Ode al crestino di Arturo Vidal

"Dimmi come porti i capelli e ti dirò a quale epoca calcistica appartieni"

Sembra uno di quei sondaggi che andavano di moda su Facebook nel 2008, quando il social network ha registrato il primo boom in Italia. I capelli di un calciatore sono uno degli elementi più identificativi e più rappresentativi, perché ad ogni periodo corrisponde un preciso trend: la zazzera ribelle degli anni '90, i capelli rasati di inizio millennio a cui si alterna una nuova versione dei capelli lunghi, fino ad arrivare alle mèches e al doppio taglio. Un elemento che è stato costante dal 2000 in poi è stata la cresta, da sempre simbolo dei giocatori più grintosi.

Sono tantissimi gli esempi di calciatori che hanno optato per la cresta, declinandola e adattandola alla propria personalità. C'è chi l'ha portata con moderata sobrietà come David Beckham, Raul Meireles ed El Shaarawy; c'è chi ha deciso di osare sconfinando nell'eccesso: dagli storici esempi di Freddie Ljungberg e Kayazuki Toda, passando per i colorati Pogba, Neymar, Joe Cole e Djibril Cissé, finendo con Marek Hamsik, Mario Balotelli, Mamadou Sakho, Radja Nainggolan e Brek Shea.
Appartiene a questa categoria anche Arturo Vidal, nuovo acquisto dell'Inter di Antonio Conte.

La cresta è uno dei pochi elementi stilisticamente traversale tra i diversi decenni, ma Vidal tuttavia appartiene alla rara categoria del crestino, retaggio delle band punk rock degli anni '00. 
Come ogni evoluzione, la trasformazione da "cresta basic" a "cresta alla mohicana" è una conseguenza dei tempi che cambiano. Arturo Vidal ha seguito tutto l'iter, partendo dal normale ciuffo alzato al centro ai tempi del Colo Colo e finendo per essere una delle icone dell'hairstyle diventato quasi estremo. Le origini della cresta del cileno risale al 2007, ai tempi in cui il guerriero ex Barça attraversava l'oceano per vestire la maglia del Leverkusen. In un'intervista a L'Equipe spiega perché ha scelto questo tipo di acconciatura: "L'ho fatto dopo la Coppa del Mondo under 20 nel 2007. Ricordo che un giocatore tedesco (Christian Ziege) l'aveva ai Mondiali del 2002 ed era super aggressivo, quasi da metter paura agli avversari. Volevo che quella personalità diventasse mia e volevo assumere quell'aspetto".

All'evoluzione tattica del 4 volte campione d'Italia con la Juventus non fa seguito una completa evoluzione estetica. Sebbene la cresta subisca un drastico cambiamento solo tra i primi anni in Germania e il suo arrivo in Italia, l'acconciatura l'ha accompagnato lungo tutta la sua carriera. La costanza, però, è un'altra dote dei guerrieri veri, la fonte di ispirazione principale per Vidal - il suo parrucchiere nel 2013 è arrivato a dire che "tratta la sua cresta come fosse suo fratello". Dal punto di vista stilistico, mantenere un retaggio dei primi anni duemila non è certamente "cool" ma l'evoluzione del suo hairstyle sta nel saper variare lunghezza e "disegni" che accompagnano la cresta. Accanto all'elemento caratteristico dello stile di Vidal c'è stato tutto: dalle stelle per il suo Cile a geometrie che ricordano la cultura Māori, passando al simbolo dei 30 scudetti conquistati dalla Juventus.

Ormai la cresta - che è tornata in Italia e in Serie A nelle ultime ore - fa parte del personaggio/calciatore. Anche quando nel 2014 ha deciso di sposare l'ormai ex moglie Maria Teresa Matus, Vidal non ha rinunciato al suo simbolo e ha portato all'altare la sua cresta - dando il meglio di se anche con un vestito blu elettrico. Le decorazioni celebrative sono quel plus che ha sperimentato con il suo compagno di reparto bianconero Paul Pogba, prima di essere ripresa e riadattata in mille modi diversi da tanti altri giocatori. Per portare la cresta in un certo modo occorre personalità - e quella non manca di certo al nuovo centrocampista dell'Inter -  e quella dose si sanissima ignoranza che serve per andare oltre un semplice taglio di capelli.