non è passato inosservato; il significato che voleva dare era '’la mia vita, le mie regole’’ ma, per colpa degli accenti sbagliati, la frase ha cambiato completamente senso. '’Ma vie, més règlès’’ e non ''Ma vie, més régles’’, John!
Eljero Elia
L'ala ex Juve ha voluto festeggiare la vittoria della coppa d’Olanda con un tatuaggio sulla gamba. Ma il 32enne (o il suo tatuatore) deve aver esagerato con i festeggiamenti visto che sia il nome della squadra, il Feyenoord (diventato Fenenoord), che la data della vittoria (24/05/2016 al posto di 24/04/2016) erano stati tatuati sbagliati.
Samuel Castillejo
In un’inquadratura televisiva durante Milan-Verona, con Samu Castillejo intento a rotolare a terra dopo un contrasto, sulla schiena dell’ala milanista si legge ‘’Mamihlapinatapai’’. La definizione descriverebbe l’atto di “guardarsi l’un l’altro, sperando che uno dei due si prodighi a fare qualcosa che entrambe le parti desiderano molto fare ma che nessuno ha la volontà di iniziare”. Cos'abbia voluto dirci Samu rimane un mistero.
Bonus:
Mark Clattenburg
Menzione d’onore non per un calciatore ma per un arbitro (che evidentemente voleva fare il calciatore): dopo un 2016 pieno di successi, dove ha arbitrato sia la finale di Champions League tra Atletico e Real Madrid, che quella dell’europeo tra Francia e Portogallo, l’arbitro inglese Mark Clattenburg ha deciso di tatuarsi i loghi delle due competizioni. Clattenburg, che in passato ha avuto difficili problemi di alcolismo, è stato poi richiamato dalla Uefa che gli ha chiesto di nascondere i tatuaggi durante le partite, motivo per cui l’inglese è obbligato a scendere in campo con maglie a maniche lunghe.
Ci auguriamo che nessuno dei ''delinquenti'' in classifica sia fonte d'ispirazione per i più piccoli.