Quali sono stati i club più sostenibili nell'ultima stagione?
Ci sono due squadre italiane tra le prime dieci
20 Giugno 2023
Non solo i risultati in campo e i calciatori aiutano a creare il senso di appartenenza tra club e tifosi. Quest'ultimi richiedono sempre di più ai club un impegno nelle battaglie sociali e ambientali, nei quali si identificano e che permettono di sentirsi parte di una grande comunità. I club, complice anche un cambio di mentalità spinto in particolare dalla Gen Z, devono sempre più essere in grado di interagire con tutte le community di tifosi, eterogenee e coinvolte attivamente nelle questioni come la tutela delle minoranze o la lotta al cambiamento climatico.
Anche nel 2023 i club hanno operato con attività mirate a minimizzare l'impatto ambientale, le emissioni di carbonio, il risparmio idrico e a rendere le proprie strutture autosufficienti da un punto di vista energetico. Con la stagione giunta al termine, la società di consulenza Brand Finance ha redatto il 2023 Football Sustainability Index, un report che mette in evidenza i club più sostenibili della stagione tra i cinque campionati europei. Il sondaggio è stato fatto tra i tifosi, prendendo come riferimento differenti metriche divise per tre sezioni: ambiente, sociale, governance.
Nel report incide come vengono comunicati i progetti all'esterno, il coinvolgimento del club con le realtà sociali e l'impegno nei confronti della salvaguardia dell'ambiente. In una scala da 0 a 100 a posizionarsi prima in classifica è il Liverpool, con un punteggio di 86, che nasce dalla capacità del club inglese di comunicare le campagne ESG, solo in quest'ultimo anno il Liverpool ha partecipato a duemila progetti benefici.
Al secondo gradino del podio c'è poi il Betis Siviglia (83), che con la piattaforma di sensibilizzazione al cambiamento climatico "Forever Green" sta utilizzando il calcio come modello per guidare un cambiamento, progetto portato avanti anche con l'istallazione di 25 pale eoliche in Costa Rica. Il terzo gradino del podio è occupato dal Real Madrid, club modello in campo e anche per l'impegno nella diminuzione degli sprechi idrici in tutte le strutture di allenamento. I campi della "Ciudad" del Real Madrid sono irrigati grazie a sistemi di raccolta di acqua piovana riciclata dalle reti comunali di Madrid. Completano la Top 10 l'Udinese (78,8); lo Stade de Reims (77,3); il Racing Club de Lens (77); la Real Sociedad (73,5); il Milan (73,3); il Friburgo (72,4) e il Nottingham Forest (70). Tra le prime venti ci sono anche altre due quadre italiane, la Juventus e l'Inter, rispettivamente al quattordicesimo e al diciottesimo posto.
Questa classifica non si riferisce a una sostenibilità assoluta, ci sono ancora molti obiettivi da raggiungere, come per esempio nell'ambito della produzione di merchandising o nella sostenibilità economica, un argomento di attualità specialmente nel periodo del calciomercato. Gli esempi virtuosi ci sono, e partono da singoli aspetti, l'Udinese si è aggiudicata il quarto posto della classifica grazie alla sua adesione al programma “Sports for climate action” delle Nazioni Unite, e dopo aver reso la Dacia Arena uno dei primi stadi carbon neutral e alimentato con energie rinnovabili d’Europa.
Forse non è un caso che due dei club più vincenti degli ultimi anni siano tra quelli che hanno adottato le migliori strategie in termini di sostenibilità. Oltre a Fondazione Milan, la Red Way del Liverpool è una strategia pionieristica e combacia con gli obiettivi posti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, il documento del 2015 con il quale l’ONU ha fissato 169 traguardi, riassunti in 17 obiettivi tematici, da raggiungere entro il 2030.