Giocare con due scarpe diverse sta tornando di moda?
Da LeBron James ad Erik Lamela: i nuovi interpreti di un trend che continua
29 Settembre 2020
Nell'ultimo weekend sportivo, la moda di giocare con scarpe diverse sembra aver riscoperto le luci della ribalta. I punti di contatto sono distanti quasi 7.000 chilometri: da un lato il nuovissimo Tottenham Hotspur Stadium (o New White Hart Lane se preferite), dall'altro la Wide World Of Sports Cheer Arena di Orlando, in Florida. Nel nord di Londra il protagonista è Erik "el Coco" Lamela che nell'ultima gara contro il Newcastle (1-1) ha utilizzato contemporaneamente le F50 Adizero Leather 2012 (a destra) e le nuove Adidas Copa 19.1 (a sinistra). L'ex giallorosso non è nuovo ad esperimenti di questo genere: già nel match dei preliminari di Europa League giocato contro lo Shkëndija aveva utilizzato nello stesso momento due diverse tonalità di F50 Adizero. Il motivo, stando a quanto riportano i siti specializzati, sarebbe la maggior aderenza e il diverso tipo di attrito che genera la pelle di canguro.
Nella bolla NBA, invece, LeBron Raymone James - uno degli sneakerhead più underrated della Lega - ha dominato in gara 5 delle Western Conference Finals giocando con le sue Nike LeBron 17 PE di due diverse colorazioni (non ufficiali perché solo in versione da gioco e non ancora sul mercato). Il lime/fucsia e il classico yellow and purple attirano l'attenzione nel primo tempo della gara che ha regalato ai Lakers la finale NBA, la decima della carriera per il talento di Akron. Come spesso accade, King James nel secondo tempo cambia scarpe e abbandona la strategia mismatched.
Le scarpette da gioco nel mondo del calcio hanno sempre avuto un'importanza altalenante. Le grandi innovazioni degli anni '90 - sia in termini di performance che in in termini stilistici - non sono durate tanto e nonostante la tecnologia abbia sempre prodotto risultati all'avanguardia e tecnicamente validi, l'estetica non è stata all'altezza. L'attenzione che si rivolge alle football boots è in sostanza relativa, eccetto quando gli occhi vengono catturati magneticamente da un giocatore che ai piedi ha scarpe di modelli e/o di colori diversi.
Anche in questo caso parliamo di trend, perché in più di un'occasione atleti e sportivi di alto livello hanno deciso di mettersi in mostra e giocare con scarpe diverse. Un vezzo estetico che ha fatto tendenza negli ultimi 10 anni, anche se cavalcato a sprazzi. Se ne sono accorti anche i brand che hanno realizzato pack in edizione limitata che proponevano proprio scarpe di colori diversi. È il caso di PUMA, ch nel 2015 lanciò l'EVO Power Pack con scarpe di colore azzurro e rosa - uno dei primi ad indossarle è stato Mario Balotelli. Non è solo Super Mario ad aver seguito questa tendenza; nel corso degli anni giocatori come Yannick Bolasie (Nike Mercurial Vapor in grigio cenere a destra e Nike Mercurial Vapor VII versione mango a sinistra), Djibril Cisse (un paio di adidas f50.7 in rosso-bianco e in blu-rosso), Feng Renliang (a destra un paio di Nike CTR 360 II e a sinistra un paio di Mercurial Vapor 7 con la colorway “dark obsidian/white/cool mint”) , Benoit Assou-Ekotto (con un paio di adidas f50 e un paio di Predator) hanno deciso di scendere in campo con le "mismatched shoe colors".
Anche nel basket non è un evento così raro: da Tracy McGrady all'All-Star Game del 2004 a LeBron James con una LeBron VII blu e una arancio a Portland nel 2010, passando per Kyrie Irving nel 2017 e per l'intera squadra di North Carolina nello stesso anno, fino al messaggio "Equality" mandato da LBJ su una scarpa bianca e una scarpa nera. Negli USA gli occhi paradossalmente cadono molto di più sulle scarpe dei giocatori, dove il business delle sneakers è di gran lunga molto più sviluppato culturalmente ed economicamente.
Gli esempi del passato creano memoria storica, mentre gli esempi del presente consolidano una tendenza che nel corso degli anni non è mai scomparsa del tutto, resistendo in maniera trasversale tra gli atleti di ogni sport. Sta davvero tornando di moda giocare con due scarpe diverse?