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Le foto da bambini dei calciatori sono il miglior modo per annunciare i nuovi acquisti

A volte gli amori non finiscono, ma per la gioia dei SMM fanno dei giri immensi e poi ritornano

Le foto da bambini dei calciatori sono il miglior modo per annunciare i nuovi acquisti A volte gli amori non finiscono, ma per la gioia dei SMM fanno dei giri immensi e poi ritornano

L’ultimo è stato Hector Bellerin, presentato dal Barcellona con una foto del calciatore da bambino, quando militava nelle giovanili della squadra blaugrana. Ma non è stato il solo. Durante questa finestra estiva di mercato, sono stati vari i giocatori ad essere tornati nelle squadre dove sono cresciuti o che tifavano da bambini, un’occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata per la comunicazione social e non. Da Matteo Pessina, Pierluigi Gollini e Patrick Cutrone, per arrivare ai casi mondiali di Erling Haaland con la maglia del Manchester City del padre alla foto in cameretta di Thomas Muller per il rinnovo del suo contratto con il Bayern Monaco

Sono lontani gli anni nei quali Zlatan Ibrahimovic alle conferenze stampa di presentazione si inventava di essere stato tifoso fin da bambino di questa o quell’altra squadra, ora vengono tirate fuori dall’album di famiglia le foto del primo giorno al campetto o dei tesseramenti nelle squadre giovanili. Testimonianze di un attaccamento che ci riporta all’autentica passione per questo sport, prima ancora del professionismo, dei contratti e del successo, avvicinando così i nuovi acquisti ai tifosi.

Questo tipo di comunicazione infatti, oltre il fascino vintage degli scatti in analogico, colpisce soprattutto per come riesca a intrecciare la novità caotica del calciomercato alla tradizione del club, creando una narrazione circolare che abbraccia chiunque condivida lo stesso sogno. È un topos molto comune nella mitologia sportiva, e che ancora oggi nelle curve è sinonimo di appartenenza, fedeltà e identità. D’altronde chi non vorrebbe giocare per la squadra che ha sempre tifato, o per la quale ha iniziato a tirare i primi calci al pallone, sudando sempre la stessa maglia che indossava da bambino portandola infine alla vittoria. 

La nostalgia rimane uno dei valori cardine della passione calcistica, con i suoi aspetti positivi e negativi, e niente può sintetizzarla come una foto di un calciatore da bambino con indosso una vecchia maglia troppo grande, in un ideale ponte tra l'attaccamento verso il passato e la visione del futuro. In mezzo spesso si inserisce la vita, con tutti i suoi imprevisti e deviazioni. Poi, come si dice in questi casi, gli amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano, per la felicità dei social media manager delle squadre che possono cominciare a contare i like più facili della loro carriera.