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Il trend delle collabo locali nella nuova terza maglia del Padova ideata da Replay

Le collabo Co-local hanno già influenzato il mondo della moda e stanno sfociando in quello del calcio

Il trend delle collabo locali nella nuova terza maglia del Padova ideata da Replay Le collabo Co-local hanno già influenzato il mondo della moda e stanno sfociando in quello del calcio

La scorsa settimana il Padova ha presentato la sua nuova terza maglia prodotta da Macron e ideata da Replay, azienda che ha le sue principali fabbriche proprio nel comune veneto. Un prodotto particolarmente ricercato a livello di design e immagine, concepito appositamente per attirare l’attenzione dei tifosi con un disegno che ricorda una armatura medievale nel color grigio antracite. Una scelta che attesta ancora una volta come nel calcio italiano la geografia sia un criterio di scelta al momento di selezionare i propri partner sia artistici che commerciali. I legami tra squadra, brand e territorio hanno ricoperto e ricoprono tutt'ora un ruolo fondamentale, win-win, utile sia alla squadra che al marchio con un prodotto estremamente centrato sulla comunità e capace di posizionare il marchio in termini di credibilità e valori.

Una strategia valida sia in campo come testimonia la collaborazione tra Bologna e Macron, un legame non solo territoriale che va avanti da vent'anni esatti e che proprio questo fine settimana potrebbe essere celebrato con una nuova maglia. In Serie B anche il Parma ha invece deciso di legarsi ad Erreà, sfruttando il legame tra città, brand e territorio. Strategia valida anche al di fuori dal campo: Inter e Moncler sono il prossimo esempio (un principio di accordo è stato annunciato in parte ieri), due realtà indissolubilmente legate alla città di Milano e un’occasione per entrambe di radicare il nome più di quanto non abbiano già fatto. Prima ancora è stata la Juventus a legare il suo nome a Loro Piana, una collaborazione perfetta non solo per via del posizionamento o per l'eleganza di entrambi i brand ma perché tutti e due nascono nello stesso territorio. Anche all'estero hanno seguito la stessa via, da quest'anno infatti il Paris Saint Germain avrà Dior come formal wear partners, Maison fondata da Christian Dior proprio a Parigi il 16 dicembre 1946 al 30 di Avenue Montaigne.

Nella moda, tralasciando le grandi collaborazioni come quelle tra Fendi e Versace o Balenciaga e Gucci che hanno monopolizzato la scena, le collabo co-local, cioè quando i brand riprendono la dimensione locale con collaborazioni che guardano all'extra settore mantenendo però allo stesso tempo un focus su una community ristretta, sono molto presenti. Un esempio su tutti è quella avvenuta circa un mese fa tra Carhartt WIP e Giannasi, celebre rosticceria milanese a Porta Romana, a favore dell'associazione Pane Quotidiano Onlus. Collaborazioni ormai sempre più presenti, iniziate fuori dal rettangolo di gioco grazie ad alcune Maison di moda e che via via hanno convinto sempre più squadre a virare in una direzione che le può aiutare ad accrescere il proprio target e attirare maggiormente l'attenzione di un pubblico generalista.