Logo evolution: i crest della storia dell'AS Roma
Dal lupetto di Gratton alla Lupa dei Giallorossi
20 Novembre 2020
Per essere al passo con la Città Eterna occorre una tradizione calcistica eterna, giocatori che diventano eterni ma soprattutto uno stile iconico ed eterno. Uno stile che non si vede solo attraverso le maglie, attraverso le grandi giocate di Totti, Falcao, Pruzzo, Boniek, Nakata, Batistuta e tanti altri. Lo stemma di una società racconta tanto della sua storia e la sua evoluzione rappresenta alla perfezione tutti le dinamiche che accompagnano da decenni la travagliata storia d'amore tra il club e una delle più vivaci tifoserie italiane. Nel secondo episodio di Logo evolution ripercorriamo tutte le tappe della storia del crest dei Giallorossi, dalla fondazione nel 1927 fino alle diatribe di oggi.
Dal triumvirato al club unico
Il 7 giugno 1927, in via Forlì 16, nasce l'ASR Roma, come risultato della fusione di tre storiche società calcistiche della capitale: l’Alba Roma, il Roman Football Club e la Fortitudo Pro-Roma. Da questa operazione nasce un club unico e il primo crest porta con sé elementi di ognuno dei 3 loghi: la lupa (simbolo immortale anche della città di Roma), la forma dello scudo e la divisione in due blocchi distinti del logo. Nella parte superiore la lupa su sfondo giallo che allatta i gemelli, mentre in quella inferiore l'acronimo in bianco su sfondo rosso "ASR".
I simboli delle prime vittorie
Nella stagione 1941-42 arriva il primo storico scudetto giallorosso e sulla maglia campeggia un logo diverso da quello originale. Nella forma sferica c'è solo l'acronimo "ASR", con la storia tra crest e maglia che deve ancora nascere del tutto. La Roma, infatti, ha iniziato tardi ad utilizzare il logo sulle maglie, giocando per tanti anni con una maglia completamente pulita, senza stemma. Non c'è un motivo reale per giustificare questa scelta, ma l'evoluzione del logo continua ad affiancare la lupa e l'acronimo del club fino alla fine degli anni '60, quando iniziano a cambiare le cose - non per forza in meglio.
AS Roma vs Città di Roma
Nonostante si abbini sempre il "Lupetto" disegnato ed ideato da Piero Gratton ad una fase dell'evoluzione del logo della Roma, c'è una specifica doverosa da fare. Il cambio di logo che arriva alla fine degli anni '70 coincide con una "battaglia" tra il club giallorosso e il Comune di Roma, che decide di non concedere l'autorizzazione per utilizzare il simbolo della città di Roma. La lupa e i gemelli devono essere rimpiazzati e la soluzione perfetta la trova proprio Gratton, lanciando la prima idea di "brand club" in Italia.
Arriverà così l'iconico simbolo del lupetto stilizzato, nella sua prima versione nera con gli occhi rossi e racchiuso in due cerchi - ovviamente gialli e rossi. Visto il grand successo, il club decide di sperimentare quel capolavoro di design con diversi colori: nei successivi 15 anni cambierà contorni e palette quattro volte. Solo al metà anni '90 l'AS Roma vince la sua battaglia contro il Comune di Roma e riesce a ristabilire il primo logo. Intanto nel 1993 esordisce proprio con il Lupetto tale Francesco Totti, che un po' di strada l'ha fatta con la maglia giallorossa.
Tradizione vs marketing: la lotta eterna
I cambi spesso continui di sponsor tecnico non giovano alla salute del crest di una società che deve fare conti con l'animo più integralista della maggioranza dei tifosi. Lo scontro tra la tradizione e il marketing inizia nel secondo decennio degli anni 2000, quando la nuova dirigenza americana decide di eliminare l'acronimo storico a favore di una semplice scritta "Roma". Se da un lato l'unico cambiamento in termini di design degli ultimi 20 anni è il cambio dal giallo ad un'arancione più vivo nella parte superiore dello scudo, dall'altro il cambio dovuto a motivi di marketing fa infuriare i tifosi della Curva Sud.
Il gruppo Friedkin sta mediando verso una nuova transizione, quella che riporterebbe l'acronimo nel logo e ristabilirebbe con costanza la presenza del Lupetto di Gratton, già da qualche anno il marchio di fabbrica giallorosso sulla seconda maglia e su gran parte del merch della squadra capitolina.