Arriveremo mai alle maglie da calcio customizzabili?
I Fan Token potrebbero cambiare il design delle maglie da calcio
15 Novembre 2021
Recentemente in NBA, i Miami Heat hanno dato la possibilità ai tifosi di poter customizzare la jersey con oltre cinquemila combinazioni possibili tra font, colori e numeri. Si tratta di una piccola rivoluzione per un mercato storicamente top-down come quello dell’apparel sportivo dove il massimo della personalizzazione è il nome o numero sulla maglia. Un’innovazione che potrebbe velocemente arrivare al calcio - dove la domanda di personalizzazione e creatività sta bollendo da tempo tra le pagine di kit virtuali e videogiochi - grazie ad uno degli strumenti digitali introdotto dalla maggior parte dei club quest’anno: il fan token. Nonostante i molti attori in gioco - i club, i brand, i tifosi - la rivoluzione di un design basato sulla user-content-generation potrebbe non essere così lontano, rivoluzionando la possibilità di creare e customizzare la maglia creando un multiprodotto.
I fan token, che si possono più semplicemente definire “gettoni”, non sono altro che frazioni di una criptovaluta proprietaria, risorse digitali collezionabili che forniscono ai proprietari l’accesso ai diritti di voto. La maggior parte dei club europei e Italiani si sono dotati di token - l’Inter ha addirittura rimpiazzato il suo sponsor storico Pirelli con il $INTER - con l’obiettivo di coinvolgere i fan dandogli privilegi ed accessi privilegiati. In una Serie A dominata dall’economia delle criptovalute a livello di sponsor, le prime avvisaglie di influenza sulle design delle maglie ci sono già state: la Lazio li ha utilizzati per far decidere ai tifosi il colore dello sponsor, Binance, l’Inter addirittura per far decidere la propria Hall of Fame, fondendo la sua storia con questa rivoluzione digitale. Ma una delle prime è stata la Roma che sempre con Socios dava la possibilità di votare una delle quattro proposte grafiche per la livrea del pullman che accompagna e accompagnerà i giallorossi durante tutto l’arco della stagione. L’ultima in ordine di tempo a legare il proprio nome ai gettoni più noti degli ultimi anni è stata la FIGC, che ha concesso sempre a Socios sia di essere il title sponsor della Coppa Italia Femminile sia ai tifosi di aver la possibilità tramite quiz ed interviste di poter vincere NFT della nazionale.
L’estremizzazione di questo trend potrebbe portare appunto ad un design completamente basato sulla scelta degli azionisti di Token, proiettando la maglia da calcio letteralmente in una nuova era, in cui la visione di un singolo designer o brand è subordinata a quella del pubblico. Prevedere l’evoluzione di un trend che oggi si trova ancora in uno stato più che embrionale è complesso e rischioso, tuttavia potrebbe in parte svecchiare un mercato che non ha vissuto grandi rivoluzioni, imbrigliato tra le sue mille regole e restrizioni e fortemente legato alla tradizione alla storia di ogni club.
Pensate se quest’estate il Tottenham che con Nike ha realizzato una maglia più o meno volutamente ispirata ad un quadro di Pollock, avesse dato la possibilità di decidere ai tifosi il design decidendo tra vari quadri o magari lasciando decidere l’artista da cui riprendere il pattern. Una rivoluzione totale che potrebbe cambiare l’estetica del calcio più di quanto abbia già fatto questa estate. Ripensando a quanto fatto dal Paris Saint Germain che dal 2018 ha affidato la produzione delle maglie sia a Nike che a Jordan, oltre le collezioni che accompagnano ogni release, la strategia di creare un multiprodotto potrebbe essere una via che le squadre potrebbero presto percorrere, in ottica di poter allargare sempre più il proprio target e provar ad accontentare tutto il loro pubblico.