Nel 2023 la Nazionale Italiana avrà un nuovo logo
La Nazionale cambia estetica, sarà in grado anche di cambiare ciclo?
22 Giugno 2022
Dopo la tremenda delusione dell’esclusione ai Mondiali 2022 in Qatar, l’Italia di Mancini ha provato a voltar pagina inserendo tanti giovani nel gruppo che neanche un anno fa ha vinto l’Europeo e cercando una nuova identità. Questa volontà, a dire il vero non proprio riuscita viste le recenti sconfitte subite sia contro l’Argentina nella Finalissima che contro la Germania in Nations League, dovrebbe a breve tradursi anche nella nuova veste grafica della nazionale.
Se già alcuni mesi fa era stata annunciata la fine del rapporto con PUMA e la successiva firma di adidas come nuovo sponsor tecnico degli Azzurri, che dal 2023 produrrà le maglie, meno atteso era il rebranding del logo della nazionale. Una decisione che è stata presa per uniformare i due simboli, quelli della federazione e della squadra, come hanno già fatto altre nazionali europee come Francia e Spagna e che è diventata inevitabile dopo il restyling del primo effettuato lo scorso Ottobre.
Le prime indiscrezioni riguardo il nuovo logo della nazionale italiana infatti sembrano andare nella stessa direzione tracciata da quello della FIGC, con l’abbandono dello scudetto bordato in oro e il fondo azzurro per una versione più minimale in bianco con lettering e stelle azzurre. Cambia anche il font, che diventa più piano e semplice rispetto alla forma leggermente curva usata in precedenza, mentre il logo della FIGC all’interno rimane solo nella sua sigla mantenendo però, unico elemento, il suo distintivo colore oro.
Sarà da scoprire come eventualmente questo nuovo logo verrà inserito sulla nuova maglia adidas, che torna sponsor tecnico della Nazionale Italiana dopo quasi cinquant’anni e dovrà immaginare una nuova estetica che plasmi questo nuovo corso. Infatti mai come ora la squadra di Mancini ha bisogno di ricominciare tutto da capo, senza per forza cancellare quanto di buono ottenuto finora ma allo stesso tempo avendo il coraggio di accettare i fallimenti di questo gruppo.