La Premier League potrebbero vietare gli sponsor di betting
Attualmente sono solo quattro le squadre che non hanno alcuna partnership con marchi di scommesse
07 Dicembre 2020
In base alle riforme del Gambling Act, nelle prossime settimane gli sponsor di aziende di scommesse sportive potrebbero essere definitivamente tolti dalle maglie da gioco. Lo ha riportato il Guardian, in un articolo che spiega come attualmente, fra Premier League e Championship, ventisette squadre su quarantaquattro abbiano un sito di scommesse come main sponsor sulla divisa. La proposta per la modifica della legge - la cui ultima revisione è datata al 2005 con l'intervento dell'ex primo ministro Tony Blair - verrà discussa in settimana. L'attuale primo ministro inglese Boris Johnson si è più volte detto interessato a una forte riforma del sistema del betting.
La lotta al gioco d'azzardo è un principio il cui interesse sta aumentando nel calcio. Da quest'anno, nella Liga, è stato attivato un ban per i marchi di scommesse come sponsor sulle maglie, per cui, alla fine di questa stagione (ad agosto 2021), i club non potranno più mantenere i nomi di aziende di questa categoria commerciale. É così anche in Svizzera - dove il divieto è ormai decennale - e anche in Italia, in cui il Decreto Dignità del luglio 2018 ha vietato le sponsorizzazioni di marchi di scommesse dalla stagione 2019-20. Un blocco che ha causato molte perdite alle società di calcio, le quali, hanno dovuto rinunciare a milionari accordi con aziende del gioco d'azzardo. Anche la modifica della riforma inglese attenuerebbe - come avvenuto in Italia - le entrate dei club di Premier League e Championship, le cui ricche finanze sono assistite in buona parte proprio dalle cifre provenienti da questo tipo di sponsorizzazione.