La prima squadra italiana sponsorizzata adidas

adidas è una costante del nostro calcio praticamente da sempre o almeno da quando la Serie A ha concesso alle squadre di mostrare anche il proprio sponsor tecnico sulla maglia da gioco. A differenza di Nike, che è entrata gradualmente nel calcio italiano partendo dal basso per poi arrivare a Napoli ed Inter alla fine degli anni '90, adidas ha rappresentato un continuum nel corso degli ultimi 50. L'heritage e la storia dei due brand è molto diversa e il vantaggio che in questo caso ha adidas rispetto a Nike è dovuto proprio alla differente natura dei marchi.

Per scoprire la prima vera squadra italiana a vestire adidas bisogna tornare negli anni '70 quando, nonostante le regole della Lega non consentissero di esporre marchi sulla maglia né per fornitori tecnici né per sponsor, diverse squadre trovarono modi alternativi di mostrare i risultati dei primi accordi commerciali. La stagione d'esordio ufficiale su una maglia italiana è quella del 1977-78, con l'AS Roma che per la prima volta mostra il trifoglio tedesco non sul petto bensì sui numeri posteriori. Utilizzerà la maglia prodotta da adidas per le ultime 4 partite di quel campionato contro Verona, Atalanta, Inter e Juventus e sarà il primo contratto di sponsorizzazione "moderno" (fornitura più parte economica) della storia giallorossa.

Ma c'è un pre 1977 e un post 1977. Prima di quella stagione, qualche club riusciva a mascherare le prime sponsorizzazioni indossando le stesse scarpe targate adidas oppure vestendo lo staff tecnico con tute con le iconiche three stripes sulle spalle e sulle maniche - come hanno fatto Fiorentina e Foggia già nel 1976. Dal '77 in poi, tantissime altre squadre di Serie A hanno scelto adidas come sponsor tecnico: Torino, Verona, Vincenza oltre a Roma e Fiorentina sono state le prime alla fine degli anni '70, mentre nel decennio successivo si assiste al vero boom. Società come Avellino, Cesena (che non si staccherà dal brand fino al 2004), Foggia, Genoa, Catania, Ascoli, Lecce, Bari, Como, Lazio ed Empoli vestiranno il trifoglio tedesco o il logotipo del brand dal 1978 fino alle soglie degli anni 90, con una menzione speciale per il Verona che vincerà lo scudetto con adidas sul petto.

Negli anni '90 si aggiungerà il Milan - che avrà adidas come sponsor dal 1990 al 1993 e poi dal 1998 fino al 2018 - e ci sarà il ritorno della Roma, con i soli due anni di vuoto dal '96 al '98. Negli ultimi 20 anni, invece, sono state solo 5 le squadre che hanno indossato materiale adidas: il Milan come detto, la Juventus (dal 2015 ad oggi e almeno fino al 2027), il biennio in A del Cesena dal 2012 al 2012, la Fiorentina nella stagione 2004-05 (quella con Miccoli, Pazzini, Nakata, Jørgensen e Chiellini) e l'ultima arriva Cagliari. 

Quanto detto vale per un discorso legato a società di Serie A. La Roma sarà la prima nella massima serie a vestire adidas, ma la primissima squadra a portare il brand tedesco in Italia sarà proprio la nostra nazionale che già nel 1974 - fino al 1978 - sarà sponsorizzata dall'azienda di Herzogenaurach.

Se invece si superano i confini italiani, l'esordio nel calcio di adidas non può che arrivare in Germania. Nei primi anni '60 Adolf Dassler decide di entrare nel mondo dell'abbigliamento, dopo aver spopolato nel settore delle scarpe tecniche. In quel periodo la nazionale tedesca utilizzava l'abbigliamento sportivo fornito da Schwahn, i cui pantaloni della tuta - la stessa che avrebbe usato nel mondiale cileno del '62 - erano larghi a differenza di quelli considerati standard per l'epoca. Quel particolare fit non piaceva a Dassler e incaricò immediatamente un rappresentante di Schwahn (Willi Seltenreich) di fornirgli tute e pantaloni aderenti, aggiungendo il dettaglio che cambierà la storia: tre strisce sui lati delle maniche e dei pantaloni. La produzione non era veloce quanto adesso e per una questione di tempo Dassler non riuscì a fornire alla nazionale il materiale. Materiale che non andò perduto, ma venne riutilizzato dal Bayern Monaco, la prima vera squadra ad indossare materiale adidas.