Che sta succedendo alle maglie con le strisce?
Come sta cambiando uno dei simboli dell'estetica calcistica
13 Maggio 2021
La maglia da calcio è diventata negli ultimi anni un termometro dei trend estetici che popolano il calcio. I cambiamenti continui, i design diversi comunicano sempre qualcosa e l'ultima maglia PUMA del Milan presentata ieri è sinonimo di un'altra svolta stilistica. Nel corso degli anni le strisce verticali sulle maglie hanno subito un'evoluzione significativa, trasformando i canoni tradizionali soprattutto del calcio italiano in nuove tendenze che stravolgono le "striped shirt" di un tempo. Il Milan, la Juve e soprattutto l'Inter hanno deciso di rielaborare elementi storici delle loro maglie rendendoli più moderni o addirittura di eliminarli per far spazio a pattern che siano più vicini alla vestibilità fuori dal campo.
L'andamento delle strisce rielaborate è andato di pari passo con l'ascesa dello streetwear dove le grafiche hanno dominato l'estetica dell'hype per anni. In questo senso l'industria della moda ha trainato quella del calcio verso una rielaborazione dei canoni storici che spesso e volentieri i tifosi non hanno gradito. Oggi le rielaborazioni fantasiose delle strisce continuano - come indicano le maglie della prossima stagione della Serie A - ma l'inversione di tendenza potrebbe essere dietro l'angolo: lo streetwear contemporaneo ha abbandonato le grafiche colorate per tornare verso il normcore e non è detto che il calcio non sia pronto a fare lo stesso.
Le strisce verticali apparvero per la prima volta nel 1883 in Inghilterra, ma furono subito riprese dai club di tutto il mondo: il Milan veste a strisce dal 1899, la Juventus dal 1903 e l'Inter dal 1908. Ma se da un lato alcune squadre conservano gelosamente la sacralità delle strisce - con le Hoops del Celtic che durano dal 1903 senza cedere a nessuna moda - dall'altro c'è chi ha deciso di reinventarle. Brand come Nike e adidas hanno deciso, specialmente negli ultimi 10 anni, di rivoluzionare l'utilizzo classico delle stripes per creare kit di rottura rispetto alla tradizionale estetica calcistica.
L'esempio più attuale è proprio il Milan che, dopo aver incorporato il design del pavimento della Galleria Vittorio Emanuele II continua con PUMA il processo di rielaborazione delle stripes proponendo, dalla prossima stagione, una serie di strisce di diverso spessore che si ripetono simmetricamente. È stato soprattutto il cambio di brand a proiettare i Rossoneri in un'era nuova, meno tradizionale e più vicina ad un target giovane e legato ai trend moda attuali. Anche se adidas ci ha provato nel corso delle ultime stagioni - basti pensare alla banda centrale del 2014 - il merito della rivoluzione spetta a PUMA e alla sua rivoluzionaria visione.
Ma se da un lato il Milan è la squadra più giovane a seguire il trend del cambio di stile delle righe sulla maglia, dall'altro l'Inter è in una fase già molto avanzata del processo. Il rework di Nike sulle strisce nerazzurre è iniziato subito dopo il Triplete, quando in rapida successione i neo campioni d'Italia hanno alternato righe zigrinate, stripes sottilissime in stile gessato, le strisce asimmetriche, un mix di stile con una maglia mash-up, l'unione di righe verticali ed oblique fino allo zig zag di Sottsass. L'arte e la moda che si intrecciano con molta frequenza sulle maglie dell'Inter, con la cultura e il simbolismo che fonde club e città. La novità per la prossima stagione - stando ai leak delle ultime ore - potrebbe essere una maglia priva di righe nere sostituite da stripes dallo stile irregolare che richiamano la pelle di un serpente.
C'è chi, invece, le righe ha già provato ad eliminarle nella stagione 2019-20. È la Juventus la prima squadra italiana "a strisce" ad abbandonare le stripes sostituendole con due soli blocchi divisi da un'unica riga di colore rosa. Un'esperimento non particolarmente riuscito, considerando che in questa stagione e con ogni probabilità anche nella prossima le strisce sono sulla prima maglia bianconera. Lo switch Nike-adidas del 2015 ha portato con sé tante novità stilistiche, passando dall'effetto ottico tridimensionale delle righe nel 2012 al design "graffiti" delle ultime utilizzate.
Nella prossima stagione dovrebbero tornare le classiche righe geometriche e senza decorazioni particolari, con la Juve che potrebbe essere dunque la prima a riportare un concetto di normcore calcistico su una maglia - a conferma del fatto che il club torinese è sempre attento ai trend moda per trarre la massima ispirazione dagli interessi di un pubblico sempre più vasto e attento.
Anche fuori dai confini italiani c'è chi ha reinventato l'utilizzo delle righe sulla maglia. Dalla Spagna, ad esempio, il Barça ha dimostrato di essere un club pionieristico sfidando la tradizione e abbattendo quel muro che avvicina le maglie blaugrana sempre più al concetto di lifestyle. Come nel caso dell'Inter, anche il Barcellona inizia presto la sua "stripes transformation": si inizia nel 2008 con i blocchi unici di due colori e si passa piano piano ad un un'oca fascia centrale "luminosa" (senza righe), ad una versione orizzontale delle stripes fino ad arrivare ad una nuova completa eliminazione preferendo un design a scacchi.
Le stripes sono diventate volubili, malleabili a seconda delle ispirazioni artistiche e servizio dei gusti del club. Che siano a zig zag, che siano quasi dipinte come nel caso dell'Atletico Madrid, che siano poste in tutte le direzioni come nel caso della terza maglia dello United, le righe stanno cambiando esattamente come l'estetica del calcio moderno. Il link con la moda è sempre aperto e, considerando i 20 mesi d'anticipo con cui si progettano e disegnano le maglie, i trend che si possono prevedere sono quelli di un ritorno alle tradizionali stripes, esattamente come il ritorno del normcore sulle passerelle ha portato all'abbandono delle grafiche. Se la nuova idea di stile è quella di preferire l'archivio alla creatività e all'innovazione, il futuro delle strisce sulle maglie da calcio tornerà ai regimi stilistici più classici.