La mostra della prima squadra italiana sponsorizzata Nike
Come il Brescello ha cambiato la storia dello sportswear in Italia
Sports
06 Luglio 2021
06 Luglio 2021
Esistono storie che cambiano il corso degli eventi, ma che restano lontane dalle luci dei riflettori. La storia del Brescello Calcio non si trova sugli almanacchi o nei libri di cronaca calcistica, ma la squadra emiliana ha cambiato il mondo dello sportswear più di quanto si possa immaginare. La mostra organizzata durante qualche weekend fa nella piccola cittadina (5000 abitanti) in provincia di Reggio Emilia ha ripercorso gli eventi principali della storia del club e le imprese sportive come il pareggio per 1-1 in Coppa Italia contro la Juventus di Lippi, Zidane, Del Piero e Inzaghi - che giocò contro il fratello Simone - ma soprattutto ha riportato alla luce cimeli incredibili.
Nel 1997, il Brescello fu scelto da Nike come prima squadra ad avere lo Swoosh sulla maglia soprattutto per la vicinanza alla sede della divisione italiana dell'epoca. La squadra che in quegli anni militava in C1 testò i prototipi usciti dalla fabbrica italiana di Montebelluna (TV) e tutte le calzature che sarebbero state lanciate ai Mondiali dell'estate seguente, vinti dalla Francia di Zidane contro il Brasile di Ronaldo. Il Fenomeno ex Inter e Milan è un elemento centrale nella storia, perché tra i prototipi testati sull'erba di Brescello c'erano anche le prime Mercurial Vapor R9 che Ronaldo indosserà ai Mondiali e con le quali scenderà in campo per la prima volta a Parma l’8 marzo 1998. Sarà Corrado Oldoni, centrocampista offensivo, a provare in campo nel marzo del 1997 il modello che ancora oggi è considerato unico per tanto motivi. Per una stagione "Il codino della bassa", come era chiamato Oldani per la sua somiglianza con Baggio, testò le nuove Nike scrivendo anche una relazione con pregi e difetti della nuova scarpa alla fine di ogni partita.
Quelle scarpe indossate da Oldoni sono uno dei cimeli che sono stati mostrati alla mostra del Brescello Calcio, con tanto di iniziali ricamate, anno di nascita e la bandiera del Brasile. Storie nelle storie, eventi che dal basso hanno rivoluzionato quello che oggi è il primo brand sportivo al mondo in termini di volumi di vendita. Una storia di altri tempi che racconta un momento di svolta del design e della tecnologia applicata allo sport, così come l'inizio di quell'approccio che vede l'atleta al centro del processo produttivo, e non solo come l'ultimo destinatario.