3 brand italiani che non non ce l'hanno fatta
Indossati anche da grandi campioni come Baggio e Zola, oggi completamente dimenticati
31 Agosto 2021
Hanno vestito i grandi campioni dello sport, ma in molti casi non è stato sufficiente. Quei numeri dieci ben presto diventati leggende con le loro giocate fuori dal comune non hanno contribuito a creare un heritage forte al punto da imporsi nel panorama italiano e poi in quello europeo. Brand che nonostante i grossi proclami, testimonial d'eccezione e grandi maglie dopo pochi anni sono svaniti nel nulla, lasciando solo un tiepido ricordo. Eppure da sempre il territorio italiano con le sue costellazioni di club amatoriali, semi professionisti e scuole calcio ha alimentato l’industria locale del materiale sportivo. Ciclicamente infatti abbiamo visto quasi sempre nuovi brand in Serie A, alcuni prendere il posto di altri molto lentamente, come Givova che ben presto si è accaparrata tutti i club sponsorizzati da Legea. Impossibile non citare il ruolo da protagonisti assoluti che ad oggi ricoprono Kappa e Macron che negli anni hanno rimpiazzato i vari Lotto, Erreà e Mass.
Nonostante questi brand siano pian piano scomparsi lasciando un vuoto enorme, noi di nss sports non abbiamo mai del tutto dimenticato Garman, A-Line e HS Sport. Sponsor tecnici che hanno scritto una pagina importante del calcio e delle province italiane vestendo campioni fuori dal comune come: Baggio, Zola e Di Natale.
GARMAN | BRESCIA 1998 - 2002
Presente negli anni d'oro della provincia lombarda, Garman ha accompagnato il Brescia e tutti i suoi grandi campioni in Serie A dal 2000 fino alla fine della stagione del 2002. Nata ufficialmente nel 1985, nella sua fondazione sono coinvolti anche due ex giocatori: Giovanni Stroppa e Filippo Galli. Garman già dai primi anni ha rappresentato il perfetto connubio tra volontà, capacità e conoscenza tecnica che le hanno consentito di consolidare la propria immagine nel settore dell’abbigliamento sportivo. È riuscita a mantenere l'estetica e il design della maglia del Brescia intatti per anni, vestendo Pep Guardiola, il primo Andrea Pirlo ma anche e soprattutto l'ultimo Roberto Baggio con l'iconica maglia azzurra con lo scaglione rovesciato. La maglia da calcio con la V creata da Garman è entrata nel cuore dei tifosi, uno dei template più riconosciuti e originali del calcio, magari meno usato rispetto alle righe verticali e orizzontali ma ugualmente ricco di storia e tradizione. Come gli altri due brand presenti nell'articolo, dopo Brescia è scivolata nell'oblio, sponsorizzando piccoli club di Serie B sino al 2006, quando il tribunale dichiarerà il suo fallimento per poi essere nuovamente rifondata pochi anni dopo.
A-LINE | CAGLIARI 2002 - 2005
Dalla Lombardia ci spostiamo al sud Italia, precisamente in Sardegna. È il 1999 quando Andrea Picciau e gli ex calciatori Gianluca Festa e Christian Karembeu decidono di dare vita ad A-Line. Nonostante i soli due anni in Serie A con la squadra isolana, A-Line a differenza di Garman e HS Sport ha avuto grandi anzi grandissimi testimonial come: Gianfranco Zola e Paul Gascoigne.
Successivamente l'arrivo del founder Festa nel team del Cagliari ha consentito al brand di sponsorizzare praticamente la metà della squadra isolana, diventando un vero e proprio punto di riferimento. Il brand cagliaritano non è rimasto confinato solo alla dimensione calcistica ma è riuscito ad entrare in altri come la pallavolo. Come Garman però, dopo Cagliari, A-Line non è riuscito a mantenersi nella massima categoria e dopo esser arrivata prima in Serie B e poi in Premier League con gli inglesi del MK Dons è stata pian piano dimenticata. Prima di fallire definitivamente nel 2013 ha provato a sfondare nel mercato asiatico con una serie di accordi con i "college" universitari, veri e propri trampolini di lancio per il giovane football del Sol levante ma con scarsi risultati. Nemmeno l'acquisto nel 2009 da parte di una holding di ricchi imprenditori iraniani riuscì a ribaltare il suo destino, A-Line e il Cagliari di quegli rimarranno uno sbiadito ricordo nostalgico.
HS Sport | Udinese 2013 - 2018
Azienda giovane, HS Sport è nata nel 2011 ad opera sempre di un ex calciatore: Massimiliano Ferrigno. Un nome che è sorto dal nulla accompagnando la squadra friulana per cinque anni e interrompendo la sponsorizzazione tra Udinese e Legea. Ferrigno dopo una carriera altalenante nel mondo del calcio conclusa con l'ultima esperienza al Perugia, nel 2011 concentra tutte le sue forze su HS Marketing. Come si evince dal nome l'idea iniziale di Ferrigno non era quella di creare un vero e proprio brand ma una società che si occupasse di gestire la comunicazione e le relazioni dei club. Appena fondata infatti, HS prende in gestione il marketing del Calcio Como ma Ferrigno ha anche altri obiettivi come l'Udinese. L'ex calciatore si occupa anche di trovare sponsor: all'Udinese porta in dote 6 milioni all'anno, cifre da capogiro per il club di Pozzo. Dal marketing allo sportswear il passo è breve, nel 2013 diventa sponsor tecnico dell'Udinese calcando da brand emergente i campi di Serie A. Dopo il 2018 HS è totalmente scomparsa dai radar, nello stesso anno il founder viene rinviato a giudizio per tentata estorsione con l'Udinese chiamata a testimoniare come parte lesa. HS come gli altri due brand è lentamente scivolata nell'oblio, perdendosi definitivamente dopo i cinque anni di massima serie.