L'incredibile storia della maglia da 4 milioni di sterline
Verrà messa all'asta la maglia con la quale Maradona segnò due dei gol più famosi al mondo contro l'Inghilterra nel Mondiale 1986
11 Aprile 2022
La leggenda di Diego Armando Maradona a quasi due anni dalla scomparsa continua ad appassionare i tifosi di tutto il mondo, alimentando storie e aneddoti che erano rimasti nascosti per decenni. Recentemente la decisione di Steve Hodge, ex centrocampista della nazionale inglese, di mettere all’asta la maglia con la quale Diego scese in campo nella mitologica sfida nei quarti di finale nel Mondiale 1986 tra Inghilterra e Argentina. Una partita rimasta nella storia grazie ai due gol a loro modo unici siglati dal fuoriclasse argentino, il primo allungando con il braccio il pallone oltre Shilton, con quella che diventerà la Mano di Dio, e il secondo saltando l’intera retroguardia inglese, per quello che è stato votato come il Gol del Secolo.
La maglia, valutata da Sotheby’s l’esorbitante cifra di 4 milioni di sterline, ha già scatenato una notevole discussione sulla sua reale autenticità, visto che sia la figlia di Maradona, Dalma, che la ex-moglie Claudia Villafane hanno affermato che Hodge non è in possesso di quella originale. La confusione nasce dal fatto che esistono due maglie di quella partita, visto che il Diez la cambiò nell’intervallo per poi segnare i due gol nella ripresa. Dalma ha precisato come la maglia ora in asta non sarebbe quella del secondo, ma bensì del primo tempo e quindi non quella indossata mentre Maradona scriveva la storia del calcio. Nessuna delle due donne ha voluto però rivelare chi sarebbe in possesso della seconda maglia, che non possono garantire la veridicità della suddetta e che alla fine è la loro parola contro quella di Hodge.
In realtà non è solo la parola di Hodge, che avendo scambiato la propria maglia con quella di Maradona alla fine dello storico incontro difficilmente avrebbe potuto ottenere quella usata nel primo tempo, ma anche da compagnie esperte in autenticazioni per case d’aste. Resolution Photomatching, interpellata da Sotheby's per garantire l’autenticità della maglia, ha confermato la versione di Hodge con una lunga lettera nella quale specifica come la maglia che andrà presto all’asta sia esattamente quella indossata dal numero 10 argentino nel secondo tempo il 22 Giugno 1986 allo Stadio Atzeca. Una conferma arrivata anche dall’utente Twitter Maradona PICS, un’autorità quando si tratta dell’iconografia legata al Pibe de Oro.
Más pruebas de las dos camisetas que usó Diego contra Inglaterra. Saluda a Shilton con la camiseta que usó en el primer tiempo. Noten las líneas de la camiseta en relación al cero del 10. pic.twitter.com/IGEREVOa2s
— Maradona Retro PICS (@MaradonaPICS) April 8, 2022
Le differenze tra i due kit sono piuttosto evidenti, ed aprono un altro capitolo della storia della maglia indossata in quella partita dalla selezione argentina. Non era infatti quella classica albiceleste usata dalla nazionale sudamericana durante le precedenti partite di quel mondiale, ad eccezione dell’ottavo vinto contro l’Uruguay, ma la storia narra sia stata realizzata in fretta e furia nella notte precedente. Eravamo negli anni ‘80 e le squadre non dovevano sottostare alle strettissime regole imposte dalla FIFA sulle uniformi di gioco, decidendo all'ultimo di cambiare maglia. Così Carlos Bilardo, dopo aver affrontato l’Uruguay con una maglia azzurra in cotone, pensò che fosse troppo pesante per scendere in campo sotto la calura pomeridiana di Città del Messico.
Ma era troppo tardi per fabbricare delle nuove maglie da gioco quindi inviò un membro del suo staff, Ruben Moschella, alla ricerca di possibili soluzioni. Quest’ultimo tornò con due proposte, e Maradona ne scelse una affermando “Questa è una bella maglia per battere l’Inghilterra” o almeno così si racconta. Moschella allora tornò al negozio, comprò abbastanza maglie per tutta la squadra e fece realizzare anche uno stemma dell’AFA - la Federazione calcistica argentina - da cucire che era molto diverso da quello usato in precedenza oltre a quello dello sponsor tecnico Le Coq Sportif. I numeri di gioco stampati sulla schiena erano invece stati realizzati per il Football Americano, e infatti erano più grandi del normale e di un grigio traslucido che non si vedrà più sulle maglie da calcio.
Ora quella maglia trovata per caso in un negozio di Città del Messico verrà battuta all’asta per qualche milione di sterline, la rappresentazione di quanto la magia del calcio possa rendere anche una semplice t-shirt con lo scollo a V un simbolo immortale e di come la figura di Maradona continui ad esercitare una fascinazione unica su chiunque ami il gioco più bello del mondo.