Come affrontare le sconfitte e imparare a rialzarsi
5 cose che abbiamo imparato nella terza masterclass di The School of New Football
07 Luglio 2021
Anche la terza session di The School of New Football è giunta al termine. Nella nuova masterclass Filippo D'Asaro ha intervistato Sara Gama, Stefano Borghi e Cesare Milanti (Riserva di lusso) che hanno raccontato le loro più grandi battute d'arresto ma anche i segreti per convertirle in qualcosa di estremamente positivo, dando una nuova definizione di sconfitta.
Insieme a Nike vogliamo costruire un futuro per il calcio dove il gioco sia uno spazio sicuro e libero da giudizi. Il calcio, come la vita, è pieno di ostacoli. Vogliamo che tutti si sentano a proprio agio e sicuri di chi sono quando si trovano sul rettangolo di gioco. Di questo e di tanto altro abbiamo parlato nella terza sessione di The School Of New Football e, per chi non fosse riuscito a registrarsi e partecipare, ecco un breve recap delle risposte dei nostri ospiti.
Una sconfitta che ti ha insegnato e lasciato qualcosa in più
La prima che mi viene non è una sconfitta in sé ma è più metaforica, non è una partita o qualcosa di simile. Riguarda il periodo in cui giocavo al Paris Saint Germain e ho avuto dei grossi problemi fisici, mi sono rotta il tendine d’Achille, ho avuto un percorso travagliato dal punto di vista calcistico in quel periodo. Per me è stata una sconfitta perché non mi ha permesso di esprimermi al meglio. A lungo andare tutto ciò ti fa sorgere dei dubbi sulle tue capacità, se si è ancora all’altezza o meno, perdi qualche riferimento quando rientri da un lungo infortunio devi recuperare la forma fisica. Da questo momento però ho tratto molto, ho continuato a lavorare giorno per giorno, sono rientrata in Italia e poi sono arrivate grandi cose, ho raggiunto diversi traguardi. C’è tanto di positivo che ognuno di noi può apprendere da queste cose se si approcciano nel giusto modo.
Sara Gama
Cosa significa realmente la parola sconfitta
Credo che ci siano esempi straordinari nel calcio di come il risultato sia assolutamente una cosa determinante ma non sia la cosa che più di tutte lascia il ricordo e definisce una squadra o un giocatore. Nel tempo abbiamo vista grandi squadre giocare un calcio sublime, fuori dal comune che non hanno mai vinto. La sconfitta fa parte della vita, chi non fa niente perde e non vince mai. Chi fa può perdere ma sicuramente può anche vincere. Comunque in generale credo ci sia ancora qualche passo da compiere proprio nella definizione della sconfitta, che va intesa proprio per quello che è: un risultato negativo. Mentre spesso sento etichettare tutto con la parola fallimento, soprattutto a stagioni in corso, non mi piace utilizzare questa parola.
Stefano Borghi
Come trasformare una battuta d’arresto in una rimonta
Spesso quando ti trovi in momenti di difficoltà è difficile vedere la luce infondo al tunnel. Il segreto sta sicuramente nel decidere se stare con le mani in mano o fare tutto ciò in nostro potere per poi rialzarci. Anche se magari non riuscivo ad esprimermi al massimo delle mie capacità in campo il segreto sta nel proseguire e continuare a lavorare. Poi ci sono anche dei piccoli segnali che arrivano in aiuto, la convocazione in nazionale, il raggiungimento di un obiettivo o della perfetta forma fisica. Il punto è che bisogna continuare a lavorare, sempre, è una questione di scelte. Bisogna scegliere se arrendersi dinanzi le difficoltà oppure lottare con tutte le proprie forze. L’idea di andare avanti e "fare" la ritengo assolutamente fondamentale.
Sara Gama
Considerare la sconfitta come un aspetto fisiologico del fare
La sconfitta credo sia una vittoria che arriva con il tempo, che matura e che riesci a costruirti. Cambio solo per un attimo sport e ripenso alla frase detta da Michael Jordan “Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto”. Tutto ciò a mio parere vale nel calcio come nel basket ma anche nella vita. Il punto di vista migliore per definire una sconfitta per me è questo: una vittoria che arriva costruendosela nel tempo.
Cesare Milanti
Come gestire l’errore e come può condizionarti
Nel 2019 contro l’Australia mi è capitato di commettere un errore, è un esempio che porto spesso. Ho causato un rigore e siamo andati sotto 1-0 ed è una cosa che ti può condizionare per tutti i novanta minuti. Bisogna lottare per non farti sopraffare dal pensiero di aver commesso un errore, pensare a questo equivale a sprecare energie mentali. La cosa che bisogna fare è andare avanti nonostante tutto, è chiaro che non è semplice, ci vuole una certa consapevolezza. Questo è ciò che cerco di fare, certo, ho commesso un errore molto importante che poteva definitivamente segnarmi eppure se guardo nella sua interezza la partita sono contenta per come ho giocato e sono andata avanti. Non è semplice saper gestire i momenti però è sempre una scelta ciò che si va a fare. Dare il 100% anche se può sembrare scontato, aiuta ad affrontare al meglio qualsiasi cosa anche dopo una sconfitta.
Sara Gama