L'importanza dei dati per vincere il mondiale di MotoGP

Da qualche anno il discorso sui dati come strumento indispensabile per atleti e società sportive è attuale e utile a capire i successi o le ragioni che spingono i giocatori verso una o l'altra squadra. Si parla di dati nello sport principalmente per il loro contributo nella programmazione a lungo termine, o per quella capacità di far fare investimenti giusti, e quindi incassi. Ci sono sport come il motociclismo nei quali i dati vengono utilizzati per la loro capacità di restituire una spiegazione immediata di ciò che è succede in pista, sincronizzando le competenze tecniche, meccaniche e strategiche alla fredda oggettività di grafici schemi e numeri decimali. 

Tra le scuderie che hanno sfruttato questo nuovo approccio alla lettura dei dati per fare un grosso salto in avanti c'è Ducati, che grazie a Lenovo non solo ha cambiato il modo di intendere la MotoGP ma anche il modo stesso in cui le moto vengono progettate. In occasione dell'ultima gara del mondiale MotoGP vinta dal pilota Ducati Pecco Bagnaia, nss sports è stato ospite nei box della scuderia di Borgo Panigale, per capire in che modo i dati e la partnership con Lenovo stiano scrivendo un'importante pagina del motorsport. 

Uno tra gli aspetti più interessanti del ruolo dei dati nelle corse motociclistiche a questi livelli è il rapporto tra la gestione umana degli atleti e l'oggettività di metriche e numeri, che riesce a spiegare il tempo e tutte le sue variabili con una perfezione che sembra andare in contrasto con termini come feeling, spesso associati alla guida, che nascono da una prospettiva soggettiva. La sfida di Lenovo era proprio quella di perfezionare il talento creando un equilibrio indubitabile. "Ci rendemmo conto che non era più sufficiente realizzare il motore più potente o selezionare i piloti più talentuosi: la tecnologia rappresentava ormai un elemento determinante per il successo di un Team. Per questa ragione cercammo un partner tecnologico leader nel proprio settore in grado di massimizzare le migliori tecnologie disponibili sul mercato per rispondere a tutte le nostre esigenze, sia in pista sia in azienda” dice Luigi Dall’Igna, General Manager di Ducati Corse.

La gara è via via diventata un'elaborazione esatta del gesto sportivo, i dati della moto servono a preparare ogni uscita in pista ed è sintomatico come la prima cosa che viene fatta alla moto rientrando nei box è attaccarla a un grosso cavo nero che inizia a elaborare e trasmettere tutti i dati al server. Alla fine del weekend sono circa 100 i GB di metriche che raccontano il motivo per cui si è vinto o perché si è perso, raccolti grazie a 60 sensori posizionati in tutta la moto. Tutti questi dati diventano fondamentali come memoria storica per la scuderia a breve e lungo termine, ma soprattutto vengono condivisi tra tutti gli 8 piloti delle 4 scuderie dell'ecosistema Ducati, perfezionando al millesimo l'interpretazione delle singole corse.

La lettura dei dati è come detto categorica, Dall'Igna non nasconde però che c'è una componente di rischio, legata principalmente al modo in cui questi dati vengono letti e alla velocità con la quale devono essere prese le scelte, sottoposte a variabili continue legate ai pilota o semplicemente al tempo atmosferico. Tutto ciò cambia di continuo il metro di giudizio e Lenovo ha abbracciato il compito di riuscire a processare i dati con una velocità quasi istantanea, non ancora in tempo reale ma con un livello unico nel mondo delle corse motociclistiche. 

La spinta ai livelli del titolo Mondiale, ottenuto lo scorso anno da Bagnaia, è arrivata non solo grazie alla velocità o alla mole di dati, ma anche grazie a Remote Garage, un sistema che permette di far fluire le informazioni dalla pista alla sede centrale di Bologna e viceversa, aumentando lo scambio di informazioni e riducendo i tempi di sviluppo. La condivisione dei dati crea il set-up migliore per i piloti e le loro caratteristiche in ogni curva della gara, ma se Lenovo ha fornito gli strumenti a Ducati, la visione sportiva della scuderia è stata quella di aver messo l'azienda davanti a sfide che portassero a un cambiamento nel mondo delle moto. Gli ingegneri sanno che una delle prossime sfide è quella della contemporaneità, così come l'introduzione dell'AI, machine learning e realtà aumentata, che potrebbero migliorare e prevedere le variabili della gara.  

Il contributo delle infrastrutture tecnologiche aiuta il design e queste ricerche vengono portate anche fuori dal mondo delle corse, per esempio sugli studi di aereodinamica. Le simulazioni sulle moto da gara sono centralizzate e dal 2021 le informazioni vengono ottenute in un terzo del tempo di calcolo rispetto al passato, potendo così raddoppiare i test. La conseguenza è la facilità di lettura di tutti gli aspetti che possono influenzare una gara.

L'esempio di Ducati Corse racconta come lo sport abbia il compito di capire che ruolo possono avere i dati nella pianificazione, non solo sportiva, del proprio futuro e delle proprie vittorie. La tecnologia non si contrappone a una continua ricerca di romanticismo nello sport, i box di Ducati non sono uffici sterili con cavi e connessioni Wi-Fi, ma garage a tutti gli effetti, con pneumatici e marmitte che suonano, aspettando lo champagne.