Il padel sta superando il tennis nei ricavi dei brand sportivi
L'economia del padel: dai campi sportivi fino alle racchette
01 Aprile 2021
Se alcuni anni fa veniva descritto come uno sport di nicchia - “da vip” -, ora i praticanti del padel sono centinaia di migliaia. Secondo Mr. Padel, ci sono attualmente 400.000 giocatori di padel in Italia: il 620% in più rispetto al 2018, quando ancora era considerato uno sport laterale. Un’impennata dei giocatori connessa anche al boom delle strutture da gioco, potenziate del 60% rispetto al 2018, con più di 2000 campi utilizzati nei primi mesi del 2021. D'altronde, come riporta il Corriere dello Sport, il padel è diventato lo sport che più di tutte le altre attività atletiche è cresciuto durante il 2020 in Italia, mentre in Spagna, nel 2020, è il sport nazionale per praticanti. Ci guadagna non solo lo sport in sé, ma anche i marchi produttori.
I brand che si occupano di padel sono player già attivi nel tennis, come Head, Wilson, Babolat o adidas, e anche per loro, il padel ha iniziato a registrare un aumento delle vendite, tanto che secondo alcuni dati ha pareggiato le entrate derivanti dal tennis. Con numeri così è logico pensare che questo sport, dopo la pandemia, non potrà che crescere ulteriormente, tra l'altro a scapito di altre attività come il tennis o il calcetto, che rischiano di perdere popolarità e vendite a causa dell'improvviso successo nazional popolare del padel, qui avevamo raccontato la sua storia.
A questo punto la domanda è: perché tutti hanno improvvisamente iniziato a giocare a padel?
Alcuni motivi li ha spiegati Demetrio Albertini a Will Ita, concentrandosi soprattutto sulle caratteristiche del gioco: il padel è uno sport facile da praticare, non bisogna essere particolarmente in forma, non servono anni per affinare la tecnica (la dinamica è simile a quella dei racchettoni da spiaggia) e soprattutto è divertente. Da un lato, infatti, c'è la competizione dei punti e della sfida che ne esalta l'aspetto piacevole, dall'altro c'è la socialità: si gioca per forza a coppie in contesti come i circoli sportivi, che oltre allo sport offrono spogliatoi salotti e bar, qui nel pre o nel post partita si tessono connessioni, chiudono affari, stringono mani. Il padel è diventato moda tra gli ex-calciatori - vedi Totti, Cassano, Marchegiani, Di Canio e molti altri - e rappresenta ad oggi uno status symbol.
Come specifica l'ex giocatore del Milan, il padel sta avendo successo anche perché vi partecipano tutte le fasce d'età (la maggior parte sarebbero over 40) e permette di etichettare questa attività con limiti d'età molto inclusivi. Ciò spiega anche perché ha iniziato ad essere seguito anche dagli imprenditori sportivi, che hanno intuito come, economicamente, possa essere più fruttuoso rispetto ad altre attività.
Per esempio, un confronto che è emerso ultimamente è quello con il calcetto. Nello spazio di un solo campo da futsal possono essere costruiti tre campi da padel, che economicamente, in un'ora di gioco, si traduce nel triplo delle entrate. Come spiega Superpadel, una partita di padel costa (in media) dieci euro a persona per un'ora di gioco, e per un gestore di un impianto, tre campi da padel portano un totale di 120€; un campo da calcetto, invece, con una spesa (in media) di sei euro a persona, permette entrate pari alla metà. Con un flusso economico ipoteticamente più fruttuoso, molti imprenditori sportivi stanno investendo sui campi da padel, la cui crescita media in Italia è di quattro nuove unità al giorno.