L'evoluzione delle maglie dei portieri
Dagli anni '90 ad oggi, la maglia da portiere non se l'è sempre passata bene
27 Febbraio 2020
Quando si pensa alla maglia da calcio in sé, difficilmente viene da pensare alla casacca indossata dal portiere. Essa è diversa da tutte le altre, e rende il portiere l’unico giocatore in campo che può indossare una divisa differente nei colori e nei design da quelle dei compagni. Inoltre, anche e non solo per questa ragione, le maglie dei portieri non spiccano mai fra le più vendute delle squadre, perché chiaramente è difficile che il tifoso preferisca il proprio estremo difensore a un giocatore di movimento che magari fa gol e assist. Tutto questo contribuisce a rendere la divisa del portiere bistrattata e poco rilevante rispetto a quella dei suoi compagni di squadra che giocano in ruoli differenti dal suo.
Eppure, i brand fanno di tutto per rendere appetibili le maglie dei portieri, essendo ritornati a proporle in colorazioni e design che subito fanno ripensare agli anni '90, l’epoca d’oro di quelle maglie. Mi spiego: non ci saranno mai dei secondi anni '90, questo perché il gusto del tifoso si è evoluto e difficilmente accetterebbe di buon grado le divise che venivano prodotte allora, con quei colori così accecanti e quei design diventati celebri nel tempo. Questo, però, non limita i vari fornitori dall’ideare comunque dei kit da portiere caratteristici, con pattern discretamente appariscenti e colori per forza di cose non comuni - d’altronde il portiere deve distinguersi dai compagni di squadra per regolamento.
Ciononostante, c’è stato un periodo intermedio in cui le maglie dei portieri sono state dimenticate anche dai produttori, che tra la seconda metà dei primi anni 2000 e la prima degli anni 2010 hanno vestito gli estremi difensori di tutto il mondo con maglie anonime, prive di personalità e dai colori spesso spenti, dandosi la zappa sui piedi da soli e finendo per affossare il valore e la possibilità di vendita delle maglie da portiere. Un esempio può essere il template per le maglie da portiere Nike della stagione 2008/2009: un colore standard per tutta la divisa (pantaloncini e calzettoni inclusi) e poi un tratto nero o bianco che collegava il colletto alla spalla.
Quello era un momento di transizione per i brand, che erano entrati nel nuovo millennio ancora con i tagli oversize delle divise della decade precedente, portando con loro anche tutti i design epici di allora. Chiaramente, la tecnologia avanzava anche in termine di maglie da calcio ed era prevedibile che prima o poi quelle divise così ampie dovessero restringersi per favorire il lato atletico della maglietta. Questo portò i brand in confusione e il risultato furono divise sicuramente non indimenticabili con design più sobri e indecisi, fit più slim e pochi stimoli per comprare una maglia solo per la sua bellezza estetica. Come detto, i kit per i portieri ne pagarono maggiormente le conseguenze.
La situazione iniziò a migliorare con l’inizio del nuovo decennio, quello appena trascorso. Un esempio possono essere le maglie Nike per i portieri adottate nella stagione 2010/2011 oppure quelle di adidas usate nel Mondiale del 2010. I brand ricominciarono a pensare alle goalkeeper jersey, dando loro un minimo di rilievo, sebbene si fosse ancora molto lontani dai concept di vent’anni prima o… Di cinque, dieci anni dopo!
Infatti, a partire dal 2015 i marchi tornarono a vedere come delle tavolozze bianche le divise dei portieri, approfittando della loro diversità dal resto delle maglie in campo per sperimentare coi design e coi colori. Se le casacche dei portieri dovevano avere colori speciali per essere ben distinguibili, i brand le coloravano di arancione, verde fluo e rosso acceso. Se i design peculiari potevano aiutare ad aumentare un minimo le vendite delle suddette maglie, i produttori si inventavano pattern geometrici e fantasie esuberanti ed estrose che mai potevano inserire su delle home o away jersey ma al massimo su dei third kit per il resto della squadra, rendendo super esclusive le divise dei numeri uno. Così le maglie dei portieri sono tornate a contare qualcosa.
Se poi ci si aggiunge lo sviluppo del ruolo del portiere negli ultimi tre anni, con l’aumento dei compiti richiesti al suddetto e il suo costante avvicinamento ai giocatori di movimento per rilevanza in campo, uso dei piedi e aumento dei prezzi nel calciomercato, possiamo capire le altre ragioni per cui i brand stanno investendo nuovamente sulle divise dei portieri. Al momento, i template pensati dai maggiori produttori sono tra i più fantasiosi e colorati visti negli ultimi anni. Naturalmente, Nike e adidas sono sempre sul pezzo, pronti a farsi battaglia: il marchio statunitense per quest’anno ha pensato a due pattern per i propri template, uno geometrico e l’altro “artistico” con palesi richiami alle divise degli anni ‘90, mentre adidas ha disegnato un motivo zebrato che a inizio stagione ha fatto molto scalpore proprio per il suo pattern così strampalato. In questo modo, non solo la divisa di ter Stegen, per fare un nome, andrebbe comprata per il grande talento del giocatore, ma anche perché le maglie che indossa sono tutte stupende.
Alla fine, pensandoci, i portieri degli anni ‘90 non sono solamente ricordati per le loro divise assurde, ma anche perché le indossavano nel momento in cui compivano i loro colpi di genio, come lo scorpione di René Higuita o i gol dell’unico portiere-attaccante che la storia del calcio ricordi, Jorge Campos. Al contempo, portieri come Alisson, Ederson o Neuer tra vent’anni ce li ricorderemo ancora non soltanto per le casacche indossate, ma anche perché sono stati tra i primi a far tornare in voga il ruolo del cosiddetto portiere-libero, che sale con la palla fino a centrocampo o dribbla gli attaccanti che lo pressano prima di liberarsi del pallone e, talvolta, fare addirittura degli assist.
La maglia da calcio è indubbiamente da sempre un oggetto di culto. Spesso loro sono al centro di speciali collezioni, e in alcuni casi sono così limitate da venir anche rivendute su siti di resell come Classic Football Shirts o addirittura Grailed, che di tanto in tanto presta le proprie pagine agli amanti del beautiful game per le loro compere nel mercato secondario. Negli ultimi anni la football jersey è anche arrivata a invadere le passerelle - come nel caso di Balenciaga all'ultima Paris Fashion Week - e nel 2020 possiamo tranquillamente dire che quando si parla di fashion football si pensa quasi esclusivamente alla maglia da calcio. In un mondo in cui ogni maglia ha il suo potenziale, è giusto tornare a dare rilevanza anche alle maglie da portiere, perché anche loro hanno di nuovo qualcosa da dire.