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Don C è stato nominato Creative Strategy e Design Advisor dei Chicago Bulls

Dopo Daniel Arsham e Big Sean, un'altra icona locale è stata appuntata a gestire il brand di una squadra NBA

Don C è stato nominato Creative Strategy e Design Advisor dei Chicago Bulls  Dopo Daniel Arsham e Big Sean, un'altra icona locale è stata appuntata a gestire il brand di una squadra NBA

Don C, artista e icona dello streetwear di Chicago, è stato appena nominato Creative Strategy e Design Advisor dei Chicago Bulls. Un ruolo che gli permetterà di lavorare a stretto contatto con l'NBA per progetti e iniziative che - si legge dal comunicato - saranno indirizzate all'esperienza del pubblico attraverso nuove tecnologie immersive e audiovisive, contenuti digitali e iniziative per i giovani e la comunità. 

L'ex Manager di Kanye West e dell'etichetta G.O.O.D. Music, nonché fondatore del brand Just Don, è un grande appassionato di basket fin da quando il padre da bambino lo portava alle partite dei Bulls sfruttando le partite a 2 dollari del martedì. E il suo brand ha sempre evidenziato una forte influenza dell'estetica sportiva, collaborando anche con Nike, Jordan e Off-White per item che hanno reinterpretato jersey e apparel delle squadre NBA con il suo stile street. Ora potrà finalmente lavorare direttamente con la lega professionistica e per la sua squadra del cuore, realizzando il sogno di quando era bambino.


I Bulls non sono il primo team ad affidare la direzione artistica della franchigia ad un tifoso d'eccezione. I Cleveland Cavaliers con Daniel Arsham e i Detroit Pistons con Big Sean hanno già esplorato questa nuova direzione, che vede le squadre NBA non solo dal punto di vista sportivo ma come brand a tutto tondo. E anche l'NBA è alla costante ricerca di allargare il proprio prestigio e la propria influenza, andando spesso e volentieri oltre il campo di parquet per entrare nel lifestyle e nella comunità cittadina con iniziative slegate dall'aspetto sportivo. Che questo nuovo trend di nominare personalità dell'arte e dello spettacolo a gestire gli aspetti creativi dei club sportivi possa prendere piede anche oltre il basket statunitense?