La Federazione brasiliana ha fatto causa a Umbro
Non è piaciuta la scelta del brand inglese di lanciare "The Nations' Collection”
17 Ottobre 2022
Solo lo scorso mese Umbro ha scelto di aprire i propri archivi in vista della prossima Coppa del Mondo realizzando la collezione "The Nations' Collection”, che remixava e reinventava le maglie storiche delle squadre impegnate nella competizione internazionale. Un lancio che non è piaciuta alla CBF, la Federazione di calcio brasiliana, che ha deciso di aprire un'azione legale nei confronti dell'azienda inglese, rea di aver utilizzato indebitamente la proprietà intellettuale della nazionale verdeoro. Umbro è stato lo sponsor tecnico della nazionale brasiliana dal 1991 al 1997, periodo durante il quale la Seleção ha vinto il Mondiale 1994 contro l'Italia a Pasadena. E proprio ispirandosi alla maglia dei campioni del Mondo che Umbro ha realizzato una delle jersey inserita nella sua collezione senza però utilizzare alcuno stemma o logo di proprietà della CBF.
Il brand dei due diamanti ha infatti usato uno stile bootleg, con falsi crest ispirati agli originali ma senza riferimenti diretti. Nike, che è succeduta a Umbro come sponsor tecnico, ha già dichiarato di non voler entrare nella questione con una nota nella quale specifica come "la responsabilità di occuparsi delle partnership, dei contratti e dei diritti di proprietà intellettuale relativi alla squadra brasiliana spetta alla CBF". Anche Umbro ha affermato di non aver ricevuto ad oggi alcun avviso legale a riguardo, né dalla Federazione Brasiliana né da quelle di altre nazionali inserite nella collezione. D'altronde i bootleg sono da sempre un'aspetto controverso delle maglie da calcio, dalle bancarelle ai club senza licenza di PES, ma difficilmente questa presa di posizione della CBF avrà un risultato effettivo.