L'Inter ha presentato la capsule collection "Made in Milano"

L’Inter ha presentato una nuova collezione in tiratura limitata per la prima volta prodotta nel territorio meneghino e intitolata "Made in Milano". Il primo drop in uscita oggi è composto da una felpa, una maglietta e un paio di pantaloncini e si concentra sul motivo a pelle di serpente, elemento caratteristico della nuova stagione, presente nella maglia home prodotta da Nike che dopo anni ha rimpiazzato le iconiche strisce nerazzurre. Un motivo che per la società nerazzurra è ormai un vero e proprio monogram, qualcosa di facilmente riconoscibile e identificabile come quelli utilizzati storicamente dalle maison di moda. Gucci o Louis Vuitton così come altri brand hanno fondato la loro estetica sul monogram e i vari pattern che ne derivano, allo stesso modo l'Inter rivoluzionando la sua maglia quest'anno e con questo primo drop sembra aver intrapreso la stessa strada delle grandi maison. La capsule collection è nata però anche per rafforzare ulteriormente il legame tra il Club nerazzurro e la sua città, già celebrato sin dal lancio del nuovo logo accompagnato dalla narrativa "I M" e successivamente utilizzato anche per celebrare lo scudetto quando Antonio Conte era alla guida dell'Inter. Non solo "I M", il nome della collezione gioca sulla dicitura Made in Italy, che diventa Made in Milano: la linea di capi è infatti per la prima volta non solo ideata ma anche prodotta a Milano con la collaborazione di Youth, azienda madre dei marchi IUTER e Octopus Brand.

Quello di oggi è solo il primo drop, l'intenzione della società milanese è quella di rilasciare altri capi nel corso della stagione suddivisi in diverse uscite che andranno a comporre una nuova linea di prodotti dal fit e dal design pensato per i più giovani. L’obiettivo che si è posta l'Inter un po' come fatto qualche anno fa dalla Juventus, con la Icon collection è quello di dialogare con un’audience più allargata, in linea con il nuovo brand Inter che da marzo con la nuova identità visiva e grafica vuole diventare sempre più rilevante culturalmente sia dentro che fuori dal campo.