Perché sempre più brand lifestyle investono nel tennis
Come tanti marchi stanno cercando di sfruttare il profilo pubblico dei tennisti per sbarcare nell'universo dello sportswear
27 Maggio 2022
Quella di investire sul miglioramento del proprio personal branding – inteso come sviluppo di una trama dietro al personaggio e definizione precisa di una certa immagine – è una pratica già da tempo comune nel mondo dello sport, alla quale si è più volte accompagnata la vera e propria creazione di un marchio d'abbigliamento sportivo. In particolare, il caso del tennis ha fatto scuola con brand come Sergio Tacchini, Lacoste o Fred Perry che sono partiti dalle iniziative personali di tennisti per poi diventare le aziende leader nel settore.
Nel tempo la presenza di questi brand nella scena tennistica si è sicuramente alleggerita – mai del tutto scomparsa, con Lacoste e Sergio Tacchini a sponsorizzare alcuni tra i più importanti giocatori sul circuito e Fred Perry che si tiene allacciato all'universo della racchetta pur essendo anche un brand lifestyle che ha definito varie culture giovanili. Questi brand sono riusciti nell’intrecciare una forte presenza nel mondo della performance con un posizionamento di mercato fuori dal campo, portando lo stile e i valori tipici del tennis nella vita di tutti i giorni attraverso i propri capi d'abbigliamento.
Questo breve contributo storico dimostra chiaramente quanto potenziale da sfruttare ci sia nell'immagine di uno sportivo professionista, ma al tempo stesso rivela una forte attitudine stilistica del tennis a trovare spazio anche lontano dal rettangolo di gioco. Oggi sono ormai numerosi i brand che, valorizzando questa connessione a doppio filo, stanno tentando (o hanno tentato) di entrare nel mondo dello sportswear. E quale miglior modo per farlo, se non quello di legare la propria immagine a quella di tennisti di successo con un personal branding ben definito?
Uno degli esempi più lampanti è quello di Uniqlo, che ha investito 300 milioni di dollari in 10 anni per assicurarsi la firma di Roger Federer, per cui Tadashi Yanai (CEO di Uniqlo) ha affermato di avere “un rispetto che va ben oltre lo sport”. Ed in effetti, Federer non è solo uno dei giocatori più premiati e apprezzati della storia, ma è anche il simbolo più cristallino di classe ed eleganza presente in tutto il panorama tennistico. Il marchio giapponese – che ha preso il posto di Nike dopo più di 20 anni – ha vestito il campione svizzero con completi sempre diversi, disegnati e colorati in base alla superficie di gioco, ma che conservassero sempre quell’ordine e quella cura dei dettagli che è caratteristica tanto di Uniqlo quanto di Federer. Dei tanti obiettivi comuni, uno di quelli che riflette meglio l'idea di futuro condivisa da entrambe le parti è quello di portare il tennis ad un nuovo livello anche nel campo del design e della tecnologia.
Più recentemente, BOSS ha siglato un importante accordo di sponsorizzazione tecnica con Matteo Berrettini, che lo porterà a vestire in campo i prodotti della casa di moda tedesca in qualità di Global Brand Ambassador. In occasione degli Australian Open è stata inoltre svelata una prima limited capsule collection BOSS X MATTEO BERRETTINI, con capi pensati e disegnati per il gioco e con altri più casual da indossare fuori dal campo, ma con un occhio sempre rivolto al sociale: una parte del ricavato infatti sarà devoluta ad una campagna di raccolta fondi a sostegno dei bambini italiani meno fortunati.
Guardando tra le nostre mura di casa possiamo trovare un altro esempio tutto italiano di queste partnership, quella tra Fabio Fognini ed Armani, da poco sponsor anche del georgiano Nikoloz Basilashvili. Già penetrato nel mondo sportswear con il marchio EA7, stampato sulle divise dell'Olimpia Milano e sponsor tecnico del Napoli e degli atleti olimpici italiani, dal 2019 Armani ha voluto garantirsi un ruolo anche nel tennis, facendo di Fognini il testimonial della propria linea.
Negli sport di squadra i colori, i loghi e le tradizioni dei club vincolano, o almeno indirizzano, la creatività dei brand e dei loro artisti, mentre nel tennis non ci sono limiti di questo tipo. Legandosi a campioni del tennis, anche le firme più strettamente fashion e che hanno meno confidenza col mondo dello sport possono sprigionare la propria fantasia e dare nuova linfa al proprio marchio. Solo il futuro ci dirà quanto questa nuova tendenza riuscirà ad intaccare il dominio assoluto dei giganti dello sportswear, con la creazione di nuovi brand che partono proprio dai talenti più brillanti del circuito ATP.