I guantoni di Gianluigi Donnarumma
"Siamo nella mani, no nelle manone di Donnarumma" cit. Sergio Mattarella
12 Luglio 2021
Tra le cose che più rimarranno nella storia e nelle memorie di EURO2020 ci sono le parate di Gigio Donnarumma, quelle sui rigori di Sancho e Saka in finale, ma anche in semifinale con la Spagna.
Oltre ai gesti tecnici, c'è un particolare che non è passato inosservato e che in parte deve aver giocato un ruolo non indifferente: i guantoni. Rispetto a scarpini e magliette, si parla poco di guantoni, uno degli item calcistici relegati esclusivamente al contesto performance sui quali c'è un gap enorme tra i prodotti da professionisti e quelli da dilettanti. E infatti quelli che indossa Donnarumma sono un concentrato di tecnologia. Essendo il portiere italiano sponsorizzato da adidas, Gigio indossa i Predator Pro Hybrid la cui peculiarità sono le 288 "spine" Demonskin 2.0 create da un algoritmo informatico utilizzato per creare un’interfaccia completamente nuova tra mano e pallone.
I guantoni Predator Pro Hybrid fanno parte della linea Predator e sono stati droppati a inizio 2020 nell'omonimo pack di scarpini. Sono realizzati con tessuto knit flessibile che insieme alla chiusura senza strappi che si adatta al braccio li fanno sembrare un prodotto di bioingegneria. Sul palmo della mano e sulle dita il materiale usato è una schiuma URG 2.0 garantisce il grip con il pallone anche quando la superficie è umida. Ma la vera caratteristica dei guantoni del portiere italiano sono le 288 spine distribuite sulle dita, su dorso e sul polso del portiere. Si tratta di mini scaglie di plastica ispirate appunto alla pelle di un rettile, da qui il nome demonskin, le stesse che si trovano sugli scarpini dell'ultima generazione di Predator. Secondo adidas, le scaglie - o spine - sono state distribuite sul guanto attraverso un sofisticato algoritmo in modo da configurare il contatto con il pallone. Non è chiaro in realtà in che modo le spine dovrebbero aiutare un portiere - mentre sugli scarpini ne influenza profondamente il contatto con il pallone - ma l'effetto estetico è sicuramente accattivante e forse anche quello placebo - in stile Space Jam - può aiutare dei giovani portiere a seguire l'esempio di Gigio Donnarumma.