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Il ruolo di David Beckham nel lanciare l'MLS

Sono passati 16 anni dall'annuncio del suo passaggio ai Los Angeles Galaxy, in quella che è stata una delle migliori mosse della sua carriera

Il ruolo di David Beckham nel lanciare l'MLS Sono passati 16 anni dall'annuncio del suo passaggio ai Los Angeles Galaxy, in quella che è stata una delle migliori mosse della sua carriera

Il 12 Gennaio del 2007 su tutti i giornali e tabloid sportivi europei la notizia di copertina era solo una, il passaggio di David Beckham dal Real Madrid ad una squadra di MLS, i Los Angeles Galaxy. In quel momento lo Spice Boy era uno dei calciatori più celebri al mondo, tanto grazie al suo mancino fatato quanto alla sua presenza fuori di esso, aveva appena 31 anni ed a fine stagione avrebbe vinto la sua prima LaLiga con i Blancos. I tanti infortuni e le divergenze con la dirigenza madrilista però, che non gli volle rinnovare l’importante contratto, giocarono un ruolo fondamentale nella scelta di Beckham di accettare l’offerta proveniente dall’altra parte dell’Oceano. 

Il ruolo di David Beckham nel lanciare l'MLS Sono passati 16 anni dall'annuncio del suo passaggio ai Los Angeles Galaxy, in quella che è stata una delle migliori mosse della sua carriera | Image 435912
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Nonostante il Real Madrid provò a trattenerlo a fine stagione, e molti club europei avrebbero fatto carte false per assicurarsi le sue prestazioni, Beckham decise di ridursi in modo netto lo stipendio pur di andare nella Città delle stelle, in un campionato che esisteva all’epoca da meno di un decennio. Infatti dopo aver guadagnato 20 milioni di dollari a stagione giocando a Madrid, il numero 7 inglese firmò per i Galaxy un quinquennale da 32.5 miliardi di dollari, ovvero poco più di sei milioni a stagione. Un taglio cospicuo per giocare in una lega certamente molto meno competitiva rispetto alla Premier League o al campionato spagnolo. Quindi perché una superstar del pallone come David Beckham decise di andare a giocare in MLS e perché tale scelta segnò una nuova era per il calcio a stelle e strisce?

Mentre solitamente i calciatori accettano contratti faraonici per chiudere la propria carriera lontano dai migliori club europei, Beckham si ridusse l’ingaggio pur di andare a giocare negli USA. E per farlo i Los Angeles Galaxy dovettero chiedere all’MLS di creare una regola speciale che superasse il tetto salariale di soli 2 milioni di dollari previsto dalla lega. La MLS però voleva così tanto Beckham da creare una nuova regola per pagarlo. Ufficialmente si chiamava la "Designated Player Rule", ma diventò più comunemente conosciuta come "Beckham Rule", ovvero la possibilità di pagare un giocatore oltre il cap. È la regola che verrà poi usata per portare Wayne Rooney, Thierry Henry, Zlatan Ibrahimovic e tanti altri campioni europei negli States. 

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Ma anche aggirando il salary cap, i Los Angeles Galaxy non potevano proporre uno stipendio a Beckham in linea con i suoi guadagni europei. Quindi iniziarono ad inserire bonus, clausole e add-ons legati alla sua carriera losangelina. Uno di questi era legato alla percentuale di incassi complessivi della squadra, compresi quelli derivanti dalla vendita delle magliette, dei biglietti e persino degli hot-dogs durante le gare, della quale però non si è mai saputo il valore complessivo. L’incentivo più importante però nascosto nel contratto di David Beckham consisteva nella possibilità di acquistare una nuova franchigia MLS ad un prezzo fisso di 25 milioni di dollari

All’epoca non sembrava una condizione così vantaggiosa. Lo stesso anno il Toronto FC aveva pagato 10 milioni di dollari per il suo club che rientrava nel piano d’espansione della lega, ma da quel punto in poi le valutazioni delle franchigie salirono alle stelle. Nel 2008 la media era di 37 milioni, nel 2020 superò i 200 milioni e ora si aggira attorno ai 600. Per Beckham che, un anno dopo aver appeso definitivamente gli scarpini al chiodo, nel 2014 ufficialmente esercitò la clausola annunciando la sua squadra in MLS: l’Inter Miami. E, nonostante le difficoltà che dovette affrontare per realizzare lo stadio di proprietà richiesto, ora l’Inter Miami CF è già il decimo club in MLS per valutazione, con un valore di franchigia di 585 milioni di dollari, il 2.240% in più dei 25 pagati da Beckham e dai suoi comproprietari per la squadra grazie al suo contratto con i Los Angeles Galaxy.

Sedici anni dopo quell’annuncio shock la mossa di David Beckham si è rivelata vincente su tutti i fronti. Non solamente lui nel frattempo è diventato il settimo sportivo più ricco al mondo, ma in questo arco temporale l’MLS ha avuto una crescita esponenziale fino a diventare al giorno d’oggi una delle maggiori leghe calcistiche lontane dall’Europa. Calciatori di livello internazionale ora la considerano una meta sportiva rilevante per allungare la propria carriera e non solamente una pensione dorata, come hanno fatto in tempi recenti anche alcuni nostri connazionali, da Bernardeschi a Insigne. E l'espansione del mercato calcistico in Nord America è solo all'inizio, con un Mondiale da organizzare in casa tra quattro anni che potrebbe ulteriormente rilanciare un movimento che ha avuto in David Beckham uno dei precursori.