Le 8 migliori maglie bannate da federazioni e governi
Dallo scontro Camerun-FIFA alla clamorosa svista della Fiorentina
29 Marzo 2021
I design delle maglie da calcio sono spesso veicolo di storie, di messaggi e di simboli di una squadra. Non tutti i design, però, rispettano le regole e le tradizioni di un Paese, di una federazione, e spesso per via di alcuni dettagli trascurati una maglia può non vedere mai la luce. Superare l'approvazione della squadra e dei designer di un club non è sufficiente a garantirne l'esordio sui migliori palcoscenici e in più di un'occasione sono addirittura i governi ad intervenire per bloccare il processo che parte dal concept e si conclude in campo e negli store. Non sempre l'innovazione trova consensi unanimi e i casi di "kit bannati" sono più di quanti se ne possano immaginare.
Fiorentina 1993-94 - Lotto Away Kit
La stagione 1992-93 della Fiorentina parte con i migliori auspici, ma sarà un'annata sfortunatissima che porterà i toscani in B. Lotto è alla seconda stagione con i Viola ed entra nella storia dalla porta sbagliata. La maglia away è bianca con motivi geometrici sulle braccia e sulle spalle realizzati con diverse tonalità di viola. L'effetto quasi tridimensionale cattura subito l'occhio e il design era uno dei più eclettici della Serie A, ma un attento spettatore ha segnalato al club la presenza di un simbolo nazista ben riconoscibile. La svastica ha messo pressione al brand e il caso è diventato di carattere nazionale, obbligando il marchio veneto a sostituire a stagione in corso la maglia ritirandola dalla disponibilità della squadra a fine novembre. Ad oggi è l'unico kit bannato del calcio italiano.
Camerun 2002 - PUMA Home Kit
La storia estetica del Camerun è legata a PUMA dal 1997 e nel corso di questi 20 anni di collaborazione sono diversi gli episodi ai limiti della realtà. Il primo è datato 2002, con il lancio della nuova maglia per la Coppa d'Africa che il Camerun di Eto'o e di Olembé-Olembé vinse in Mali. La maglia è stata soprannominata "sleeveless" perché è letteralmente senza maniche, quasi fosse una canotta da basket. Se da un lato la FECAFOOT non ha riscontrato problemi in quella che era una variante mai vista fino a quel momento, dall'altro la FIFA non tollera che gli indomabili leoni d'Africa si presentino con quella maglia ai mondiali nippo-coreani. La giustificazione ufficiale relativa alla maglia riguarda l'impossibilità di attaccare la patch del torneo sulle maniche.
Il Camerun provò un tira-e-molla che sapeva di non poter vincere, ma nonostante le maniche nere che furono aggiunte in seguito - rovinando l'esperimento stilistico di PUMA - la maglia resta una pietra miliare nei design delle football jersey.
Camerun 2004 - PUMA Home Kit
Camerun, stagione 2004 episodio 2. La seconda puntata della serie che vede la nazionale africana contro la più potente organizzazione mondiale di calcio è la sfida vera. Dopo la maglia senza maniche, il Camerun nel 2004 lancia con PUMA una sorta di "tutina", un body da gara con in rosso e verde. Il pezzo unico è un altro design 1-of-1, mai visto fino a quel momento e la FIFA reagisce con molta più forza rispetto a due anni prima. Subito dopo la partita di Coppa d'Africa 2004 contro la Tunisia, Sepp Blatter legifera in merito ai nuovi kit puntualizzando che "tutte le magliette e pantaloncini devono essere elementi separati di abbigliamento". Il Camerun continuerà a giocare con quella divisa, non curandosi della nuova regola che arriva dagli uffici di Nyon. La sfida del Camerun appassiona gli addetti ai lavori, ma dovrà arrendersi quando dagli stessi uffici arriva una multa di 130 mila euro e 6 punti di penalizzazione nel gruppo di qualificazione del Mondiale 2006. Il coraggio degli Indomitable Lions è ai massimi livelli, ma i parziali dicono FIFA 2, Camerun 0.
Brasile 2013 - Nike Third Kit
Il mondiale del 2014 per il Brasile è stato un sogno e un incubo allo stesso tempo, perché da un lato il calcio è tornato a Rio ma dall'altro il Mineirazo - la storica sconfitta 7-1 contro la Germania dell'8 luglio 2014 a Belo Horizonte - è una macchia troppo grande per essere cancellata. Le storie attorno a quel mondiale sono tante e tra queste c'è quella relativa al terzo kit Nike lanciato nel 2013 ma che non ha mai visto la luce. La divisa "blackout" è stata prima approvata dalla Federcalcio brasiliana ma poi la stessa ha deciso di non farla indossare ai giocatori per via di una antica regola sulle maglie che prevede il solo utilizzo del giallo per la maglia home e del blu per la maglia away. Gli unici due colori previsti hanno obbligato Neymar&Co. a rinunciare ad una maglia che avrebbe stravolto la tradizione brasiliana.
Messico 1999 - Garcis Home Kit
Da sfide che superavano anche l'immaginazione dei tifosi a sfide che invece restano avvolte nel mistero. La maglia del 1999 della nazionale messicana prodotta da Garcis - brand messicano che ha vestito El Tricolor tra il 1999 e il 2000 - ha utilizzato un pattern con il logo della federazione messicana sulla parte frontale. Non è arrivato nessun veto da parte della FIFA, da parte della federazione o da altri enti calcistici, ma il governo federale messicano ha deciso di bannare questa maglia. Il motivo rimane ancora oggi sconosciuto.
Cina 2018-19 - Nike Away Kit
L'estetica della nazionale cinese ha rispettato sempre canoni inflessibili e anche davanti a capolavori come questa maglia rimane impassibile. Le rigide regole hanno costretto Nike a non vedere mai completato l'iter di questo kit completamente nero con un pattern che richiama il motivo del drago ripetuto lungo tutto la maglia. Come nel caso del Messico, anche qui è intervenuto il governo cinese insieme alla Federazione cinese per bloccare l'esordio di questa divisa. Una delle ipotesi è relativa proprio al simbolo del drago: in molti ritengono che il drago, considerato sacro in Cina, possa essere stato il vero problema. Il veto su questa maglia è arrivato troppo tardi per interrompere le vendite a livello internazionale.
Argentina 1994-95 - adidas Home kit
Il modello che adidas ha proposto all'AFA prima di USA94 ha richiesto l'intervento di Julio Grondona, presidente della federazione dell'epoca, che ne ha interrotto la produzione. Il pattern albiceleste era alla base del kit come tradizione comanda, ma il motivo del divieto è il colore dei contorni delle strisce. Le regole della federazione prevedevano sulla maglia home il solo utilizzo del celeste e del bianco, senza l'aggiunta di altri colori e il nero rappresentò un ostacolo insuperabile.
Barcellona 2020-21 - Nike Kit
Come bonus track c'è a sorpresa il Barcellona, reo di aver rigettato una proposta di Nike per motivi piuttosto strani. Nel 2019 Mundo Deportivo ha riportato la notizia di un rifiuto da parte della società catalana di un design proposto da Nike. La maglia - che sarebbe stata nei kit di quest'anno - ha come pattern la croce di San Giorgio, il santo patrono di Barcelona. Se da un lato lo stile ha convinto il club, dall'altro il colore di base scelto per per la maglia ha obbligato il Barça a rifiutare la maglia in quanto "troppo vicina ai colori del Real Madrid". L'incriminato "blanco" ha giocato un ruolo determinate nella non-scelta della maglia e il fanatismo contro i cugini della capitale è stato padrone.