"Three Little Birds": perché l'Ajax canta la canzone di Bob Marley?
Storia e storie del rapporto tra Bob Marley e il calcio
15 Settembre 2021
"Don't worry, about a thing, 'Cause every little thing, gonna be all right", cantava Bob Marley nel 1977, eppure tra adidas, Ajax e UEFA non è andato tutto bene. Come riportato prima dalla testata tedesca Der Spiegel e confermato successivamente dalla UEFA, l'Ajax stasera scenderà in campo con una maglia leggermente diversa da quella che ha registrato sold out dopo poche ore dalla sua release, in virtù del paragrafo 19.1 del regolamento europeo che vieta espressioni diverse rispetto al logo del club e degli sponsor. Eppure per i tifosi olandesi non è una semplice canzone, dal 2008 l'iconica canzone scritta e prodotta da Bob Marley è stata abbracciata e adottata come inno, un po' come il biscione sta all'Inter, insomma un vero e proprio segno di riconoscimento.
La storia di questo legame nasce per caso, è il 2008 e l'Ajax dopo l'amichevole contro il Cardiff chiede ai suoi tifosi di intrattenersi allo stadio più a lungo del solito così per spezzare la monotonia creatasi il Dj presente all'Amsterdam Arena schiaccia play e manda in visibilio i tifosi con "Three Little Birds". Da quel momento è stato impossibile tornare indietro, in quei tre minuti si è creato un legame impossibile da sciogliere. Un legame reso ancora più forte quando nel 2018 il figlio di Bob Marley cantò live allo stadio la canzone del padre. Qualcosa rimasto vivo nel tempo e proprio nell'anno in cui ricade il quarantesimo anniversario dalla sua morte adidas e Ajax hanno deciso di suggellare questo legame nella terza maglia del club olandese. Nonostante sia in contrasto con il regolamento UEFA, il terzo kit ispirato a Bob Marley ha ricevuto solo buoni responsi da tifosi e critica. Menno Geelen, responsabile marketing del club dell'Ajax, ha dichiarato che ha "venduto almeno quattro volte di più di qualsiasi altra maglia dell'Ajax".
Una cosa più o meno simile è accaduta mesi fa, i protagonisti erano Russia, Ucraina e ancora la UEFA con quest'ultima che aveva vietato alla nazionale di apporre lo slogan dietro al colletto che recitava in lingua: "Gloria ai nostri eroi". L'imposizione qui era piuttosto chiara, lo slogan non aveva nulla a che fare con il calcio bensì era di natura prettamente politica e per questo doveva essere rimosso. La questione "Three Little Birds" invece è leggermente diversa, è vero che gli uccellini non sono presenti in nessun simbolo della formazione olandese ma di fatto è l'inno del club. La domanda che sorge spontanea è: perché l'inno non può essere di fatto considerato un'espressione del club? Nel tempo il Liverpool ha inserito più volte la storica frase "You'll never walk alone", ma la UEFA non hai mai imposto ai reds una modifica. La UEFA non si è dimostrata indulgente come la MLS, quando i Seattle Sounders, presentarono la maglia away ispirata a Jimi Hendrix, dove a lato era riprodotta la firma della maglia quasi come fosse un marchio indelebile. La storia della leggenda inizia proprio nel cuore di Seattle, influenzando ancora oggi i nuovi sound della città dello stato di Washington ma anche le routine dei Sounders, che prima di ogni partita interna si riscaldano sulle note di "All Along The Watchtower", una sorta di inno ufficioso della squadra.
Chiudendo con una frase del celebre artista reggae, se "il calcio è libertà" perché la UEFA deve imporre tali regole se il simbolo in questione non pregiudica né offende l'identità, l'integrità del cantante, del club e infine della UEFA stessa? Una domanda a cui è difficile trovare una risposta dal momento che l'Ajax ha accettato senza riserve di modificare la maglia, in attesa di capire se anche l'Eredivisie si allineerà alla UEFA o lascerà intatta la bellezza del third kit prodotto da adidas.