Perché si sta parlando del cappotto di Guardiola
Qualcosa che con il suo stile non ha nulla a che vedere
25 Febbraio 2021
Ieri sera il Manchester City ha vinto 2-0 a Budepest contro il Borussia Monchengladbach, incontro di Champions League disputato in campo neutro a causa delle norme per il coronavirus attive in Germania. Al di là del risultato sportivo, diversi tabloids inglesi si sono concentrati sull'outfit di Pep Guardiola, che si è presentato alla Puskas Arena con un cappotto nero lungo fino al ginocchio, abbinato a pantaloni e scarpe nere e maglioncino blu. Nel retro del cappotto, a coprire tutta la schiena di Pep c'era il logo gigante del Manchester City. Questo capo ha cozzato con il solito stile dell'ex allenatore del Barcellona che, personalmente, si è sempre distinto in quanto a gusto nell'abbigliamento.
Il suo cappotto faceva parte di una linea proposta dal club e anche il resto dello staff e i giocatori della squadra sono arrivati alla Puskas Arena con quella giacca. Eppure, è difficile pensare che personalmente Guardiola abbia scelto di indossare un cappotto simile. Non tanto per il fatto del cappotto - che Pep ha sempre indossato, anche questo tipo di modello lungo - quanto per il logo gigante sulla schiena. Sicuramente il City ha scelto di utilizzare il prestigio di una sfida di Champions League per mostrare al pubblico il nuovo capo, ma anche come si è letto su Twitter dai commenti, i tifosi non lo hanno apprezzato. Si tratterebbe di una scelta di marketing che Guardiola ha dovuto rispettare, e visti i suoi precedenti con le scelte degli outfit, è più logico ritenere che l'allenatore catalano avrebbe indossato ben altri cappotti. Infatti, già domenica scorsa nella sfida di Premier League contro l'Arsenal si era fatto vedere con uno dei suoi cavalli di battaglia: la felpa Open Arms. Guardiola, infatti, è un aperto sostenitore della ONG spagnola, impegnata al soccorso dei migranti nel Mar Mediterraneo.
Fra i capi che hanno reso lo stile di Guardiola un'icona dell'estetica degli allenatori in panchina ci sono i maglioni e i giubbetti Stone Island, la sciarpa allacciata, il basco, anche gli stessi cappotti lunghi; addirittura, Guardiola è parso essere un grande fan anche delle scarpe Rick Owens. Il suo armadio sarà sicuramente un pozzo di marchi importanti e capi eleganti, ed è una conferma che quello che il mondo ha visto ieri sera in Ungheria fosse solamente un'altra operazione di marketing di un club di calcio.