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L'unico posto al mondo dove poteva nascere ''Goal!''

Il mito di Newcastle, una città che ha segnato in maniera indelebile la storia del calcio inglese

L'unico posto al mondo dove poteva nascere ''Goal!'' Il mito di Newcastle, una città che ha segnato in maniera indelebile la storia del calcio inglese

Danny Cannon, regista della trilogia ''Goal!'' - film che ripercorre la carriera fittizia di Santiago Munez, promessa messicana che vuole sfondare nel calcio europeo - pur non sapendo se il suo film del 2005 sarebbe stato l'ennesimo esperimento fallimentare del binomio cinematografia-calcio, aveva una certezza su cui fare affidamento: il Newcastle United.

A metà degli anni '90 la città di Newcastle era una di quelle in cui il popolo inglese si riconosceva a causa della propria working class e lo United rappresentava la cultura hipster traslata nello sport, una squadra che piaceva a tutti a causa della considerazione di ''underdog''; una considerazione che svanì nel giro di tre anni - dal 1993 al 1996 - dopo che i bianconeri della contea di Tyne passarono dalla First Division alla Champions League, prima di ritornare velocemente nei bassifondi della classifica.

A cavallo degli anni 2000 il Newcastle era una squadra in totale ascesa: dopo qualche stagione altalenante da parte di Ruud Gullit, con l'arrivo di Bobby Robson gli obiettivi tornarono ad essere ambiziosi e, grazie all'acquisto di giovani promettenti come Dyer, Bellamy e Robert, l'entusiasmo a St. James Park tornò ad essere quello del decennio precedente, tanto da far posizionare la squadra nella mappa delle ''big'' d'Europa e portare Cannon a scegliere la città come scenario per il proprio film.

A 15 anni dal primo film della saga la situazione è nettamente cambiata, con il Newcastle che ha vissuto diverse stagioni in Championship e solo da tre anni è tornata nella massima serie con la speranza che, attraverso la cessione del club al Primo Ministro dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman, si possa tornare a parlare dei ''Magpies'' per meriti sportivi e non solo per gli strascichi nostalgici che han lasciato ai football nerds.

''Smooky''

Nel giugno del 1996 era arrivato a Newcastle il giocatore fino ad allora più pagato della storia (15 milioni di sterline), Alan Shearer, centravanti campione d’Inghilterra con il Blackburn. Nel 1996 un tifoso del Newcastle poteva vantare tre oggetti di culto dell’intero movimento calcistico inglese: Alan Shearer, Gullit e la maglia del Newcastle. Alan Shearer è stato un campione e un’icona calcistica oltre ogni confinamento, ha vinto un solo campionato – nel ’95 col Blackburn – ma è diventato uno degli attaccanti più forti di sempre in Inghilterra e nel mondo, consacrato dalla vittoria della classifica dei capocannonieri della Premier League. Con quella casacca bianconera marchiata da un brand di birra e da uno sponsor tecnico di alto livello, Shearer ha segnato in ogni modo e contro ogni avversario. 

La stella blu sulla maglia a righe

Con lui, a rimanere ben visibile era la maglia del Newcastle, oggi un cimelio dell’estetica sportiva del Ventesimo secolo; un ruolo centrale fu quello della birra locale, la Newcastle Brown Ale, sponsor dal 1985 fino al 2000, poi rimpiazzata dalla NTL. Il panorama delle maglie da calcio di quegli anni ha affermato il Newcastle in una posizione di rilievo rispetto ad altre squadre, il cui sponsor profondamente colorato risaltava in realtà lo zebrato bianconero della maglia dei Magpies. Una maglia che col tempo è diventata un’icona di stile immancabile fra i collezionisti di questa categoria di abbigliamento, splendida sia nella versione home kit bianconero che in quella away con le strisce orizzontali bordeaux e blu. 

Barrack Road

Più in generale, negli anni Novanta il Newcastle era una squadra cool: giocava in uno degli stadi più belli e antichi del mondo, dotato di una visibilità con pochi altri esempi (si parla addirittura di effetto vertigo, auguri Hitchcock) e che proprio negli anni Novanta è stato ammodernato per permettere un maggior flusso di tifosi alle partite. In un mercoledì di calcio si entrava nella pancia di questa enorme struttura verticale per vedere Alan Shearer allenato da Ruud Gullit sfidare i grandi della Champions League. Ovviamente il Gullit inglese non aveva lo stesso look del Gullit di Milano e del trio olandese, ma l’appeal che ha portato al St. James’ Park si è dipinto di internazionale e solo con il suo successore, Bob Robson, le cose sono andate leggermente meglio tanto da indurre i produttori di ''Goal!'', appunto, a scegliere questo stadio come location principale del proprio film.

From the stars to the stables

I fasti dell’alta classifica e delle serate di gala in Champions League si sono smarriti dopo il 2005, in cui la squadra, nonostante l’arrivo di Michael Owen, ha subìto un’inflazione dei risultati ed una sequenza di insuccessi che hanno trascinato il club fuori dal panorama della visibilità internazionale. Anche in Inghilterra, pur con una buona squadra, la classifica è stata sempre più deficitaria e, nel 2009, ecco la grande crisi: la retrocessione, l’unica vittoria in otto partite di Shearer allenatore, la contestazione del discusso presidente Mike Ashley ed infine una profonda crisi finanziaria. L’ultima decade è stata una pessima esperienza per i tifosi del Newcastle, che hanno perso molto anche nello stile – le ultime jerseys sono qualcosa che fa male al cuore – e da alcune stagioni vivono nell’anonimato della metà classifica. Quando va bene.  

Chi scrive, in queste settimane di quarantena non ha potuto godere dell’experience di Travis Scott su Fortnite, né del senso di comunità tipico del gaming a Fifa Ultimate Team e, dunque, si è arrangiato con una Psp dalla scelta di giochi molto limitata. Tra questi c’era un Football Manager 2009, e mi sono permesso di salvare il Newcastle da una triste – quanto in realtà annunciata – retrocessione in Championship.

E' scattata automaticamente un'imprevista voglia di rivedere il Newcastle in Champions League, seguita dal virtual tour della città di Newcastle ed un amletico compro/non compro di fronte alla seconda maglia del Newcastle del 1995. E alla notizia che Kuno Becker - l'attore che interpreta Santiago Munez - sta scrivendo la trama di Goal! 4 proprio ora che stanno arrivando i soldi sauditi, ho constatato quanto le storie nostalgiche sul calcio siano destinate a ripetersi nel tempo.