Il Manchester City è il club che ha guadagnato di più nell'anno 2021/22

Come ogni anno l'azienda di consulenza Deloitte ha stilato la sua Football Money League che calcola i soldi incassati durante la stagione 2020/21 e per la prima volta davanti a tutti è arrivato il Manchester City. Nei 25 anni d'esistenza della Money League il City è solo il quarto club ad avere raggiunto la cima della lista, certificando un percorso d'eccellenza intrapreso da quando è stato rilevato dalla nuova proprietà e culminato lo scorso anno con la vittoria del titolo in Premier League e la finale di Champions League. Durante il complicato anno di pandemia e chiusure degli stadi il club di Guardiola si è distinto per essere uno dei pochi con un segno più, crescendo del 17% rispetto alla stagione passata. 

Infatti con 644.9mln di euro incassati, in netto aumento rispetto ai precedenti €549.2mln del 2020/21, è riuscito a scavalcare ben cinque posizioni passando anche il Real Madrid e il Manchester United, che era in testa lo scorso anno. Un sorpasso, quello effettuato sui cugini, che dimostra quanto siano cambiati i rapporti di forza nella città inglese con i Citizens a fare ora la voce grossa dopo decenni in seconda fila rispetto ai trofei della squadra di Sir Alex Ferguson. In particolare il City ha fatto segnare una netta crescita dei ricavi da diritti televisivi e commerciali, approfittando di una continua espansione economica della Premier League, che non a caso inserisce 11 squadre tra le prime 20 della Money League di Deloitte.


Dopo Manchester City e Real Madrid troviamo Bayern Monaco, Barcelona e Manchester United seguito a brevissima distanza dal Paris Saint-Germain, mentre la prima italiana si conferma la Juventus in nona piazza. Al 14esimo posto troviamo l'Inter mentre la Roma è 23esima, una posizione sopra l'Atalanta, con Napoli, Lazio e Milan rispettivamente in 27esima, 29esima e 30esima posizione.

Deloitte fa notare come a causa delle chiusure delle strutture, gli incassi da stadio rappresentano solamente l'1% del totale delle squadre prese in esame, un numero praticamente inesistente che ha costretto i club ad appoggiarsi ad altri canali. Ma tale situazione ha accelerato le distanze tra le varie leghe europee, con la Premier League a guadagnare sempre più separazione rispetto ai vari competitor. In particolare i contratti di broadcasting per la Serie A, sia in Italia che soprattutto per l'estero, rendono estremamente fragile la situazione dei nostri club nei prossimi anni.