Come la moda è definitivamente entrata su FIFA
Il coinvolgimento di fashion designer di livello ne è una prova
29 Settembre 2020
Accendendo la PlayStation o l'Xbox - più o meno negli ultimi dieci anni - ci si è accorti che i videogiochi sono diventati qualcosa di diverso. Quelli del calcio, poi, si sono evoluti in maniera esponenziale. Infatti, da anni FIFA si sta definendo sempre più una realtà che va oltre il puro gaming. Il fatto che EA Sports abbia affidato a Hector Bellerin la direzione artistica degli outfit di Volta Football - la versione street di FIFA - indica come il videogioco voglia offrire ai suoi giocatori la possibilità di apparire con gli stessi outfit della realtà, andando oltre la dimensione virtuale. E per questa scelta c'è un motivo: Bellerin è il calciatore più estetico, fine e moderno fra i suoi colleghi, e a FIFA non potevano scegliere miglior creative director per svolgere un ruolo del genere - "può offrire una visione unica" ha detto di lui David Jackson, vice presidente di EA Sports.
Su FIFA la relazione con la moda è ormai inserita in vari contesti del videogioco. Dall'edizione 20 si può creare l'avatar di un allenatore scegliendo ogni dettaglio del suo outfit, dalle sneakers (o mocassino) fino all'acconciatura; ugualmente, la modalità Volta ha inserito nelle opzioni di abbigliamento i capi con cui i gamer si vestono nella vita reale. Ritenuto il nuovo FIFA Street, Volta Football è comparso per la prima volta su FIFA 20 come modalità di gioco alternativa al classico gameplay. L'utente può creare un proprio avatar personalizzandolo a piacimento e giocare su playground di fantasia - dentro capannoni o sopra un grattacielo - sia online che in modalità carriera. Oltre al divertimento di un gameplay originale e diverso, il successo di questa modalità è stata anche la possibilità di customizzare il proprio avatar con degli item streetwear.
Proprio per questo, nel disegnare i modelli, Bellerin si è ispirato a una specifica dimensione urban quale la scena skate di Barcellona, la sua città natale. Gli outfit opzionabili su Volta sono scelti appositamente per offrire al gamer qualsiasi possibilità possa rappresentarlo più originale e alla moda, e i designer che abitualmente realizzano i capi per Volta lavorano anch'essi su pattern alternativi e sperimentali. Anche grazie a questo nuovo gameplay FIFA è diventato un punto di incontro fra moda, calcio e gaming, adesso arrivato a un livello molto avanzato: si è capito che il mercato dei videogiochi è su standard commerciali importanti, e che, nella società, l'attenzione verso queste forme di intrattenimento è sempre più alta.
Infatti, quello di Bellerin non è il primo caso. Un'operazione simile era già accaduta nel 2019 con la collaborazione fra Louis Vuitton e League of Legends, in cui i personaggi del videogioco erano vestiti con i capi del marchio di Arnault, o, sempre del marchio francese, la realizzazione di un fashion show virtuale dentro Animal Crossing. Anche Gucci è entrata in questo giro con degli outfit per Tennis Clash, in cui gli abiti del marchio italiano erano acquistabili addirittura sul suo store online. Eppure, in quasi dieci anni di collaborazioni fra brand di moda e sviluppatori di videogiochi, l'apparizione su Fortnite di Travis Scott è stato l'evento mainstream che ha illuminato la scena del gaming come nuova frontiera commerciale, per la moda e non solo. E infatti, le collaborazioni stanno aumentando.
Per questa edizione di Volta Football, adidas sarà presente con una sua personale collezione di capi da indossare, fra cui scarpe, felpe e maglie da gioco. Ma ci sarà anche Nike, con alcuni item delle collezioni Lifestyle di Liverpool e PSG che rendono l'armadio di Volta ancora più completo. E che si unisce a quello già molto variabile di Ultimate Team, un'altra modalità di gioco di FIFA in cui è possibile customizzare le divise. Il fenomeno è sempre più avvolgente e incrocia creatività e design, lasciando che, da un lato, l'utente si senta libero di utilizzare una maglia differente per la propria squadra online, e dall'altro, si possa aprire a un mondo in cui i designer specializzati - come Angelo Trofa - lavorino esclusivamente per dei modelli online. Come ha fatto adidas nel 2019, che ha realizzato con EA Sports il quarto kit di Manchester United, Juventus, Real Madrid e Bayern Monaco da utilizzare su FIFA. Da non dimenticare poi il trend delle maglie create appositamente per i gamer, che i rappresentanti dei club utilizzano nei tornei di calcio virtuale in giro per il mondo.
Designers e creativi come Bellerin stanno diventando protagonisti nel mondo del digital alimentando questo rapporto fra moda e egames, con un lavoro che massimizza il carico estetico del settore. Ciò diventa una testimonianza dell'effettiva crescita del gaming non solo come contesto aziendale - un mercato da 159,3 miliardi di dollari nel 2020 - ma anche come realtà avanzata nel mondo sportivo. Se pure la moda, che è diventata molto rilevante nello sport, si sta interessando in modo così approfondito al gaming, allora non possiamo più considerare i videogiochi soltanto un oggetto ludico. Né i vestiti con cui vestiamo gli avatar un banale insieme di pixel.